mercoledì 30 novembre 2011

CHI HA FATTO APPASSIRE LA ROSA?

L'amico Luigi Bologna sul suo blog si pone degli interrogativi sulla conclusione dell'esperienza politica della "Rosa" a Legnago.
Gigi si dà anche alcune risposte.
Poiché quella di "Legnago Viva - Legnago Solidale" è stata l'esperienza civica più longeva nella nostra Città considero il dibattito sul tema di assoluto interesse.
Buona lettura e buoni commenti.

centrosinistra-legnago-separazione

primarie-di-coalizione-e-funerale-della rosa

lunedì 28 novembre 2011

PAROLE IN LIBERTA', "FACCIAMO PER LEGNAGO"
























C’è bisogno di politica a Legnago?

La risposta è no, se guardiamo ad alcuni esempi di politici, anche locali, i quali pensano solo a sé stessi: la politica fatta in modo autoreferenziale allontana, espelle i cittadini che non hanno parenti eccellenti e che non vogliono sentire litigi pretestuosi, radicati solo per questioni di tornaconto personale.

Ma invece si! C’è bisogno di politica intesa nel suo significato etimologico - “politike” -  di interesse delle questioni realmente importanti per la Città.

A tal riguardo non occorre essere notabili economisti particolarmente competenti sullo spread.
I principali ingredienti per un sano impegno civico sono: ETICA, ENTUSIASMO, IMPEGNO e CAPACITA’ DI FARE SQUADRA.

Abbattere i pregiudizi ideologici
Se quelle enunciate sono le doti più utili per occuparsi in modo libero e forte della propria Città, allora occorre riconoscere che esse non stanno solo da una parte della barricata politica.
Anzi, sensibilità diverse sono elemento di ricchezza intellettuale.
Un vero gruppo di impegno civico non dovrebbe promuovere crociate contro qualcuno o qualcosa, pur avendo il dovere e il dritto di stigmatizzare i comportamenti politici negativi.
Più difficile che il distruggere è il costruire. Ma le “battaglie del fare” sono anche le più emozionanti, soprattutto quando giungono ad un risultato utile e lasciano un segno forte di un positivo impegno.
Al “fare per la Città” non debbono essere sottese inutili preclusioni ideologiche. la gran parte dei giovani di oggi non sente alcuna nostalgia per le ideologie che hanno martoriato il 900.

Legnago, la piccola Capitale

"Senza smanie espansionistiche, attaccata alla terra fertile e un po’ malsana, sebbene in continua guarigione, paga dei suoi tranquilli commerci, dei suoi tramonti incantevoli, del suo paesaggio senza confine, chiusa nella quieta operosità del suo artigianato, Legnago è la tipica città di provincia, dalla piazza vasta e dalle vie strette e tortuose, ove ogni casa par cresciuta per conto suo, incurante della vicina, or sorpassandola per vanità, ora arretrandosi per comodità. Città che il turismo trascura, che le grandi linee ferroviarie hanno dimenticato, e che ha tratto perciò tutto da Sé stessa, con una grazia campagnola e una sincerità bonaria, non prive a volte di un certo sussiego, quasi di piccola capitale"

Giovanni Cenzato, Legnago in riva all’Adige in Corriere della sera, 2 agosto 1941

Chiediamoci quanto c’è ancora di attuale in questo vecchio ritratto.

Quanto c’è di bonariamente provinciale da tenere?
Quanto c’è di drammaticamente provinciale da cambiare?

Di tranquilli commerci non è più pago nessuno ai tempi della globalizzazione.
Senza un serio patto tra istituzioni, impresa e sociale, che sappia finalizzare utilmente le sempre più scarse risorse pubbliche, non indovineremo mai la ricetta giusta per la Pianura veronese.

Quanto all’urbanistica dobbiamo riconoscere che, grazie al grande Piccinato, questa Città nel secondo dopoguerra ha riacquistato un ordine. Certo non c’è più la città ideale da trattato di architettura civile e militare.
Ed ora che i nostri tempi ci costringono ad uscire dai tradizionali spazi, soprattutto in riferimento all’idea di centro, dobbiamo avere il coraggio di recuperare il territorio in una visione plurale: il capoluogo deve crescere in strutture di pregio, le frazioni devono acquisire e/o mantenere identità. A tal riguardo la permanenza di una scuola o di un ufficio postale in una frazione è di assoluta importanza perché mantiene viva, dal punto di vista dei servizi, una comunità.

