venerdì 29 aprile 2011




Il Rendiconto. curiosità

A lei a sua volta diceva il grande Ettore dall'elmo ondeggiante: «Preme certo anche a me tutto questo, donna; ma provo
tremenda vergogna di fronte a troiani e troiane dai pepli fluenti, se come un vile m'imbosco al riparo della guerra;
ne cosi mi detta il mio cuore, perche imparai ad essere prode sempre e fra i troiani a battendomi in prima fila,
per fare onore alla splendida gloria del padre mio e di me stesso.





La mancata approvazione del rendiconto nel termine di legge rappresenta, ad avviso della Corte dei conti, un comportamento difforme da una sana gestione finanziaria. Occorre sottolineare che, mentre per la mancata approvazione nei termini di legge del bilancio di previsione, è previsto, ai sensi dell'art. 141, lett. c) Tuel 267/2000, lo scioglimento dell'organo consiliare, una tale sanzione non è espressamente disciplinata nel caso di mancata approvazione del rendiconto, anche se al bilancio di previsione deve essere allegato il rendiconto deliberato del penultimo esercizio antecedente quello cui si riferisce il bilancio, costituendo requisito indefettibile ed obbligatorio per la stessa legittimità del bilancio.

Gli enti che non approvano il rendiconto entro il 30 aprile non possono applicare l'eventuale avanzo di amministrazione, dal momento che il risultato contabile di amministrazione deve essere accertato con l'approvazione del rendiconto (art. 186 Tuel). La mancata approvazione del rendiconto limita anche la possibilità per l'ente di ricorrere all'indebitamento.

Inoltre l'art. 161, comma 3, Tuel, prevede che in caso di inadempimento nella presentazione di un certificato è sospesa l'ultima rata dei trasferimenti erariali spettanti all'ente.

mercoledì 27 aprile 2011

Nuovo campo di calcio di S. Pietro, lavori al nastro di partenza






Sono intervenuti, in rappresentanza di taluni proprietari, i rispettivi tecnici.
"Nec vi, nec clam, nec precario"

giovedì 21 aprile 2011

Piazza costituzione sarà riaperta a fine maggio.

Da L'Arena, Giovedì 21 Aprile 2011, pagina 34

Mentre nel capoluogo è slittato a settembre il restyling di piazza Garibaldi, a Porto sono in dirittura d'arrivo i lavori che riqualificheranno piazza Costituzione. «A meno di imprevisti dell'ultima ora», annuncia Paolo Longhi, assessore ai Lavori pubblici, «contiamo di completare l'intervento, fatta eccezione per alcune finiture come la grande panca lignea ed i lampioni, entro maggio. I residenti di sinistra Adige, così come gli ambulanti del mercato settimanale, potranno così usufruire nel giro di qualche settimana di una piazza totalmente rinnovata, che avrà la duplice funzione commerciale e di luogo di aggregazione». Il tutto a fronte di una spesa di 365mila euro, 273mila dei quali coperti da un finanziamento regionale. Finora, l'impresa Tavellin, aggiudicataria dell'appalto, ha provveduto al rifacimento della soletta e al ripristino di condotte ed allacciamenti in attesa di posare la nuova pavimentazione in lastre di trachite euganea intervallate da porfido e pietra bianca. S.N.

ROTONDA DI VIA GARBO. BRUTTA MA NECESSARIA.


SONO INTERVENUTE MIGLIORIE LEGATE ALL’AMPLIAMENTO DEL CROCEVIA ATTRAVERSO UNA RIDUZIONE DEI MARCIAPIEDI


Su L’Arena di oggi si legge che il consigliere Lucio Martinelli criticherebbe così la nuova rotatoria di Via Garbo, la strada che collega Casette a Vangadizza: «La rotonda, che appare all'improvviso dopo una curva insidiosa è stata concepita male ed oltre a rappresentare un pericolo intralcia il traffico civile e commerciale ostacolando le manovre». «Ad essere preoccupati», aggiunge l'ex esponente della Lega, «sono soprattutto i produttori di frutta della zona, che passano a stento con i carrelli trainati da trattori».

