mercoledì 28 aprile 2010

Oggi al via l’operazione anti writer


Alcuni li chiamano writer. In relazione alla sorta di graffiti che lasciano nel tessuto urbano per esprimere la propria creatività.
Ma, in verità, gli edifici pubblici legnaghesi non sono stati così fortunati da imbattersi su pittori mural.
Sono semplicemente dei vandali, dei teppistelli da quattro soldi che hanno imbrattato, usando dello spray, taluni luoghi pubblici.
Non hanno adornato i grigi muri della nuova Porta Ferrara o la facciata delle ex cantine Petternella con un variopinto graffitismo. Ma hanno fatto brutte e sgangherate scritte inneggianti alla loro stupidità e codardia.
Nemmeno il pensiero di togliere serenità ai bambini più piccoli li ha fermati. Tant’è vero che hanno sporcato le giostrine del parco giochi di Terranegra e di Porto.
Oggi una squadra di operai, richiesta dall’Amministrazione, è uscita con un apposito apparecchio per ripulire le diverse superfici intaccate da questi ragazzacci.
Non dobbiamo fare l’errore di confondere il writing metropolitano, composto anche di forme di arte del tutto interessanti, con l’azione di questi idioti.
Sull’esempio di alcune grandi città sarebbe interessante coinvolgere i veri artisti dello spray consentendo loro di dare spazio alla propria creatività nei contesti urbani più adatti.
La consapevolezza della propria mediocrità – civica e artistica – potrebbe scongiurare il ripetersi di tali deprecabili fenomeni.




Nella foto uno degli scivoli del parco giochi di Terranegra. I teppistelli non hanno risparmiato nemmeno le giostrine dedicate ai più piccoli

domenica 25 aprile 2010

NUOVO CAMPO PER SAN PIETRO


LEGNAGO. Dopo due anni di scontri politici, la Giunta ha approvato il progetto per la costruzione dell’impianto sportivo

Il Comune ha sciolto le riserve
Nuovo campo per San Pietro

Stefano Nicoli

La struttura sorgerà a ridosso di quella esistente con un investimento di 510mila euro Gli espropri saranno «barattati» con l’edificabilità di quota parte dei terreni ceduti

Da L'Arena Giovedì 22 Aprile 2010

Il campo sportivo delle polemiche, contestato due anni fa a piè sospinto dall’attuale maggioranza che l’aveva bollato «come uno spreco vergognoso», si farà. Seppur in posizione diversa e con una serie di modifiche tecniche rispetto all’impianto previsto per il quartiere di San Pietro dall’ex amministrazione Gandini, che il 21 febbraio del 2008 era stato licenziato dal Consiglio dopo cinque ore di roventi discussioni col voto contrario di Forza Italia, An e Lega. E con in più il vantaggio di poter investire in tutta una serie di migliorie i 350mila euro destinati inizialmente ad indennizzare i proprietari dei terreni espropriati a nord di via Piemonte per realizzare una struttura omologata per il settore giovanile e i campionati dilettanti.
La Giunta - dopo aver rivisto l’intervento ereditato dai suoi predecessori ed essersi confrontata con i dirigenti dell’Us Sampietrina, la squadra sorta 53 anni fa nella frazione - ha approvato il progetto esecutivo del futuro rettangolo verde di 100 metri per 60, che richiederà un investimento di 510mila euro: 226mila finanziati dalla Regione e la somma residua coperta da un mutuo. Spedendo così in naftalina, con buona pace di tutti, le divergenze operative e gli scontri al calor bianco che a suo tempo avevano diviso gli schieramenti su un’opera di cui da anni si avverte la necessità a San Pietro, priva di un campo sicuro e regolamentare. «Contrariamente a quanto si vuole far credere», puntualizza paolo Longhi, assessore ai Lavori pubblici, «non ci siamo rimangiati i forti pregiudizi avanzati nel 2008 sul vecchio progetto, che non avrebbe ottenuto l’omologazione del Coni e che ci avrebbe consegnato una struttura incompleta e poco funzionale. Tant’è che abbiamo corretto l’intervento spostando il nuovo campo a ridosso di quello esistente per poter utilizzare, tramite un apposito collegamento, gli attuali spogliatoi, che verranno sistemati con una spesa di 10mila euro in attesa di costruire il nuovo blocco di cui è già stata individuata l’area».
«Di conseguenza», aggiunge Maurizio De Lorenzi, assessore allo Sport, «è stato necessario inserire una nuova strada che girerà attorno alla struttura per facilitare l’accesso al campo dotato di un tappeto autodrenante, di un impianto di irrigazione automatico e di un’illuminazione garantita da quattro torri alte 16 metri». Una parte di queste opere è stata resa possibile dall’eliminazione della voce espropri dal quadro economico dei lavori. «Il Comune», informa Longhi, «ha avviato infatti una trattativa, ormai a buon punto, con i proprietari delle aree interessate dai cantieri per poter permutare la cessione con l’edificabilità di quota parte dei fondi agricoli in questione in previsione dell’approvazione del Pat».