Dimenticare il turismo? Nemmeno per sogno?
Il Fiume Adige ha acquisito un valore positivo per lo sport, per il tempo libero, per il turismo. La gente non verrà mai a vedere Porta Mantova; viene e verrà a fare una passeggiata per gustarsi il paesaggio naturalistico.

C'è inoltre una ricchezza che forse non meritiamo ma che è frutto dell’impegno di molti appassionati.

Abbiamo: strutture sportive, musei, un aeroporto, una bella multisala, il teatro Salieri.

Dobbiamo far conoscere questo nostro patrimonio, salvaguardarlo, farlo crescere, incrementando la collaborazione con i Comuni vicini al fine di sottolineare la centralità di Legnago nel Veneto.

Solo così potremmo avere l'onore di chiamare Legnago  "piccola Capitale".

venerdì 25 novembre 2011

L’ultima(tum) di Zamperlin e Venturato: Careghe no, Poltrone si!



Ieri sera in Consiglio Comunale il consigliere Stefano Zamperlin ha intimato l’ennesimo ultimatum all’amministrazione comunale.
Lo ha fatto leggendo un comunicato stracolmo di contraddizioni; ivi il buon Stefano - probabilmente illuminato dal suo mentore Massimo Venturato - in buona sostanza afferma:

-          I)  di aver richiesto continuativamente la nomina di un assessore espressione della corrente Rialzati LegnaGO; e ciò in barba al fatto che Zamperlin stesso sia divenuto consigliere per il rotto della cuffia: ultimo degli eletti ripescato solo grazie alle dimissioni dal Consiglio Comunale di due assessori;
-          II)  che lui e gli amici del suo gruppo non sono “CAREGARI”, avendo rifiutato un posto nel Cda Le.Se., proposto “in cambio del (…) silenzio”.

Da oggi il bestiario della politica legnaghese acquisisce una sottile ma rilevante distinzione:
oltre ai caregari ci sono i poltronari.
Se l’esegesi del “Venturatopensiero” è corretta possiamo teorizzare questo:
-          I primi, ovvero i caregari, son quelli che si accontentano di posti ben remunerati anche se di scarsa visibilità;
-          i secondi – che noi chiamiamo “poltronari” – dovrebbero risultarci più simpatici e cari in quanto, pur pretendendo posti (in barba ai meriti elettorali), li vogliono apicali.
Povera Italia … E povera Legnago!

martedì 22 novembre 2011

SCANDALO A LEGNAGO. NON HANNO LA MAGGIORANZA? LA CREANO A TAVOLINO

Scandalo a Legnago.
In Municipio va in scena "Aggiungi un posto a tavola 2 - la vendetta".
Dopo aver criticato il "poltronificio" dell'amministrazione Gandini, l'attuale maggioranza riesce a fare ancora peggio.
Avevo già scritto di come le defezioni di Zamperlin e Martinelli avessero messo a repentaglio la tenuta della maggioranza all'interno della commissione edilizia.
Infatti, con sei membri da nominare e un voto per ciascun consigliere, la Commissione avrebbe potuto essere composta in pareggio: tre commissari alla maggioranza e tre alla minoranza.
Ciò tenuto conto anche del fatto che, in caso di parità tra due candidati commissari, prevarrebbe tra questi  il più anziano.
Per evitare ciò, cosa si inventa l'amministrazione De Lorenzi - Rossini?
Di portare da sei a sette il numero dei commissari.
Cambiare le regole del gioco quando si sta giocando e perdendo sarà pure un'ottima strategia per garantirsi la vittoria, ma non è certo etico.
Che schifo.  

sabato 19 novembre 2011

Longhi alla riscossa con il nuovo gruppo nato in sala civica


POLITICA. Si chiama «Facciamo per Legnago»
Longhi alla riscossa
con il nuovo gruppo
nato in sala civica