Premesso che fior fior di tecnici hanno lavorato alla realizzazione di questo criticato rondò, intuisco senz’altro il malcontento dei tanti “Shumacher”, abituati ad affrettarsi sul viottolo a velocità proibitive, alla faccia dei 50km/h previsti. Purtroppo per loro le regole vanno rispettate, essendo state imposte per la sicurezza di tutti. Anziché improvvisarsi piloti od ingegneri andrebbero fatte serie riflessioni sulla sicurezza di quella strada che a breve ospiterà un nuovo quartiere residenziale.

Su L’Arena appare infatti questa mia risposta: «(..) critiche pretestuose in quanto il vero problema è costituito dall'elevata velocità con cui si percorre via Garbo in barba al limite dei 50 chilometri orari». «A parte il fatto che le dimensioni sono le stesse delle rotonde situate agli incroci con via Vallette e via Almerini, questo rondò si è reso indispensabile per rendere sicuro l'accesso al nuovo quartiere tanto più all'uscita di una curva pericolosa. Non avendo alternative, l'infrastruttura è stata perciò ricavata in posizione leggermente spostata rispetto all'asse stradale principale sfruttando al meglio lo spazio a disposizione». Di fronte alla levata di scudi in atto, il Comune è comunque già corso ai ripari in attesa di ultimare l'opera dopo Pasqua. Per agevolare il transito dei mezzi pesanti è stato infatti ampliato il crocevia riducendo i marciapiedi laterali.

mercoledì 20 aprile 2011

TERRANEGRA. MARCIAPIEDI E CARREGGIATA PIU' LARGA

da L'Arena, Martedì 19 Aprile 2011, pagina 32
L'allargamento e la sistemazione della sede stradale, con l'inserimento di due tratti di marciapiedi, al posto del semaforo previsto inizialmente dai proprietari e bocciato lo scorso ottobre dal Comune. Alla fine, dopo un intricato e dibattuto iter progettuale, è stata individuata la soluzione tecnica per adeguare un tratto di via Malon in vista della realizzazione di un complesso residenziale accessibile da uno stradello privato che intersecherà la strada comunale. La Giunta ha approvato la nuova proposta messa a punto dalla ditta «Edilceam srl», che si è impegnata a coprire i 24mila euro spesi dall'ente per modificare la viabilità ed agevolare quindi l'ingresso e l'uscita dal futuro quartiere. «La posa di un secondo impianto semaforico a poche decine di metri da quello già in funzione in via Malon», spiega Paolo Longhi, assessore ai Lavori pubblici, «avrebbe causato infatti dei disagi ostacolando la fluidità e la sicurezza della circolazione».S.N

Il sacrificio arboreo di V.le Cadorna e quello (inosservato di Via Nino Bixio)

I FATTI

da L'Arena 19 aprile 2011


LEGNAGO. Fioccano le proteste di Pd e Liberinsieme sulle piante tagliate in viale Cadorna per ricavare nuovi parcheggi
Via i platani e spazio alle auto
Il centrosinistra alza gli scudi

Per la Giunta «intervento necessario anche per questioni tecniche» Marconi ha presentato un'interpellanza da discutere in Consiglio