Retromarcia sui led, si torna all’antico


ARREDO URBANO. Dopo le proteste di negozianti e residenti, il Comune di Legnago rimuoverà i lampioni di via Frattini

Da L'Arena di Giovedì 22 Aprile 2010

I «punti luce» contestati saranno riciclati in altre vie Al loro posto arriveranno lampade a vapori di sodio


Alla fine, i commercianti e i residenti di via Frattini l’hanno avuta vinta. E, seppur con qualche mal di pancia in Giunta, il Comune tornerà all’antico. I lampioni a led, installati nelle scorse settimane in via sperimentale tra il duomo e il Palazzo di vetro, verranno infatti rimossi. E saranno sostituiti con punti luce tradizionali, analoghi a quelli presenti in tutto il centro storico, ma in grado comunque di garantire un risparmio energetico e di contenere l’inquinamento luminoso come prescrive una legge regionale entrata in vigore nell’agosto del 2009. Lo stesso avverrà anche nell’attigua via Bezzecca, compresa nell’intervento di riqualificazione in fase di ultimazione in via Frattini per un importo complessivo di 345mila euro.
Di fronte alla petizione protocollata in municipio da un gruppo di negozianti e di abitanti delle due vie contrari all’innovativo sistema di illuminazione per motivi estetici e di sicurezza, la Giunta ha innestato la retromarcia «sfrattando» i fari a basso consumo che per i frontisti farebbero una luce troppo fioca e inadeguata ad una zona centrale. Al loro posto verranno posizionate lampade a vapori di sodio, compatibili con le prescrizioni contenute nella normativa regionale ed ugualmente vantaggiose sia sul piano dei consumi che dei costi. L’amministrazione è ritornata sui propri passi dopo aver constatato «che il nuovo impianto a led non si è dimostrato in grado di soddisfare a pieno le esigenze illuminotecniche di via Frattini». Tutto ciò «per problemi legati principalmente all’intensità luminosa e alla colororazione della luce, che hanno provocato le lamentele di residenti e commercianti. «Ad onor del vero», sottolinea paolo Longhi, assessore ai Lavori pubblici, «le pressioni per spingerci a cambiare sistema sono state esercitate soprattutto dagli esercenti visto che, come conferma il sondaggio realizzato sul mio blog, diversi abitanti di entrambe le strade hanno apprezzato la tecnologia sperimentata e di cui resto un convinto sostenitore».
In ogni caso, la rettifica della Giunta non comporterà sprechi e nemmeno spese aggiuntive. «I lampioni levati», aggiunge Longhi, «verranno recuperati in altre zone della città mentre i punti luce sostitutivi saranno pagati con le somme a disposizione dell’amministrazione nel quadro economico del progetto». S.N.


