lunedì 27 luglio 2009

il tricolore sventola sulla littoria


Sistemata una nuova bandiera italiana nel pennone della torre littoria di Piazza S. Matrino. L'altra era stata strappata con il fortunale del 4 luglio. Un grazie a tutti i bravi, veloci e coraggiosi uomini dell'ufficio tecnico e del Municipio che hanno partecipato all'operazione.

sabato 25 luglio 2009

NUOVI CONDIZIONATORI PER IL PALAZZO DI GIUSTIZIA LEGNAGHESE

LEGNAGO. Una relazione di un ispettore del ministero ha evidenziato le pecche del palazzo di giustizia cittadino

È il tribunale dei disagi
tra afa e guano di piccioni
Stefano Nicoli

Alla fine di un lungo carteggio il Comune ha provveduto a installare i condizionatori Resta il problema delle condizioni igieniche
Sabato 25 Luglio 2009 l'ARENA



Il caldo tropicale che sta facendo boccheggiare la Bassa non ha risparmiato nemmeno gli uffici del tribunale di Legnago. È bastato, infatti, che la colonnina di mercurio superasse i 30 gradi perchè nella sezione distaccata di piazza San Martino, climatizzata solo parzialmente, si ripresentassero i disagi già sperimentati le scorse estati da pubblico e personale. Disagi, che solo ieri mattina - a seguito di un incontro avvenuto nei giorni scorsi tra il neo assessore ai Lavori pubblici Paolo Longhi e il presidente del tribunale scaligero Gianfranco Gilardi proprio per trovare una soluzione ad un calore insopportabile e ad altre carenze strutturali - sono stati tamponati con l’installazione da parte del Comune, proprietario dello stabile, di alcuni climatizzatori portatili in attesa di risolvere l’emergenza con un impianto fisso.
Ma l’afa opprimente - che è stata sconfitta nei locali del primo piano occupati dai cancellieri ma che continua a far sudare nelle sale d’attesa ed in altri punti dell’ottocentesco complesso, in particolare nell’ala situata a destra dell’ingresso - non è l’unico inconveniente che affligge il Palazzo di giustizia cittadino. A suscitare parecchie lamentele è infatti anche una convivenza forzata, che potrebbe causare alla lunga problemi di natura igienico-sanitaria: quella con le decine di piccioni, che hanno eletto a loro rifiugio preferito i cornicioni, i davanzali ed il cavedio vetrato situato all’interno al fabbricato ormai ricoperto di guano ovunque, dalle finestre al pavimento alle grondaie. Con l’effetto non solo di deturpare e corrodere le strutture ma anche di rendere l’aria irrespirabile, specie d’estate.
Che gli escrementi della colonia di colombi con la passione per il diritto siano una delle carenze con le quali deve fare i conti il tribunale legnaghese l’aveva del resto messo nero su bianco un ispettore del ministero della Giustizia al termine di un sopralluogo effettuato lo scorso febbraio. Anche se non è l’unica in quanto dal verbale, trasmesso in municipio e seguito da un fitto carteggio, emerge «l’inadeguatezza dell’impianto di condizionamento, l’assenza di sorveglianza mediante metal-detector e l’impiego di personale idoneo, il mancato funzionamento del maniglione anti-panico della porta d’ingresso con dispersione di calore in inverno». Oltre «alla mancata segnalazione, con appositi cartelli, dell’esistenza di una via di fuga in caso di incendio».
Una sfilza di pecche, insomma, alle quali vanno a sommarsi poi le condizioni critiche del tetto che reclama una sistemazione radicale e l’insufficenza di parcheggi per magistrati e personale. «La situazione non è delle più rosee e come ho assicurato al presidente Gilardi e alal coordinatrice dei giudici togati», confida Paolo Longhi, assessore ai Lavori pubblici, «faremo il possibile per soddisfare le richieste d’intervento. Anche perchè quest’istituzione concorre al prestigio della nostra città e ci teniamo ad instaurare un proficuo rapporto di collaborazione». Il primo passo della neo amministrazione ha riguardato per l’appunto la consegna dei condizionatori. «Il prossimo», annuncia Longhi, «sarà una convenzione per la gestione dei posti auto in attesa di dar corso ai lavori sulla copertura e alla bonifica del guano».