Le motoseghe sono ritornate in azione in città per abbattere alcuni platani svettanti da oltre 30 anni in viale Cadorna in cambio di nuovi parcheggi. E, puntuali come un orologio svizzero, si sono alzate le proteste di opposizione ed ambientalisti, che contestano alla Giunta «l'ennesimo scempio ai danni della natura, del tutto inopportuno tanto più trattandosi di esemplari sani, che non creavano alcun disturbo». E che perciò «potevano continuare a vivere senza problemi a vantaggio dell'ambiente e dei cittadini alle prese con un inquinamento arrivato ormai alle stelle».
La diatriba - destinata ad animare il prossimo Consiglio comunale, complice un'interpellanza protocollata dal consigliere del Pd Claudio Marconi e già condivisa dalla collega Donatella Ramorino di «Liberinsieme» - corre attorno ai tronchi delle sei piante trasformate nei giorni scorsi in legna da ardere. Ad indurre la Giunta a firmare la «condanna a morte» degli alberi in questione è stata una serie di considerazioni, incoraggiate innanzitutto «dall'esigenza di creare nuovi parcheggi nel viale che collega la stazione a via Lungo Bussé»: la stessa strada salita più volte alla ribalta per la presenza di prostitute ed un incessante viavai di clienti nelle ore serali. «L'abbattimento», spiega Paolo Longhi, assessore ai Lavori pubblici, «si è reso necessario non solo per riqualificare il viale e rendere più sicura la viabilità con la creazione di altri stalli per le auto e nuovi tratti di marciapiedi. Ma anche per risolvere gli annosi inconvenienti lamentati dai residenti a causa delle foglie che ostruivano le grondaie delle abitazioni, oscuravano i lampioni e richiedevano una continua pulizia».
La scelta è stata poi suggerita all'amministrazione anche da questioni tecniche, che per Marconi e Ramorino rappresenterebbero tuttavia «solo un comodo pretesto per giustificare un'altra colata di asfalto e cemento a scapito del verde». «Avevamo messo in preventivo le critiche ma al di là della riorganizzazione in corso e dei disagi patiti dai frontisti», sostiene Graziano Lorenzetti, assessore all'Ecologia, «era indispensabile sfoltire i platani che a suo tempo erano stati collocati ad una distanza troppo ravvicinata e che inibivano pertanto uno sviluppo adeguato delle chiome oltre a creare problemi all'apparato radicale». «In ogni caso», aggiunge, «si è già provveduto a compensare gli alberi tagliati piantumando sette esemplari di platano certificato di una certa dimensione al parco ed un'altra quindicina più piccoli in via del Pontiere per rimpiazzare quelli decimati dagli attacchi parassitari».
Tutte ragioni che non inducono però il centrosinistra ad abbassare gli scudi. «Come non bastasse la scellerata riconferma del luna park al parco per altri due anni in barba alla salute del maestoso filare di platani che rischia di ammalarsi per lo schiacciamento delle radici», attaccano Marconi e Ramorino, «sono stati segati dalla sera alla mattina sei esemplari rigogliosi di quasi due metri di circonferenza. Siamo perciò indignati come lo sono i tanti legnaghesi che ci stanno avvicinando per gridare tutto il loro dissenso».


IL COMMENTO DI UN CITTADINO, PERVENUTO VIA POSTA ELETTRONICA

Egregio assessore,
vedo che il centrosinistra tutto insorge di fronte al tremendo "sacrificio" di 6 (?) platani da lei voluto e si erge ad impavido paladino dell'ecologia.
Evidentemente non era su queste posizioni quando, sull'altare del parcheggio, ha sacrificato una porzione non marginale di una delle pochissime zone a parco in quel di Porto, quella di via Nino Bixio.
Eppure la Riello era ormai lontana e i posti auto non mancavano proprio in zona!
In quell'occasione peraltro anche il quotidiano L'Arena, che qualche cittadino volonteroso tentò di coinvolgere nella figura del suo caporedattore Bruno Fabris, omise di dare opportuno rilievo allo scempio (quello sì vero!) che si stava perpetrando per favorire un paio di bar adiacenti!!!
Come cambiano i tempi! O, per dirla come saprebbe un preside di liceo (mah...!!!): O tempora, o mores!
Non se ne adonti e buon lavoro! V.V.