N.B. il sondaggio "RITIENI BUONA LA SCELTA DEI LED IN CENTRO STORICO?" è stato vinto dai "no", con il 55% dei voti (19); dietro di 6 voti i "si" che si sono attestati al 38%. Appena 2 (5%) hanno aderito al partito dei "giusti i led ma non in centro"

martedì 20 aprile 2010

Zonizzazione della Polizia Locale, la Regione stacca un assegno di 153.740 euro

Una task force di vigili in comune tra Legnago, Castagnaro, Terrazzo e Villa Bartolomea.
È questo il risultato dettato dal completamento dell’iter per la formazione del distretto della sicurezza, già partecipato dalla Città del Salieri e dalla patria del cavolo.
Ciò nell’ottica di avere un numero unico per la polizia locale di un vasto territorio – com’è oggi il 112 o il 113 per le altre forze di pubblica sicurezza – oltre che una maggior razionalizzazione nell’utilizzo degli agenti e una più forte capacità di investimento.
La Regione del Veneto, con l’ex assessore alla Sicurezza Massimo Giorgetti ha premiato la capacità di fare squadra dei comuni dell’”estrema bassa” assegnando un contributo di 17.440 euro per le spese di parte corrente e 136.300 euro per quelle di investimento.
Un bravo al consigliere delegato Michele Menini che ha condotto egregiamente, per Legnago, le trattative con i comuni contermini.

lunedì 19 aprile 2010

BUONA PARTECIPAZIONE ALLA FESTA DEGLI AQUILONI



Domenica, dalle 14:30, si è svolta lungo l'argine destro dell'Adige, dietro l'ospedale, la II Festa degli Aquiloni.
Alla festa hanno partecipato numerose famiglie e tanti bambini.
Un grazie sentito ai volontari de la Verbena dell'Adige, della Pro Loco, del Salus e del CAI per essersi spesi con entusiasmo nell'iniziativa.

lunedì 12 aprile 2010

CROCIATA ANTI LED VIA FRATTINI INSORGE

ILLUMINAZIONE PUBBLICA. Petizione di commercianti e residenti contro i nuovi lampioni a basso consumo energetico



Per i frontisti c’è poca luce e la strada non è più sicura La Giunta studierà ora una soluzione alternativa

DA L'ARENA Domenica 11 Aprile 2010

Dovevano essere i primi di una lunga serie per garantire al Comune un notevole risparmio di elettricità e quindi una bolletta meno salata a fine anno. Invece, i nuovi lampioni a basso consumo appena posizionati in via Frattini - in occasione dell’intervento di riqualificazione iniziato un paio di mesi fa e tuttora in corso tra il duomo e il palazzo di vetro con il completo rifacimento di asfalto, marciapiedi ed arredo urbano - hanno scatenato le ire di commercianti e residenti. I quali, in barba al piano contro gli sprechi varato dall’amministrazione, non hanno affatto gradito l’innovativo sistema di illuminazione pubblica installato davanti alle lore vetrine e alle loro abitazioni. E tutto perchè le ipertecnologiche lampade in questione, dotate ciascusa di una potenza equivalente a 84 watt, «farebbero una luce troppo tenue e fredda, inadeguata ad una via centrale sia per motivi estetici che di sicurezza».
Tutte ragioni che i frontisti hanno condensato - con il sostegno di alcuni firmatari dell’attigua via Bezzecca, preoccupati dell’estensione degli stessi lampioni nella lora strada dove è appena terminato un restyling analogo a quello di via Frattini - in una petizione promossa dalla gioielliera Graziella Lorenzetti, sorella dell’assessore all’Ecologia Graziano, e da altri negozianti della strada. Proprio con l’obiettivo di invitare l’amministrazione «ad illuminare adeguatamente la via essendo, al momento, i nuovi fari insufficienti».
A questo punto la Giunta, che sulla questione è divisa a metà con l’«ala giovane» schierata a favore dei led, dovrà innestare la retromarcia e ritornare ai punti luce tradizionali. A meno di una forzatura, che il sindaco Roberto Rettondini non è tuttavia disposto ad assecondare. Malgrado la rinuncia ai lampioni di ultima generazione, che permettono di abbattere i consumi del 30 per cento, lascerà invariata una spesa balzata ormai alle stelle: quest’anno il Comune spenderà 600mila euro per rischiarare le 500 vie della città.
«Le proteste levatesi in via Frattini dove abbiamo realizzato in via sperimentale l’impianto a basso consumo», annuncia Paolo Longhi, assessore ai Lavori pubblici, «ci inducono a studiare ora una soluzione in grado di conciliare le diverse posizioni. Il che non significa però rinunciare definitivamente ai led che, per la loro particolare luminosità, forse si addicono meglio alle zone periferiche». «Da un lato», aggiunge, «è infatti doveroso ascoltare le richieste di commercianti e residenti, mentre dall’altro abbiamo la pressante esigenza di ridurre i costi privilegiando le forme di risparmio energetico». S.N.