ASCENSORE RIPARATO A TEMPO DI RECORD

L’elevatore è tornato in funzione ieri pomeriggio con tre giorni di anticipo rispetto alle previsioni
Sabato 25 Luglio 2009 Da L'Arena

L’ascensore che collega piazza della Libertà alla passerella ciclopedonale sull’Adige è stato riparato a tempo di record. E così le corse, interrotte martedì per un intervento di manutenzione straordinaria, sono riprese già ieri con tre giorni d’anticipo rispetto ai tempi preventivati dal Comune.
La ditta «Riam Ascensori» di Verona, alla quale l’amministrazione aveva commissionato la revisione della cabina situata sul lato del capoluogo, ha risolto infatti l’inconveniente tecnico che nelle ultime settimane aveva causato ripetuti blocchi. All’origine del guasto, che ha costretto i pedoni a servirsi nel frattempo delle ripide scale in pietra per raggiungere Porto, c’era un problema di surriscaldamento del motore a pompa, degenerato con l’aumento delle temperature. A questo punto non dovrebbero esserci più contrattempi per le centinaia di utenti che ogni giorno si servono dei due elevatori inaugurati nel 2005 alle estremità di ponte Principe Umberto. «Il condizionale è d’obbligo», sottolinea Paolo Longhi, assessore ai Lavori pubblici, «in quanto si tratta di apparecchi ibridi, non propriamente da esterni, che sin dall’inizio hanno procurato parecchi guai al Comune. Confidiamo, tuttavia, di aver risolto il problema principale, tra l’altro più in fretta del previsto grazie alla tempestività della ditta, che ci ha permesso di limitare i disagi imposti dall’interruzione specie ad anziani, mamme e disabili». S.N.

giovedì 16 luglio 2009

da Ansa.it


AFGHANISTAN: A ROMA LA SALMA DEL CAPORALE UCCISO
CIAMPINO (ROMA)


- E' stata una cerimonia breve, ma straziante, soprattutto per i familiari e la fidanzata, quella che si è appena conclusa all'aeroporto di Ciampino, dove, intorno alle 9, è atterrato il C130 con la salma del primo caporalmaggiore Alessandro Di Lisio, ucciso in Afghanistan. La bara, avvolta nel tricolore, è stata trasporta a spalla fuori dall'aereo da sei paracadutisti dello stesso reggimento - l'8/o Genio guastatori di Legnago - in cui prestava servizio Di Lisio. Al feretro si sono quindi avvicinate le autorità, per rendergli omaggio: il presidente della Camera, Gianfranco Fini, si è soffermato in silenzio davanti alla bara dove poì ha appoggiato brevemente la mano. Insieme a lui c'erano il ministro della difesa Ignazio La Russa, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, diversi parlamentari (Rosa Calipari, l'ex generale Mauro Del Vecchio, Gianfranco Paglia, il parà rimasto ferito nella missione in Somalia e ora su una sedia a rotelle, deputato del Pdl) e i vertici militari.

A rendere gli onori al paracadutista caduto in Afghanistan un picchetto Interforze: alcuni parà avevano su un cuscino il basco amaranto e le decorazioni del loro collega e un trombettiere della Folgore ha intonato il Silenzio ed è stato questo il momento in cui lo strazio dei parenti è stato a tutti evidente. Il papà di Alessandro, Nunzio e la mamma Addolorata, sono stati sostenuti per tutto il tempo da due militari e hanno avuto il conforto continuo dell'Ordinario militare, mons. Vincenzo Pelvi, che ha benedetto la salma. Angosciate anche le sorelle del giovane parà, Maria e Valentina e la fidanzata, Mariangela: le tre si sono fatte forza l'un l'altra, abbracciate agli amici. Nel suo ultimo viaggio di ritorno in Italia il primo caporal maggiore Di Lisio è stato accompagnato dal cappellano militare di Herat, il capitano di Vascello Adriano Scalin e dal generale Giovanni Valotto, capo del Coi, il comando operativo Interforze. Tra le autorità militari che erano a Ciampino ad accogliere il feretro, il capo di Stato maggiore della Difesa, Vincenzo Camporin, e quello dell'Esercito, (la forza armata in cui prestava servizio Di Lisio), Fabrizio Castagnetti. Tutti, autorità e familiari, si sono accodati alla bara per un breve corteo sulla pista dell'aeroporto di Ciampino fino al carro funebre, che trasporterà la salma all'Istituto di medicina legale. Qui verrà svolta l'autopsia (sull'attentato in cui è morto il parà ed altri tre suoi colleghi sono rimasti feriti è stato aperto un fascicolo dalla Procura di Roma): successivamente, la bara sarà trasferita all'ospedale militare del Celio dove è possibile che altre autorità possano portare il loro cordoglio. Il trasferimento del feretro a Oratino (Campobasso), il paese originario di Di Lisio, è previsto per questa sera. Domani, alle 16,30 nel Duomo di Campobasso, i funerali solenni.

