sabato 28 settembre 2013

BUONI PASTO E BUONA POLITICA. LA REFEZIONE SCOLASTICA OLTRE LA PROTESTA


Malcontento assicurato in cambio di un incerto risparmio di spesa di appena 100mila euro

L'ennesimo taglio dei trasferimenti erariali ha comportato un ammanco, per le secche casse comunali di Legnago, pari ad € 1.800.000,00.
Per far quadrare il bilancio, a Palazzo De Stefani hanno deciso di sforbiciare qua e la, tra i consueti capitoli.
Insomma: meno manutenzione strade, meno sfalcio dell'erba, meno manifestazioni, meno agevolazioni per le associazioni sportive.
Solo il capitolo del sociale non è stato intaccato. Mentre l'addizionale Irpef è passata dal 3 per mille al 6 per mille (si poteva innalzare sino all'8 per mille).
Per la prima volta si è deciso di tagliare anche nella spesa destinata alla scuola per 100mila euro.
Una somma di non grande rilevanza e che, come, vedremo, non è detto che venga effettivamente risparmiata.
L'unica certezza, ad oggi, è l'aumento del malcontento e delle polemiche tra i genitori.
Infatti, per cercare di ottenere detto sperato risparmio di centomila euro, l'amministrazione si è impelagata nella selva oscura della rimodulazione dei costi dei buoni pasto nelle mense scolastiche, determinando -in aggiunta – la diminuzione della qualità del servizio

I PASTI SCOLASTICI DAL 2009 AL 2012
Ma andiamo con ordine ricostruendo alcuni passaggi della vicenda che ci occupa.
Il bando elaborato dall'amministrazione di centrosinistra per l'affidamento del servizio mensa venne vinto, nel 2009, dalla cooperativa CIR FOOD di Reggio Emilia.
Un pasto confezionato per le scuole costa € 5,25 cadauno.
Per calmierare detto costo il Comune interviene pagando una somma pari ad un terzo della spesa complessiva per detti pasti.
Nel 2012 i pasti sono costati complessivamente circa 750mila €.
Le famiglie – che pagano a seconda della propria capacità contributiva (calcolata secondo il modello ISEE) – si sono sobbarcate la spesa di circa 500mila € mentre il Comune ha conferito alla CIR la rimanente somma di c.ca 250mila €.

MARZO 2013, LA PRIMA RIMODULAZIONE DEL COSTO DEI BUONI PASTO 
Nel marzo 2013, come si diceva sopra, il Comune – per non alzare ulteriormente l'addizionale IRPEF – diminuiva di 100mila € il suddetto contributo per l'acquisto dei pasti.
E rimodulava gli scaglioni di costo dei relativi buoni in relazione al reddito ISEE delle famiglie.
Anno 2012 - 2013
Anno 2013 – 2014 (marzo 2013)
Da 0 € a 3000 € → 1,04 € (costo singolo buono pasto)
Da 0 € a 6000 € → 1,20 €
Da 3.000 € a 13.000 € → 3,30 €
Da 6000 € a 15.000 € → 3,95 €
Da 13.000 € in su → 3,84 €
Da 15.000 € in su → 5,25 €


MAGGIO 2013, LE PROTESTE DELLA COMMISSIONE MENSA, MENU' AL RISPARMIO
A maggio 2013, si riunisce la commissione mensa (http://legnago.nqcontent.it/media/urp/regolamenti/RegolamentoRefezioneScolastica.pdf), organismo istituzionale in cui siedono direttori didattici e presidi, il responsabile del settore Igiene dell'Aulss 21, il rappresentante legale della ditta appaltatrice del servizio di refezione scolastica, due rappresentanti del Comune, eletti dal Consiglio comunale (uno dei quali espresso dalla minoranza), un rappresentante dei docenti per ogni plesso scolastico con servizio di refezione e un rappresentante effettivo - ed uno supplente - dei genitori con almeno un figlio che frequenta la mensa per ogni plesso scolastico1

Emergono in tale sede critiche al prospettato aumento dei buoni pasto, in particolare per la considerevole impennata subita dallo scaglione più alto dell'ISEE.
Secondo l'assessore Bisighin, la commissione, chiamata a giudicare due proposte (anche cumulabili tra loro), per la riduzione del costo del pasto, avrebbe a maggioranza optato per il risparmio più alto possibile, ovvero per:
  • sostituzione della materia prima biologica con altra di qualità convenzionale, con due giornate al mese per l'utilizzo – anche a scopo didattico – dei prodotti bio;
  • cessazione dell'invio ai genitori del menù in forma cartacea e pubblicazione dello stesso in via telematica;
  • sospensione della merenda pomeridiana nella scuola d'infanzia (uno yogurt) (sarebbe emerso che il prodotto non veniva apprezzato dai bambini che, sovente, non lo consumavano).
La revisione al ribasso dell'offerta di refezione avrebbe portato ad un abbassamento del costo del pasto di € 0,26: ogni singolo pasto costerebbe ora 4.99 €.

AGOSTO 2013 IL MENU' PERDE L'ACQUA IN BOTTIGLIA
Successivamente le istituzioni sono riuscite ad ottenere, dai distributori dei buoni pasto, una loro diminuzione del ricavato sulla vendita del buono pasto: passata dal 3% al 2%.

E, quindi, consultati questa volta solo alcuni rappresentanti dei genitori del primo distretto (sinistra Adige) viene deciso di eliminare l'acqua in bottiglia in favore di quella del rubinetto.