Il progetto dell´ex assessore riunisce cittadini delusi dai partiti

sabato 19 novembre 2011 PROVINCIA, pagina 39
Non è caduta nel vuoto la «chiamata alle armi» lanciata, con un un gruppo di amici e sostenitori, dall´ex assessore ai Lavori pubblici Paolo Longhi per costituire in città un nuovo gruppo di impegno civico. Oltre un centinaio di persone, di diversa provenienza e fede politica con il consigliere Lucio Martinelli (ex Lega) unico rappresentante istituzionale presente all´incontro accanto a molti esponenti del volontariato sportivo, culturale e sociale, ha tenuto infatti a battesimo, l´altra sera in sala civica, «Facciamo per Legnago». Così è stato chiamato, al termine di un sondaggio su una rosa di proposte sottoposto a tutti i partecipanti all´assemblea introdotta da Daniela De Grandis delle Pari opportunità, il neonato movimento destinato probabilmente ad evolvere in una lista elettorale alle amministrative del 2014.
Un sodalizio assolutamente trasversale, che ha il proprio alfiere nell´ex assessore pidiellino estromesso due mesi fa dalla Giunta per mano dei suoi stessi compagni di partito. E che sarà contrassegnato da un simbolo ispirato all´antica fortezza cittadina: un esagono stilizzato tagliato a metà dal fiume Adige. «Prima di dare vita a questa avventura», ha esorditoLonghi, «ci siamo chiesti se a Legnago c´è bisogno di politica. Sicuramente no abbiamo pensato considerando l´arroganza di certi amministratori campioni di nepotismo. La risposta è stata invece affermativa riportando il termine al suo significato più antico, ovvero quello di occuparsi della città per dare risposte ai problemi e alle aspettative della gente». E questa sarà la linea perseguita dal gruppo, che provvederà ora ad aprire un sito internet e a strutturasi in commissioni per affrontare in maniera competente e organizzata i vari settori pubblici d´intervento.
Il progetto civico sganciato dai partiti sarà incentrato sul filo diretto con i cittadini attraverso gli «sfogatoi»: gazebi dislocati in ogni quartiere dove i residenti potranno infilare in un´urna richieste e lamentele. «Non faremo la guerra a nessuno ma lavoreremo per costruire, per far crescere Legnago e cambiare una mentalità provinciale», ha assicurato l´ex assessore incassando il sostegno di persone di centrodestra, riformisti di centrosinistra e leghisti delusi.S.N.

giovedì 17 novembre 2011

Longhi volta pagina e fonda un gruppo di impegno civico


LEGNAGO. Stasera la costituzione in sala civica

Con l´ex assessore 100 cittadini

giovedì 17 novembre 2011 PROVINCIA, pagina 30
L´ex assessore Paolo Longhi
Paolo Longhi non ha perso tempo a leccarsi le ferite e a bramare vendette contro i colleghi del Pdl che hanno preteso il suo allontanamento dalla Giunta per continuare a sostenere la maggioranza. Anzi, l´ex assessore ai Lavori pubblici, che lo scorso settembre era stato vittima del discusso «golpe» pidiellino avallato dagli alleati leghisti, ha già voltato pagina in vista delle amministrative del 2014. Questa sera, alle 21.15, nella sala civica A di via Matteotti, il «golden boy» della politica legnagnese, che nel 2009 era stato il più votato del Popolo della libertà con 358 preferenze, darà infatti vita, con un centinaio fra amici, sostenitori e cittadini delusi dai partiti, ad un gruppo di impegno civico destinato, con tutta probabilità, a trasformarsi fra due anni e mezzo in una lista elettorale a tutti gli effetti.
«Questa iniziativa», anticipa Longhi, uomo di punta in città della corrente Giorgetti, «non è partita dal sottoscritto bensì da alcuni cari amici di fedi politiche distanti tra loro, di varie età e di diversa estrazione. I quali, dopo la mia estromissione dall´esecutivo in barba alla volontà popolare, sono venuti a cercarmi per dare vita assieme ad un progetto nuovo, sganciato dai partiti e assolutamente trasversale, che, accanto a persone impegnate nell´associazionismo, nel volontariato e in parrocchia, riunirà militanti leghisti scontenti, riformisti di centrosinistra ed elettori del centrodestra che non si riconoscono negli attuali amministratori comunali». Tuttavia, prima di stasera, non è stato perfezionato nulla, nemmeno il nome del sodalizio, proprio per costituire un gruppo il più collegiale possibile.
«Si tratta infatti», aggiunge Longhi, «di un laboratorio di idee da plasmare strada facendo con il contributo di tutti, dove sono pronto a mettere a disposizione la mia esperienza e le mie competenze alla pari con gli altri aderenti. S.N.

venerdì 11 novembre 2011

PROBLEMI TECNICI

In molti amici mi hanno comunicato di aver scritto un commento ma purtroppo questo non compare.
Mi scuso per questi inconvenienti ma non dipendono da me.