Nella notte invece erano rientrati i tre militari italiani feriti. L'aereo, un Falcon 900 dell'Aeronautica Militare con cui hanno viaggiato i tre para', tenente Giacomo Donato Bruno, primo caporalmaggiore Simone Careddu e il pari grado Andrea Maria Cammarata, e' atterrato all'aeroporto militare di Ciampino alle 00.20. Sottobordo dell'aereo i tre militari feriti sono stati trasferiti su autoambulanze militari che hanno lasciato lo scalo romano dirette all'ospedale militare Celio di Roma.


di Vincenzo Sinapi
ROMA - Nuovi mezzi blindati per i militari italiani in Afghanistan e l'impiego dei caccia Tornado non più solo per ricognizione, ma anche per azioni di copertura aerea armata. E' la risposta del Governo alla "recrudescenza degli attacchi" degli 'insorti', caratterizzata - ha detto alla Camera il ministro della Difesa, Ignazio La Russa - da una "crescente potenzialità offensiva degli ordigni". Come quello che è costato la vita al primo caporalmaggiore Alessandro Di Lisio, fabbricato con "50-70 chili di esplosivo".

La Russa, dopo aver espresso "partecipazione all'immenso dolore" dei familiari, ha ricostruito nel dettaglio la dinamica dell'attentato, compiuto con un "elevato e inusuale quantitativo di carica" che ha reso "vulnerabile la protezione del Lince", un mezzo "che in passato ha sempre assicurato un elevato livello di sopravvivenza" degli uomini a bordo. Una vulnerabilità che ha riguardato, in particolare, il mitragliere in ralla, cioé il militare che sporge dalla torretta, "come era drammaticamente il militare che ha perso ieri la vita". E' quella, ha detto La Russa, "la posizione sempre più delicata" ed è per questo che la Difesa ha pensato di intervenire a cominciare proprio da lì, mettendo a punto un nuovo sistema di protezione balistica, in pratica una nuova torretta, i cui primi esemplari "saranno distribuiti a partire dai prossimi mesi".

Ma non è tutto. Infatti è anche "in fase di sviluppo" una nuova versione del VTLM Lince "che offrirà una maggiore protezione al personale e maggiori prestazioni complessive", ed é "in corso di realizzazione" anche un veicolo di classe superiore, denominato VTMM, realizzato secondo le stesse concezioni del Lince ma più grande e pesante più del doppio (17mila chili contro 6.200) "che offre un livello di protezione ancora più elevato". Infine c'é il 'Freccia': "un veicolo 8X8 da 28mila chili, dotato di torretta servocomandata con cannone da 25 millimetri, capace di offrire una protezione balistica e anti-mina di livello molto elevato". La Russa ha spiegato che "i primi esemplari sono appena entrati in servizio e, a partire dai prossimi mesi, si procederà alla graduale acquisizione di altri veicoli per un primo lotto di 54".

Altro aspetto è quello della copertura aerea alle operazioni militari, che oggi "é assicurata solo da aerei non italiani. I nostri Tornado, infatti - spiega La Russa - hanno solo compiti di ricognizione e sorveglianza" e questo provoca "un po' di imbarazzo, perché i nostri soldati devono ricorre agli altri quando hanno bisogno di copertura aerea, mentre gli altri non possono ricorrere alla copertura aerea italiana". Da qui la necessità di "un approfondimento, che è in corso, sul possibile utilizzo dei Tornado a supporto delle forze sotto attacco, come avviene per gli elicotteri Mangusta, che già in queste condizioni operano e intervengono". Il ministro ribadisce che "la sicurezza del nostro personale resta la priorità delle priorità, assolutamente vincolante. I nostri militari devono continuare ad avere il massimo possibile in termini di mezzi, addestramento e strumenti di difesa" e non c'é, ha aggiunto, ristrettezza di bilancio che tenga. Tanto più in un Paese, come l'Afghanistan, dove "da sud a nord, da est a ovest, permane una situazione di evidente pericolosità" e dove "la sicurezza al 100 per 100 non esiste".