martedì 19 aprile 2011

PIAZZA GARIBALDI. IL RESTYLING RINVIATO A SETTEMBRE

da L'Arena, Martedì 19 Aprile 2011, pagina 32

La burocrazia e i passaggi tecnici hanno avuto il sopravvento sul ruolino di marcia pianificato dalla Giunta per riqualificare piazza Garibaldi entro la fine di giugno. E così, malgrado le opere siano state già appaltate all'impresa «Cavicchini costruzioni» di Bagnolo San Vito (Mantova) che ha avuto la meglio sui sette partecipanti alla gara indetta dal municipio con un ribasso d'asta di circa il 19 per cento, la Giunta ha deciso di far slittare a settembre il restyling da 200mila euro del «salotto buono» della città. «Dopo una corsa contro il tempo», dichiara Paolo Longhi, assessore ai Lavori pubblici, «la procedura si è conclusa la scorsa settimana ed i cantieri potevano aprire ai primi di maggio. Tuttavia, c'era il rischio di non riuscire a completare il rifacimento della pavimentazione nei 60 giorni previsti con la conseguenza di non poter usufruire della piazza per la rassegna dei negozi sotto le stelle in calendario nei quattro giovedì di luglio». Da qui la decisione, presa ieri mattina dall'assessore Longhi d'intesa con i dirigenti dell'Ufficio tecnico ed il collega Nicola Negri delegato alle Attività economiche, di posticipare l'avvio dei lavori. Con l'obiettivo «di favorire, in questo modo, anche i commercianti, che sarebbero stati privati altrimenti del plateatico nella stagione estiva quando registrano il maggior afflusso di clienti». S.N

martedì 12 aprile 2011

TRE INCONTRI NELLE FRAZIONI PER PLASMARE IL NUOVO PAT

da L'Arena, Martedì 12 Aprile 2011, pagina 34

Altri tre incontri pubblici per plasmare, d'intesa con i residenti, gli imprenditori e le associazioni della città, il Piano di assetto del territorio (Pat) da cui prenderà forma la Legnago del futuro. La terna di appuntamenti, promossa dal Comune «per raccogliere proposte, istanze e suggestioni utili alla redazione del nuovo strumento urbanistico», si aprirà stasera alle 21 nel salone parrocchiale sottostante la chiesa di Terranegra. Quindi, si proseguirà giovedì alla stessa ora nella sala parrocchiale del santuario di Porto mentre a chiudere questa tranche sarà, mercoledì prossimo alle 21, la riunione con gli abitanti di San Vito ospitata nei locali della parrocchia.
In tutte e tre le serate i cittadini potranno confrontarsi, dopo il saluto del sindaco, con l'assessore ai Lavori pubblici Paolo Longhi, l'urbanista del municipio Maurizio Bonfante ed il team accademico dell'Istituto universitario di architettura di Venezia (Iuav) incaricato dalla Giunta di redigere il Pat, che sarà rappresentato dal professor Enrico Fontanari e dall'architetto Alberto Bertagna. «Così com'è avvenuto a Canove, Vangadizza e Vigo», spiega Longhi, «anche questi tre incontri sono finalizzati ad una formazione il più concertata possibile del Pat. Ecco perchè la partecipazione della popolazione è molto importante al punto che assessori e consiglieri stanno distribuendo personalmente gli inviti nelle case». S.N

giovedì 7 aprile 2011

Da oggi Nuovi lavori sugli ascensori

Corse sospese per una settimana

Da L'Arena, Giovedì 07 Aprile 2011, pagina 32

Gli ascensori, inaugurati nel 2005 dal Comune alle estremità di ponte Principe Umberto, resteranno fermi per un'altra settimana. E così il collegamento sull'Adige, utilizzato ogni giorno da centinaia di persone per spostarsi comodamente da una sponda all'altra del fiume, ritornerà ad essere quella grande barriera architettonica abbattuta ormai sei anni fa in occasione dell'apertura della passerella ciclopedonale sull'acqua. Domani alle 8 partirà infatti la terza ed ultima tranche del corposo intervento di manutenzione straordinaria avviato a fine febbraio dalla Giunta per risolvere gli inconvenienti che in più di un'occasione hanno mandato in tilt l'impianto. Con l'effetto non solo di creare ripetuti disagi all'utenza, anziani e disabili in testa. Ma anche di far spendere finora all'ente, tra riparazione dei guasti e costi di gestione, oltre 90mila euro.
Il nuovo stop delle corse, che costringerà pedoni e ciclisti ad utilizzare le scale in marmo laterali, è imposto dai lavori di rifacimento ed impermeabilizzazione delle rampe di accesso ad entrambe le cabine, sia sul lato di Porto che su quello di Legnago. «Con questo cantiere, compreso nei 60mila euro stanziati per la sistemazione meccanica e la coibentazione dei due elevatori», spiega Paolo Longhi, assessore ai Lavori pubblici, «verranno eliminate le infiltrazioni presenti nella pavimentazione, che potrebbero danneggiare e bloccare l'impianto». S.N.