LA COMMISSIONE EDILIZIA TRA BALLE E PALLOTTOLIERE

Slitta il voto per i posti in commissione

L'Arena venerdì 11 novembre 2011 PROVINCIA, pagina 38

Fumata nera per la commissione edilizia comunale. Nell´ultimo consiglio è slittato il rinnovo dell´organo consultivo, che vedeva in corsa nove candidati per sei posti, due dei quali riservati all´opposizione. Se il ritiro del punto in questione sia stato suggerito al neo assessore ai Lavori pubblici Moreno Nalin da cavilli tecnico-burocratici oppure da una questione di equilibri politici - in ballo c´erano la candidatura di Laura Maron, indicata nel 2009 dalla civica di minoranza «Nuova città» ed ora in quota al Pdl per la riconferma, una poltrona in meno per la Lega e le modifiche normative che hanno abolito gli esperti in materia ambientale, eliminando di fatto due posti ambiti da entrambi gli schieramenti - non è dato sapere. La motivazione ufficiale adotta da Nalin - che ha assicurato l´assemblea di voler riproporre la delibera nella seduta prevista a fine novembre, smentendo così le intenzioni della Giunta, circolate negli ultimi giorni, di prorogare i sei commissari in carica - andrebbe comunque nella prima delle due direzioni ipotizzate. «Il rinvio», ha spiegato l´assessore, «si è reso necessario per valutare, secondo una proposta emersa in II Commissione, la possibilità di istituire un elenco di esperti in materia ambientale o altre soluzioni rivolte a tamponare il vuoto creato dalla nuova normativa di settore». S.N.


Balle. Tutte balle. La nomina della commissione non è stata affatto rinviata per valutare l'opportunità di istituire un elenco di esperti in materia ambientale.

I tecnici sanno bene, infatti come gli esperti in paesaggistica non possano più essere nominati dal Comune.

Le indicazioni del Dlgs 42/04 (e succ. modd. del 2008) come recepite da normativa regionale non lasciano più spazio per questa opzione.

Il Comune di Legnago avrebbe potuto segnalare alla Regione di avere presso di sé esperti in grado di garantire la differenziazione tra attività di tutela paesaggistica ed esercizio delle funzioni amministrative in materia urbanistico edilizia (art. 146 co. 6 Dlgs 42/04).


Ora il tempo è scaduto. Per cui l'unica possibilità è quella di creare un organismo inutile e senza competenze - avocate ormai dalla Regione - per dare posti a qualche amico.


Quanto alla nomina dei magnifici sei si sono verosimilmente imposti problemi di natura politica e aritmetica.

A ciascun consigliere è dato di esprimere un voto.

E in ogni caso va assicurata la rappresentatività della minoranza a cui spetta di diritto un componente.
designata dalla maggioranza.

Attenzione ai voti. Perché con Zamperlin la maggioranza è a quota 12, senza è a quota 11.

La minoranza con Martrinelli è a quota nove.

Potrebbe addirittura verificarsi un pareggio di eletti in Commissione edilizia.


Come?

E' presto detto.

Calcolo del voto medio: 12 + 9 = 21; 21 :6 (posti

disponibili) = 3,5

La maggioranza dispone al massimo di 12 voti: e non può eleggere più
di 3 commissari edilizi, a meno che non provi a dare a ciascun candidato solo 3 voti.

Ma se la minoranza fosse tutta compatta, compreso Martinelli, potrebbe, attribuendo 3 voti a ciascuno dei candidati, arrivare a pareggiare i conti con la maggioranza.

Infatti a parità di voti prevarrebbe il più anziano.