Da L'arena Giovedì 16 Luglio 2009

Comune e associazioni d’arma vicini alla «Briscese»

Legnago vuol dedicare una strada al parà

Il sindaco ha chiesto ai cittadini di esporre il tricolore alle finestre in segno di cordoglio


Esistevano da sempre, ma la scomparsa del paracadutista della Briscese Alessandro Di Lisio, ha rafforzato i legami tra Legnago e l’ottavo Reggimento Folgore, presente solo a Legnago in Veneto perché le basi principali, dove avvengono anche gli addestramenti per le missioni all’estero, sono in Toscana. Ieri mattina il vicesindaco Loris Bisighin, la delegata alla cultura Ester Bonfante, il presidente del consiglio Maurizio Raganà, l’assessore ai Lavori pubblici Paolo Longhi hanno incontrato Paolo Zambon, il tenente colonnello dell’ottavo reggimento Folgore e Alessandro Carone, maggiore degli alpini e docente di Scienze delle costruzioni all’università di Verona, da poco tornato dall’Afghanistan dove è incaricato di progetti di costruzioni di strutture pubbliche.
Il Comune ha espresso cordoglio per la morte del caporal maggiore Di Lisio e ha già preso le prime iniziative per onorarlo. Il sindaco Andrea Roberto Rettondini chiederà alla cittadinanza di esporre il tricolore domani, durante il rito funebre per Alessandro e ha scelto una strada della città, una traversa di via Almerini a Casette, che porterà il nome del soldato di Campobasso. «Attendiamo solo che la famiglia ci dia il suo consenso», ha detto l’assessore Longhi.
Il colonnello Zambon ha ringraziato l’amministrazione per la dimostrazione di solidarietà e ha ricordato «come Legnago sia accogliente per la Briscese. Ha ottimi servizi e una buona qualità della vita e molti di noi si stabiliscono qui e mettono su famiglia». È un legame stretto, storico, quello tra la città e la caserma. Prima pontieri e poi paracadutisti, ancora oggi i militari di Legnago si occupano anche di infrastrutture. Cordoglio è arrivato alla Briscese dal coordinamento delle associazioni combattentistiche e d’Arma e dall’associazione insigniti ordine al merito della Repubblica di Legnago, tramite il commendatore Mario Crocco.

mercoledì 15 luglio 2009

Una Via di Legnago per Di Lisio

Oggi ho fatto avviare le pratiche per dedicare una via di Legnago al nostro caporal maggiore Alessandro Di Lisio.
Su ciò registro con favore il consenso unanime di tutta l'Assemblea comunale.

martedì 14 luglio 2009

esprimo il mio profondo cordoglio alla famiglia del caporal maggiore Alessandro Di Lisio, legnaghese di adozione ucciso in Afghanistan.
Con il cuore sono vicino ai feriti: tenente Giacomo Donato Bruno, primo caporal maggiore Simone Careddu e primo caporal maggiore Andrea Maria Cammarata.
Grazie ragazzi, il vostro sacrificio per la pace non verrà mai dimenticato.

domenica 12 luglio 2009

DA L'ARENA 12 LUGLIO 2009, PAG. 32


Corse urbane prorogate a fine anno

Ora è ufficiale: il servizio di trasporto urbano non cesserà a fine luglio ed il «Pollicino», istituito in città nel 1998, continuerà a servire i legnaghesi sino a dicembre. Dopo l’annuncio lanciato dal sindaco Roberto Rettondini all’indomani della sua elezione, la Giunta ha approvato nella sua prima seduta la variazione di bilancio che - a fronte di un impegno di spesa di 127mila euro, di cui 29mila coperti dal Comune, 86mila dalla Regione ed i restanti 12mila da un contributo erariale sull’Iva - consentirà di mantenere in funzione le corse gestite dall’Atv per tutto il 2009. «Per garantire la prosecuzione dei collegamenti tra il capoluogo e le frazioni malgrado i rigidi vincoli imposti da un bilancio prosciugato da chi ci ha preceduto», spiega Paolo Longhi, assessore ai Trasporti, «abbiamo attinto dai capitoli di spesa a disposizione dei vari assessorati. D’altronde, era impensabile sopprimere un servizio di cui usufruiscono soprattutto studenti, anziani ed altri soggetti deboli». «Per il futuro», aggiunge l’assessore, «bisognerà comunque rivederlo studiando nuove forme di utilizzo in modo che risulti il meno anti ecomomico possibile». S.N.