Sul punto va detto che ogni plesso scolastico dovrebbe risultare servito dall'acquedotto e quindi l'acqua dovrebbe essere potabile in quanto controllata alla fonte (tuttavia andrebbe verificata anche la possibile incidenza di impurità che possono determinarsi attraverso le condutture; Cir Food ha assicurato al Comune di aver compiuto tutte le operazioni di sanificazione dei filtri volte a rimuovere eventuali residui che con il tempo si sono depositati sugli stessi).

Da quanto mi risulta La CIR Food avrebbe programmato per questa settimana le analisi microbiologiche sui vari punti di prelievo dell’acqua destinata al consumo per gli utenti delle mense scolastiche e saranno valutati e ricercati i parametri di legge come stabilito dall’Allegato I, Parte A del D.Lgs. 31/2001 (Streptococchi fecali ed Enterococchi).


Ad agosto 2013, dunque, il costo dei buoni pasto cambia ancora:

Costo buono pasto agosto 2013 per capacità contributiva famigliare
Da 0 € a 6.000 € → 1,20 €
Da 6000 € a 15.000 € → 3,75 €
Da 15.000 € in su → 4,89

Nell'annualità 2012 – 2013 i bimbi iscritti al servizio mensa scolastica sono stati 1284; oggi – ad anno scolastico appena iniziato sono già oltre 1300.

CONCLUSIONI
Il costo dei pasti, in forza dell'abbassamento della loro qualità, è diminuito.
Ma ad incidere sulla somma complessiva che dovrà sborsare il Comune sono molteplici fattori, tra i quali a farla da padrone sono il numero di bambini che usufruiranno del servizio mensa, il numero di famiglie che acquisteranno i buoni ad un prezzo nettamente inferiore al valore del pasto.
La media prevista annualmente nel bando di gara 2009 – 2015 è di 151mila pasti.
Morale della favola: non è assolutamente garantito che – a fronte di tanto rumore e malcontento – si riuscirà a conseguire il risparmio di centomila euro. Il Comune potrebbe essere costretto ad un conguaglio o, ancora, potrebbe risparmiare più del previsto.
Nel frattempo, dopo le proteste occorre passare alle proposte per configurare un buon bando per il servizio di ristorazione scolastica, magari determinando già a monte un prezzo a base di gara da non superare. L'appalto in vigore avrà termine nell'agosto 2015. Le forze politiche hanno tutto il tempo per verificare la validità della rimodulazione dei costi dei buoni pasto e per predisporre un bando adatto a questi tempi economicamente difficili.
1I rappresentanti dei docenti e dei genitori sono nominati dai consigli di circolo e di istituto con scrutinio segreto

venerdì 13 settembre 2013

Legnago. Altro che proroga, da lunedì il Tribunale chiude


Venerdì 20, alle 21:00, in Piazza San Martino andrà in scena il funerale della secentenaria giustizia legnaghese

Il Ministero della Giustizia la richiesta di proroga (ex art. 8 D.lgs 155/12) la voleva entro il 30 maggio 2013.
Ed entro il 30 aprile 2013 avrebbero dovuto essere acquisiti i pareri del Comune e del Consiglio dell'Ordine ( http://www.giustizia.it/giustizia/it/2_9_8_1.wp )
Ad allungare la vita al Palazzo di Giustizia di Via San Martino erano d'accordo tutti:
Il Presidente del Tribunale di Verona – che aveva proposto la prosecuzione dell'attività giurisdizionale sino a fine 2013 - il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Verona e il Sindaco di Legnago.
La porta d'ingresso del Palazzo di Giustizia di Legnago

 (foto Bebo)
Tuttavia pare che qualcosa sia andato storto, se è vero com'è vero che le pratiche per le acquisizioni dei pareri della Corporazione e del Municipio recano la data della scorsa settimana.
Del resto lo Stato ci ha messo del suo, in un andirivieni di proposte e smentite, di proroghe generali della riforma della geografia giudiziaria che venivano date per certe e che non si sono mai concretizzate. Insomma, è probabile che all'agonizzante Sezione Distaccata il colpo di grazia l'abbia dato la burocrazia.
Probabile. Già, perché queste sono ancora ore di estrema incertezza per gli operatori della giustizia e per i suoi utenti.
Secondo voci di corridoio, l'ultima chiama per la proroga delle funzioni giurisdizionali per i giudizi pendenti sarebbe entro sabato 14 settembre.
In mancanza, va da sé, lunedì 16 settembre 2013, terminato il periodo di sospensione feriale dei termini, i cittadini di Legnago e dei comuni contermini, dopo seicento anni, non troveranno un giudice, un cancelliere, un ufficiale giudiziario all'ombra del Torrione. Forse solo qualche fascicolo in attesa di essere trasferito.
In ogni caso, proroga o meno, settembre o dicembre, poco cambia.
Si chiudono per sempre le porte della giustizia in quel di Legnago.
Per questo gli avvocati della pianura veronese stanno organizzando un vero e proprio funerale per il proprio Tribunale. Le esequie – ove risuoneranno le note del Requiem in Do minore del Salieri ad accompagnare il ricordo di protagonisti della vita forense - si svolgeranno in Piazza San Martino, venerdì 20 settembre, alle ore 21:00. La cittadinanza è invitata a partecipare.