Dunque la maggioranza, se non vuole pareggiare i conti con gli avversari, deve andare alla ricerca di vecchi professionisti, anche rinunciando a qualche papabile eccellente.

C'E' INVECE UN'ALTRA POSSIBILITA' EFFETTIVAMENTE AL VAGLIO DELL'AMMINISTRAZIONE: CAMBIARE IL REGOLAMENTO EDILIZIO E PORTARE LA COMMISSIONE DA SEI A SETTE MEMBRI, TENTANDO COSI' DI SALVAGUARDARE I NUMERI DELLA MAGGIORANZA

Cade l´ultimo ostacolo Via libera al grattacielo

Legnago. Il Consiglio ha adottato la variante che spiana la strada ad una torre alta 42 metri


Stefano Nicoli

Il palazzo sorgerà nell´ex Italgas e si chiamerà «La Pentagonale» Contrari Zamperlin e minoranze che hanno dato battaglia in aula

L'Arena venerdì 11 novembre 2011 PROVINCIA, pagina 38
Il progetto del grattacielo che sorgerà nell´ex area Italgas DIENNEFOTO

L´ultimo paletto burocratico è stato abbattuto e l´ex area Italgas di viale dei Caduti potrà ospitare il primo grattacielo della città: una torre di 14 piani alta 42 metri. Malgrado il voto contrario dell´opposizione, che ha sollevato pesanti obiezioni tecniche e ambientali. E nonostante la presa di posizione del pidiellino Stefano Zamperlin che, in aperto contrasto con i colleghi, ha abbandonato l´aula dopo aver chiesto invano il ritiro della delibera a braccetto con l´opposizione.
Il Consiglio comunale - reduce da una discussione al fulmicotone che ha visto martedì sera l´ex sindaco Silvio Gandini sbattere la porta davanti «alle accuse false ed inaccettabili» mossegli dal suo successore Roberto Rettondini circa «gli orrori edilizi e le promesse mancate della Rosa» - ha adottato la variante al Prg che spiana la strada alla «Pentagonale»: questo il nome, ispirato alla sagoma della vecchia fortezza di Legnago e Porto, scelto per l´edificio progettato dall´architetto Damiano Zerman dello studio Athesis di Verona per conto della società «Dmd - Osanni Immobiliare» di Minerbe. Senza il passaggio consiliare, che ha permesso di derogare all´altezza massima di 16,50 metri prevista dal Prg, il futuro grattacielo a destinazione commerciale-direzionale-residenziale sarebbe rimasto sulla carta. E sarebbe stata vanificata un´operazione che per il Comune si è rivelata una manna dal cielo: da un lato, l´ente ha ceduto infatti solo la potenzialità edificatoria del parcheggio situato a pochi metri dal municipio conservando gli attuali 86 posti a sosta libera; dall´altro, si è assicurato il milione e 154mila euro a base d´asta più altri 150mila euro di oneri di urbanizzazione.
Davvero un affare, tanto più in un periodo di vacche magre che costringe l´amministrazione a fare i conti della serva per compensare i tagli statali. Ma se la maggioranza ha difeso a spada tratta, fatta eccezione per l´esponente della corrente Venturato, un intervento ritenuto «architettonicamente meritevole e compatibile con il tessuto edilizio circostante», non sono mancati altolà e contestazioni. A riunire le posizioni non è bastata, perciò, la scelta di privilegiare uno sviluppo urbanistico in verticale «per limitare la cementificazione del territorio».
«Non siamo a New York e costruire un fabbricato così alto in un simile contesto non ha senso, ai cittadini non piace affatto tanto che molti legnaghesi, di cui mi faccio portavoce, reclamano un sondaggio per ribadire la loro netta contrarietà a questa torre», ha esordito Zamperlin prima di togliere il disturbo. «Con questa variante», ha aggiunto l´ambientalista Donatella Ramorino di Liberinsieme, «stiamo svendendo il nostro territorio e la qualità di vita, con benefici effimeri e danni permanenti, per recuperare soldi che il governo centrale taglia». Sulla stessa lunghezza d´onda anche il centrista Ambrosini, che ha caldeggiato inutilmente, con una mozione d´ordine, il rinvio della decisione. «Serve», ha auspicato, «un supplemento di verifiche tecniche e giuridico-amministrative per scongiurare possibili ricadute future a tutela del tessuto urbano e nell´interesse dei cittadini, pronti comunque a farsi sentire.