S.o.S. della settimana

Ciao a tutti.
Alcuni mi hanno segnalato che nel parco di Casette ci sono troppi rifiuti a terra e il bagno è sempre chiuso. In settimana faremo il possibile per venire incontro alle esigenze delle famiglie che ivi portano i propri bimbi a giocare.

Altri mi hanno evidenziato la necessità di uno sfalcio delle piante che costeggiano la ciclabile dietro la caserma della Folgore.

lunedì 6 luglio 2009

SENZA PAROLE

Il violento nubifragio abbattutosi su Legnago (punta di 100mm di acqua in un'ora)ha messo in ginocchio molte realtà della nostra città.
Casette e Porto le più colpite.
Il primato comunque a quest'ultima.
Voglio da queste pagine ringraziare gli infaticabili uomini dell'Ufficio Tecnico (in particolar modo Stefano De Stefani), la protezione civile guidata dal grande Luigi Bicego, il Sindaco, Graziano Lorenzetti e tutti quanti si sono fatti in quattro per aiutare la nostra Legnago a rialzarsi dopo questo duro colpo.
Già da domani in Comune si cercheranno, insieme ai consorzi e agli enti competenti, tutte le soluzioni strategiche atte ad evitare, in un denegato futuro, il ripetersi di tali ed impressionanti danneggiamenti












sabato 4 luglio 2009

NEGOZI SOTTO LE STELLE, BUONA LA PRIMA

Grande successo per il debutto di “Negozi sotto le stelle”.
Il giorno dopo l’insediamento, il Sindaco ha avuto un bel da fare – sempre coadiuvato dall’ottimo personale municipale - a trovare gli sponsor per pagare le manifestazioni.
Un grazie dunque alle imprese, alle banche, alle ditte private che ancora una volta hanno deciso di credere nella nostra Città.
Ad oggi un encomio speciale va agli esercenti di Via Marsala che, organizzandosi da sé, hanno forse realizzato l’happening più partecipato.
Bravi tutti!

giovedì 2 luglio 2009

IL SENATO APPROVA IL DDL SICUREZZA

“La legge che abbiamo approvato da’ allo Stato la possibilita’ di garantire molto meglio la sicurezza dei cittadini. E’ una legge che e’ stata fortemente voluta da tutto il governo e in particolare dal presidente del Consiglio, varata dal governo nella seduta di maggio del 2008 a Napoli.
E’ un provvedimento che dara’ al governo la possibilita’ di garantire con misure molto piu’ efficaci la sicurezza, la tranquillita’ dei cittadini. Credo che questo sia un buon segnale per questa giornata. Insisto, perche’ e’ stato un provvedimento che io ho voluto molto fermamente".
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi


Il Senato ha definitivamente approvato il ddl sulla sicurezza, da oggi legge dello Stato. I voti favorevoli sono stati 157, quelli contrari 124 e 3 gli astenuti. Hanno votato a favore PdL, Lega Nord e MpA. Contro si sono espressi Pd, Italia dei Valori e Udc.

Tra le novità del provvedimento, su cui il governo ha posto tre fiducie, l'introduzione del reato di immigrazione clandestina, una tassa di 200 euro per la cittadinanza; la possibilità di trattenere gli immigrati fino a sei mesi nei centri di identificazione ed espulsione; l'introduzione delle ronde.

I PUNTI PRINCIPALI DEL PROVVEDIMENTO
Chi entra in Italia o vi soggiorna clandestinamente commette un reato. Per avere la cittadinanza si dovrà pagare una tassa da 200 euro. La permanenza nei centri di identificazione ed espulsione potrà arrivare fino a sei mesi. Le 'ronde' diventano legali. Sono alcune delle misure del ddl sicurezza che il Senato, con il sì alla terza fiducia, ha convertito in legge.