giovedì 8 aprile 2010

ABUSI EDILIZI PAGAMENTI DILAZIONATI

Pagamenti
dilazionati
fino a 30 rate

Da L'Arena Giovedì 08 Aprile 2010


Chi sarà sorpreso dalla polizia locale a violare le norme in materia edilizia potrà saldare la relativa sanzione pecuniaria anche in comode rate mensili. La Giunta ha deciso infatti di andare incontro ai trasgressori che, in occasione degli accertamenti svolti dagli agenti dell’ufficio edilizia - tutela ambiente, verranno riconosciuti responsabili di abusi amministrativi. Vale a dire piccole opere realizzate perlopiù in assenza di denuncia di inizio attività (Dia): dalla tettoia al cartellone pubblicitario alle manutenzioni straordinarie. «In attesa di adeguare al riguardo il regolamento edilizio», spiega Paolo Longhi, assessore ai Lavori pubblici, «abbiamo previsto la rateizzazione per assecondare un’esigenza molto diffusa tra i contravventori, che spesso hanno difficoltà a pagare per le loro modeste condizioni economiche».
Perciò le multe in questione, che partono da un minimo di 516 euro, potranno essere versate anche in 30 rate mensili di importo non inferiore ai 15,50 euro ai quali devono sommarsi gli interessi legali. S.N.

RIPARTONO I CANTIERI IN CITTA'

Da L'Arena 08 aprile 2010

LEGNAGO. La ripresa del comparto è confermata dalle 717 pratiche esaminate nel 2009 dall’ufficio tecnico comunale


Edilizia, crisi nera alle spalle

Stefano Nicoli

Rispetto al passato è cambiato il tipo di interventi e prevalgono ora ristrutturazioni e manutenzioni Decolla il Piano casa con 40 richieste presentate
Giovedì