COMMENTO

Evviva il Pentagonale.
lo dico da ex amministratore di Legnago per non rischiare fraintendimenti.
La realizzazione dell'opera ha un doppio vantaggio:
1) appare - almeno sulla carta - meravigliosa e prestigiosa almeno quanto lo sarebbe stata la torre (ben più alta) che avrebbe dovuto sorgere in Porto di Legnago;

2) porterà un sacco di soldi nelle casse comunali e il Comune, come ho già avuto modo di ribadire, non perderà nemmeno un posteggio auto;


Quanto ai contrasti vengo lesto a darne la mia interpretazione:

1) la minoranza fa il suo lavoro; anche con un po' di livore a dire il vero. Richiede più manutenzioni straordinarie ed opere pubbliche ma poi si strappa i capelli se per ottenere i soldi all'uopo necessari si utilizzano gli stessi metodi che aveva usato - almeno in buona parte dei suoi attuali esponenti consiliari - quando era al governo del Comune. Io, quando ero in opposizione, ho utilizzato un metodo diverso: se c'era un provvedimento che consideravo buono per la Città lo votavo; senza far troppa dietrologia;

2) il comportamento di Zamperlin palesa che gli accordi tra il suo mentore Venturato e Padron Rossini sono stati stoppati da qualcuno.
Conoscendo il bestiario politico locale posso supporre che qualche leghista abbia dato l'ultimatum: caro Rossini, o con noi o con Venturato.
Quindi niente riconferma per Nicola Fante in commissione edilizia. E da qui il revirement di Zampe che sulla torre - almeno fino a quando sono stato assessore - non ha mai avuto nulla da obiettare,

giovedì 10 novembre 2011

MARRONI OMONIMIE

(...) Caro Paolo, preciso che vanto una laurea in Ingegneria Edile/Architettura specialistica europea con tesi in Storia dell'Architettura Prof. Giuliano Gresleri sulle cinque infrastutture (e sottolineo che ho dedicato un capitolo all'analisi dei carichi) di Santiago Calatrava (architetto urbanista prima e ingegnere poi)a Reggio Emilia. L'anno successivo alla mia laurea, ho rinunciato ad essere assistente del corso di Storia dell'Archiettura presso la facoltà di Architettura di Cesena col Prof. Pier Giorgio Massaretti, per continuare a lavorare nello studio di mio padre, strada che avevo già scelto in terza elementare. Svolgo il mio lavoro con entusiasmo e con qualche difficoltà, dato che non sono ancora "l'Ingegnere" ma "la figlia del geometra", ma questo mi sprona ad essere più preparata e a cercare di essere sempre all'altezza. Non mi ritengo affatto una "politica" tanto meno una "politica" parcheggiata in commissione edilizia, ma piuttosto una giovane donna che crede che conti più l'impegno di tanti discorsi. Una che crede che la politica sia fatta di idee, diverse, che danno slancio alle nostre giornate. Una che crede che la politica sia una buona cosa perchè è servizio (gratuità). Prossimamente interverrò anche sulla torre di 14 piani e sull'area dell'ex zuccherificio, torno al lavoro. Ing. Laura Maron 10 novembre 2011 17:04