REATO DI CLANDESTINITA' - L'immigrazione clandestina diventa reato. L'articolo 21 del testo introduce nell'ordinamento il reato di "ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato". I clandestini non rischiano l'arresto, ma si vedranno infliggere un'ammenda dai 5mila ai 10mila euro, con espulsione immediata. La norma rende obbligatorio denunciare i clandestini all'autorità giudiziaria tranne che per i medici e i presidi per i quali è stata prevista un'apposita deroga.

NEI CIE FINO A 180 GIORNI - L'extracomunitario che arriva in Italia senza permesso di soggiorno può rimanere nei Cie (Centri di identificazione ed espulsione) fino a 180 giorni. Fino ad oggi il periodo era di due mesi.

TASSA DI 200 EURO PER AVERE CITTADINANZA - Per avere la cittadinanza si dovranno pagare 200 euro. Per il permesso di soggiorno invece la tassa sarà fissata dai ministeri dell' Interno e dell'Economia tra gli 80 e i 200 euro.

QUERELLE SUI 'BIMBI INVISIBILI' - Giuristi e politici si sono divisi sulla possibilità per le madri clandestine di riconoscere i figli nati in Italia alla luce del fatto che la clandestinità diventa reato. Secondo la maggioranza non ci sarà alcun problema, visto che una norma della Bossi-Fini dà la possibilità alle puerpere irregolari di avere un permesso di soggiorno fino al compimento del sesto mese del bambino. Secondo l'opposizione, alcune associazioni e diversi giuristi, il fatto che la clandestinità diventi reato ostacola l'applicazione 'tout court' del permesso di soggiorno temporaneo se non altro perché per l'ufficiale all'anagrafe scatterebbe immediato l'obbligo di denuncia. In più, per avere diritto ad ogni tipo di prestazione pubblica (come l'iscrizione all'anagrafe) si prevede che occorrano il passaporto o il permesso di soggiorno. In assenza dei due documenti il riconoscimento della prole non sarebbe dunque possibile. I bambini potrebbero diventare così adottabili.

CARCERE SE SI AFFITTA A CLANDESTINI - Si rischia il carcere fino a 3 anni se si dà in alloggio o si affitta anche una stanza a stranieri che risultino irregolari al momento della stipula o del rinnovo del contratto di locazione. Ma ci deve essere un ingiusto profitto.

SI' ALLE 'RONDE' - Associazioni di cittadini potranno pattugliare il territorio e segnalare alle forze dell'ordine situazioni di disagio sociale o di pericolo. Saranno iscritte in elenchi e dovranno essere formate prioritariamente da ex agenti.

REGISTRO DEI 'CLOCHARD' - I senza fissa dimora saranno schedati in apposito registro istituito presso il Viminale.

CARCERE FINO A TRE ANNI SE SI OLTRAGGIA PUBBLICO UFFICIALE - Chi insulta un pubblico ufficiale rischia fino a 3 anni di carcere. Ma se si risarciscono agente ed Ente a cui questo appartiene, il reato si estingue. Nessuna condanna se è il pubblico ufficiale ad aver commesso atti arbitrari.

INTATTI POTERI PROCURATORE ANTIMAFIA - Li avevano limitati, ma ora si è tornati alla legge attuale. Pietro Grasso aveva chiesto che la norma del ddl cambiasse e così è stato. INASPRITO IL 41 BIS - Detenzione più lunga di altri 4 anni. Si prevedono carceri "ad hoc" per i boss preferibilmente sulle isole. Più difficile per loro comunicare anche con l'esterno.

NASCE ALBO PER BUTTAFUORI E AMMINISTRATORI GIUDIZIARI - Anche i 'gorilla' che vigilano sulla 'pace' fuori da pub e discoteche dovranno avere particolari requisiti (li deciderà il Viminale) e avranno presto un loro albo. E un Albo ad hoc lo avranno anche gli amministratori giudiziari.

OBBLIGO DENUNCIA 'PIZZO' PER COSTRUTTORI - Per partecipare alle gare d'appalto i costruttori dovranno denunciare ogni tentativo di estorsione ai propri danni. Basterà che un pentito, anche in un altro procedimento, sostenga che ci sia stata un'estorsione senza conseguente denuncia, che l'estromissione dalla gara dell'imprenditore è assicurata.