Il periodo nero non è ancora stato archiviato ma il mattone comincia a mostrare in città qualche segnale di ripresa. A confermare che l’edilizia sta risalendo, seppur timidamente, la china dopo la preoccupante contrazione registrata nel primo semestre del 2009 sono i dati racchiusi nel consuntivo di fine anno tracciato dall’Ufficio tecnico comunale.
Il calo di commesse, che ha decimato le imprese lasciando senza lavoro anche a Legnago numerosi lavoratori del comparto, non sembra infatti aver provocato il temuto crollo delle pratiche edilizie. Anzi, si è registrato addirittura un lieve incremento rispetto al tonfo verificatosi nel 2008: si è saliti infatti a 717 interventi contro i 710 autorizzati l’anno precedente e i 770 del 2007 quando la crisi era ancora alle porte. A farla da padrone sono state le 365 denunce di inizio attività (dia) richieste per realizzare opere di modesta entità mentre sono stati licenziati 282 permessi di costruire e quattro piani urbanistici attuativi. «Contrariamente alla tendenza negativa emersa nei primi mesi dell’anno quando le pratiche edilizie erano diminuite del 18 per cento rispetto all’equivalente periodo del 2008», sottolinea Paolo Longhi, assessore ai Lavori pubblici, «il 2009 si è chiuso con un andamento incoraggiante che fa ben sperare per il futuro dei settori edile ed immobiliare messi in ginocchio da una progressiva riduzione della domanda». «E se il buongiorno si vede dal mattino», aggiunge Longhi, «nel corso del 2010 si dovrebbe assistere ad un’ulteriore ripresa come comprovano le 140 pratiche già presentate ed esaminate nei primi mesi di quest’anno».
Se da un lato a Legnago non ha dovuto fare i conti con la drastica cura dimagrante dei cantieri riscontrata in altri centri della provincia, dall’altro la crisi edilizia ha sicuramente influito sulla tipologia degli interventi messi in opera tra il capoluogo e le frazioni. «Diversamente a quanto succedeva in passato quando si moltiplicavano i condomini e partivano lottizzazioni intere», precisa l’assessore Longhi, «a tenere banco nel 2009 sono stati soprattutto i lavori di piccola entità, a cominciare dalle manutenzioni straordinarie e dalle ristrutturazioni favorite dagli incentivi statali». In attesa di garantire ulteriore ossigeno al settore attraverso l’ormai imminente adozione del Piano di assetto territoriale (Pat) da cui dipenderà la pianificazione urbanistica e lo sviluppo futuro della città, l’amministrazione ha messo intanto a punto il Piano casa per ridare linfa ad un segmento importante dell’economia locale.
«Dopo una partenza deludente con appena domande pervenute tra ottobre e dicembre», informa Longhi, «sia i privati che le imprese stanno rendendosi conto delle grosse potenzialità racchiuse in questo strumento, che permette di usufruire, con procedure burocratiche semplificate, del premio straordinario di volumetria e delle altre agevolazioni previste per ampliamenti, recuperi e ricostruzioni». Tant’è che, nel frattempo, sono balzate ad una quarantina le richieste protocollate all’Ufficio tecnico, che nei prossimi mesi sfoceranno nell’apertura di altrettanti cantieri creando così nuove opportunità di lavoro e di investimento.

giovedì 1 aprile 2010

VENTI CASE PEEP NELL'AREA DI VIGO

Via libera al completamento del Peep di Vigo. La Giunta ha approvato il progetto esecutivo, che consentirà di realizzare le opere di urbanizzazione anche del secondo ed ultimo stralcio del Piano per l’edilizia economica popolare approvato dal Consiglio comunale nell’estate del 2007. Tempo di perfezionare la gara d’appalto e partiranno così i cantieri, che metteranno a disposizione altri dieci lotti residenziali, di superficie variabile tra i 437 e i 967 metri, nel nuovo quartiere in fase di realizzazione lungo via Rovigo: sette riservati a privati per villette singole o bifamiliari; e i restanti tre destinati ad imprese o consorzi per case a schiera. Il tutto a fronte di una spesa di 400mila euro necessari a chiudere i cantieri e a coprire le indennità di esproprio, che vanno ad aggiungersi ai 650mila investiti dall’ex amministrazione Gandini per il primo stralcio dell’intervento.
«L’operazione ai nastri di partenza», sottolinea Paolo Longhi, assessore ai Lavori pubblici, «offrirà un’ulteriore possibilità ai cittadini meno abbienti di acquistare un appezzamento a condizioni agevolate e di costruirsi una casa nella parte interna del Peep, in prossimità del campo da calcio. Con il duplice vantaggio di soddisfare le numerose richieste inevase di lotti singoli e di incrementare, con altri 60 potenziali residenti, gli abitanti della frazione arrivata a contare 1.700 residenti». Tutto ciò a costo calmierato: il prezzo dei lotti si aggira infatti attorno ai 97 euro al metro quadrato, circa la metà di quello praticato sul libero mercato. Fintantochè non verrà assegnata tutta l’area in procinto di essere urbanizzata a Vigo, resteranno congelati gli altri due Peep approvati dal Consiglio nel 2008 per un investimento di 2,1 milioni di euro. «Daremo corso agli insediamenti previsti a San Pietro e a Vangadizza», informa Longhi, «soltanto una volta finito quello di Vigo per non correre il rischio di lasciare le cose a metà e per poter usufruire dei proventi che incasseremo con la cessione dei 10 lotti in questione». S.N