mercoledì 9 novembre 2011

VECCHI INCIUCI PER LA CONSULTA DEI GIOVANI

La consulta dei giovani è un nuovo organismo voluto dal Comune di Legnago per dar voce alla rappresentanza giovanile nelle stanze dei bottoni.
È una sorta di consiglio dei ragazzi più cresciutelli. Niente di più.
Unica differenza. Qui i voti non te li danno i compagni di classe ma i consiglieri comunali.
Galateo politico vorrebbe che in queste occasioni venisse votato un listino bloccato da parte di tutti: è di cattivo gusto far presentare il curriculum ad un giovane – che dà peraltro la sua disponibilità nell’ambito del volontariato civico – e poi rifiutarlo per questioni politiche.
Ad ogni modo, poiché maggioranza ed opposizione non trovano una sintesi, anche considerate le spaccature in seno al centrosinistra si va ai voti.
Ciascun consigliere ha diritto a due voti.
Vengono presentati i nomi di questi ragazzi.
Nessun problema per la maggioranza di Mastro De Lorenzi e Padron Rossini : si narra che tra i due “leader”, ieri sera, fosse un andirivieni di abbracci e pacche sulle spalle: il candidato dei padani e quello dei pidiellini passano senza problemi.
Una sola nota stonata: visto che - ahimè - di nomine politiche si doveva trattare, Il PDL poteva proporre un nominativo pescandolo tra i militanti del suo movimento giovanile. Invece candida ed elegge il nipote di Gabriella Zanferrari.
Il patatrack però si consuma all’opposizione.
Nemmeno su questi incarichi Marconi ed Ambrosini trovano una sintesi.
E allora a Claudio il rosso viene in mente un espediente: cerca voti in casa degli avversari. E ne trova tre: qualche informatore dice siano un pidiellino e due leghisti.
Il suo candidato raggiunge quota sei. Ma non basta per superare la candidata di Ambrosini, salva a sette preferenze.
I commenti non si sono fatti attendere.
Un militante - senza incarichi - della c.d. Rosa2 – la civica di centrosinistra che sta risorgendo in Città – accusa: “i nostri consiglieri non hanno problemi col PD, tant’è che hanno votato i loro iscritti anche per il comitato biblioteca. I problemi li ha e li crea Marconi quando per portare a casa un risultato non esita a cercare voti tra gli avversari piuttosto che dialogare con noi”.
Ovviamente ho ben ragione di pensare che Claudio non sia affatto d’accordo su questa ricostruzione.
Ad ogni modo ritengo squallidi questi inciuci, illo tempore giocati anche alle spalle dell’allora minoranza di centrodestra ai tempi delle amministrazioni Gandini.
Ed è Squallido soprattutto non mettersi d’accordo quando sullo sfondo c’è una semplice consulta dei giovani e, soprattutto, ci sono dei "brai butei" che hanno dato la propria disponibilità a lavorare gratis per la comunità.
Ad majora!

venerdì 4 novembre 2011

Archiviato il caso Spigolon


LEGNAGO. Chiuso il procedimento disciplinare a carico del tecnico Ced Il Comune fa retromarcia

Stefano Nicoli

Il militante di Veneto Stato era accusato di aver leso l´immagine dell´ente in tv Annullato il sit in di protesta


Da L'Arena venerdì 04 novembre 2011, pagina 32

Il Comune archivia ed il caso Spigolon finisce in una bolla di sapone. Senza alcuna sanzione a carico del tecnico informatico del Centro elaborazione dati (Ced) del municipio, messo sotto accusa due settimane fa dai suoi dirigenti «per aver leso l´immagine dell´amministrazione di Legnago» nel corso di una trasmissione in onda il 14 ottobre su Rete Veneta. E, soprattutto, al riparo dalla manifestazione di protesta, in programma questa mattina davanti a Palazzo de´ Stefani, dei militanti di Veneto Stato: il movimento indipendentista in cui è confluito l´ex segretario del Carroccio cittadino.
Il colpo di scena, che mette la parola fine ad una vertenza scandita da memorie difensive e scontri a distanza tra la Giunta padana del doge Roberto Rettondini e i vertici dell´associazione presieduta da Lucio Chiavegato, è arrivato ieri. Giusto alla vigilia del giorno in cui Spigolon, consigliere comunale a Cerea e componente del Minor Consiglio (direttivo regionale) di Veneto Stato, avrebbe dovuto presentarsi davanti alla commissione disciplinare del municipio per difendersi da un´accusa che, se appurata, avrebbe potuto costargli la sospensione dal lavoro e dallo stipendio per 10 giorni: quella «di aver attaccato in televisione gli ex compagni di partito» dichiarando «di essere venuto a sapere da un dirigente che nel 2012 l´amministrazione non avrà neppure le risorse per pagare gli stipendi».
L´audizione è stata invece annullata così come il sit in degli indipendisti impegnati a calamitare l´elettorato scontento della Lega. Con una lettera inviata all´informatico e al suo avvocato - l´ex assessore Paolo Longhi - Alfonso Cavaliere, vice segretario generale del municipio, ha disposto infatti l´archiviazione del procedimento disciplinare aperto a carico del tecnico-politico. Alla base della decisione «c´è l´impossibilità di acquisire copia della trasmissione al fine di accertare quanto contestato al dipendente». «Con nota ricevuta via e-mail il 2 novembre», scrive Cavaliere, «Rete Veneta ha infatti comunicato che, secondo proprie procedure interne, non può rilasciare copia della registrazione». Soddisfatto per la chiusura del fascicolo l´avvocato Longhi: «Il mio assistito non solo ha ottenuto giustizia com´era logico visto che non aveva affatto leso l´immagine del Comune. Ma, quel che più conta, è la dimostrazione di come il procedimento fosse stato avviato sulla scorta di pressione politiche». «Siamo soddisfatti», commenta Veneto Stato, «dell´esito di una contestazione mossa senza nessuna prova. Ma dopo questa vergognosa pagina di censura politica per far tacere le voci libere continueremo a vigilare».

CONVEGNO SUL DECRETO TAGLIA RITI AL CENTRO AMBIENTALE

Da l'Arena 4 novembre 2011

Legnago

Oggi, alle 15, al Centro ambientale, l´Accademia degli avvocati organizza il convegno su «Il decreto taglia riti». L´incontro, moderato da Paolo Longhi, sarà tenuto da Edi Maria Neri, coordinatrice dell'ufficio del giudice di pace di Verona dei.S.N.

giovedì 3 novembre 2011

COMMISSIONE EDILIZIA. LA PROFEZIA DEL MAGO LONGHI


la commissione edilizia va al suo rinnovo.
Sei i membri da designare.

Grazie ad un corso accelerato di divinazioni impartitomi dal Divino Mago Otelma, prevedo che i candidati del PDL saranno:
Laura Maron e Nicola Fante.


MA ATTENZIONE AL PROVERBIO: Se gioventù sapesse, se vecchiaia potesse!

martedì 1 novembre 2011

Venturato e Rossini. A volte ritornano…Insieme


Il congresso provinciale del PDL riporta in scena l'antica alleanza tra il Gatto e la Volpe. Obiettivo: un altro rimpasto in Giunta


No, non è uno scherzo. Di quelli che i bambini minacciano ad Halloween. Massimo e Agostino, il gatto e la volpe, sono tornati a dialogare.
Li si trova spesso di mattina sotto i portici di Piazza Garibaldi.
Chi credeva che il blitz settembrino - artato dal Carroccio per mezzo di congiurati pidiellini - in piena luna di miele di Massimo Venturato, servisse a tagliar fuori quest’ultimo dai giochi di Palazzo si sbagliava di grosso.
Già perché al Gatto di Porto è rimasta ancora qualche vita.
Non pensiate che importi a qualcuno del povero soldato Stefano Zamperlin, esiliato dalla maggioranza insieme alla sua delega agli animali d’affezione.
Il punto non è questo.
Sullo sfondo c’è l’ importante congresso provinciale del PDL.
L’Arena evidenzia che il gruppo di Conta avrebbe intessuto un’alleanza con quello di Bendinelli.
Insomma se in Provincia i referenti di Venturato e Rossini vanno a braccetto, perché non dovrebbero farlo i loro alfieri legnaghesi?
Anche perché, decise le sorti del congresso provinciale, il PDL potrebbe avviare una fase congressuale anche all’ombra del Torrione. E qui Rossini potrebbe aver bisogno delle tessere di Massimo Venturato per conquistare la segreteria.
Il prezzo? La poltrona di Bisighin Ça va sans dire.
Fosse per Rossini il buon Loris avrebbe fatto fagotto già da un pezzo. In particolare dopo un’accalorata riunione in cui l’ex Vicesindaco avrebbe confermato, parola per parola, la lettera letta in consiglio comunale, quella con cui aveva definito politicamente morti i congiurati del PDL. Rossini non sarebbe riuscito a strappare l’abiura di Bisighin nemmeno con la lusinga di riottenere la fascia di vicesindaco.
Ma il Sindaco dimezzato Rettondini è disposto a fare un’altra brutta figuraccia per colpa del suon buon amico e alleato Agostino Rossini?