sabato 30 marzo 2013

PIAZZA SAN MARTINO. TORRE COL TRICOLORE A BRANDELLI? LO RIACQUISTIAMO INSIEME

Sabato gazebo di Facciamo per Legnago: raccolta fondi per una nuova bandiera italiana sulla Littoria

Del Tricolore sul pennone della torre Littoria in Piazza San Martino è rimasto solo un pezzo di stoffa verde, uno straccio.
E ciò ormai da mesi. Perché a nessuno è venuto in mente di sostituirla.
Era già accaduto che sulla torre legnaghese garrisse un tricolore a brandelli ma solitamente dopo qualche giorno si provvedeva ad issarne una nuova, a ricordo di quei nostri ragazzi periti nella Grande Guerra.
Questa volta non è stato così e taluni cittadini, sensibili al richiamo della Patria, stanno vivacemente protestando .
la rivogliamo così!
L'Arena del 28 marzo (pag. 21) ha ospitato anche una lettera di biasimo del sig. Alberto Ercole (è riportata in calce).
Noi di Facciamo per Legnago http://www.facciamoperlegnago.it/ abbiamo pensato di raccogliere pochi spiccioli ciascuno e riacquistare un nuovo tricolore per la Torre di Piazza san Martino
Se desiderate contribuire l'appuntamento è per sabato prossimo, 6 aprile, dalle ore 10:00, in Piazza Garibaldi.



Lettere a L'Arena
La bandiera sfilacciata

giovedì 28 marzo 2013  pagina 21
Una riflessione sulla vicenda dei nostri Marò. Vorrei davvero che i cittadini veronesi facessero una visita a Legnago, una città che sta morendo per ragioni causate da una drammatica depressione nazionale ma anche per una inaccettabile vacatio della classe politica tutta, destra, sinistra, centro e centro sinistra, grillini ecc.
Bene una volta arrivati a Legnago vadano in piazza San Martino dove troveranno il monumento alla memoria dei Caduti della Grande Guerra, invito loro ad alzare lo sguardo e vedranno proprio sopra la cima del monumento sventolare ciò che resta della nostra bandiera; la vedranno sfilacciata, a pezzi, non se ne riconoscono neppure i colori.
Ed è così da mesi e mesi in spregio a chi ha donato la vita perché la nostra terra sia migliore, più giusta. E nessuno di chi ha la responsabilità della città che faccia qualcosa per sostituirla o ripararla, niente.
Eppure in città ospitiamo gli amici della Folgore e ricordo che quel reparto ha dato all´Italia dei giovani che sono di recente morti, dico morti portando ben stampata e visibile nella loro divisa la nostra bandiera.
Venite e guardate e capirete bene perché i nostri Marò sono stati rispediti di gran fretta in India: perché a Legnago c´è una bandiera sopra la chiesa dei morti per la libertà che è stata dimenticata.
Alberto Ercole
LEGNAGO

giovedì 21 marzo 2013

I Comuni siglano un´alleanzaper garantire il giudice di pace

CEREA. In un vertice svoltosi in municipio, varato un documento per evitare la soppressione del servizio sul territorio


In base alle nuove disposizioni sia Legnago che Isola della Scala perderanno l´ufficio a fine aprile Si punta a salvarne almeno uno

da L'Arena mercoledì 20 marzo 2013 PROVINCIA, pagina 33
  
 

Francesco Scuderi

 
La sede dell´ufficio del Giudice di pace in funzione attualmente a Legnago DIENNEFOTO
Legnago e Isola della Scala uniscono le forze per cercare di salvare l´ufficio del Giudice di pace nella pianura veronese. Dal prossimo 29 aprile, a causa dei tagli imposti dalla «spending review» dello Stato, entrambi i Comuni sono destinati infatti a perdere la sezione giudiziaria che si occupa delle cause civili e penali minori nelle circoscrizioni di competenza.
Proprio per evitare che il servizio sparisca completamente dal territorio, obbligando così i cittadini residenti nella Bassa a recarsi ogni volta a Verona, i due Comuni chiederanno al ministero della Giustizia di accorpare le circoscrizioni giudiziarie. Con l´obiettivo di conservare almeno un ufficio, con spese a carico dello Stato e non dei Comuni alle prese come sono con bilanci ridotti ormai all´osso. Per salvare solo l´ufficio di Legnago, servirebbero infatti 228mila euro l´anno, ripartiti proporzionalmente tra i 16 Comuni facenti parte della circoscrizione giudiziaria Le somme richieste sono le seguenti: 65mila euro per Legnago, 42mila per Cerea, 15mila per Casaleone e Villabartolomea, 14mila per Gazzo, 12mila per Minerbe, 10mila per Sanguinetto e Castagnaro, 7mila per San Pietro di Morubio e Roverchiara, 6mila per Terrazzo, 5mila per Angiari e Bonavigo, 4mila per Bevilacqua, 3mila per Boschi Sant´Anna e 2mila per Concamarise. Tutti i centri interessati, ad eccezione di Cerea e della città di Salieri, hanno ignorato l´appello lanciato al riguardo dal sindaco di Legnago Roberto Rettondini .
Di fronte a questa situazione, la proposta - avanzata ufficialmente ieri mattina, nell´incontro convocato in municipio a Cerea dal sindaco Paolo Marconcini, alla presenza del colelga Rettondini, del vicesindaco di Isola della Scala Tiziano Arcolini e del segretario dell´Accademia degli avvocati di Verona Paolo Longhi - è stata quella di provare a «consorziarsi» per salvare almeno uno dei due uffici in procinto di venire smantellati. «Il giudice di pace di Legnago sparirà solamente perché la nostra circoscrizione non raggiunge i 100mila abitanti richiesti dal decreto che sancisce il taglio», ha spiegato l´avvocato Longhi. «L´altro parametro, quello della produttività, è ampiamente superato con 1.158 procedimenti civili e 113 penali su una media richiesta di 568,3 procedimenti nell´anno solare», ha aggiunto il segretario degli avvocati scaligeri.
L´iniziativa di unificare le circoscrizioni, che così rientrerebbero nei numeri fissati dal decreto, ha trovato la piena condivisione dei partecipanti al tavolo ceretano. «Ormai, per lo Stato, noi amministratori comunali siamo diventati solo degli esattori, siamo stufi che le decisioni calate dall´alto tolgano continuamente servizi ai cittadini», ha affermato Marconcini.
Un´opinione condivisa dal collega Rettondini: «Oltre ai tagli del passato, nel prossimo bilancio abbiamo subito un´ulteriore sforbiciata di 1,8 milioni di euro che non sappiamo dove recuperare. Tuttavia, se dal ministero arrivasse un parere favorevole all´unione del Giudice di pace, non è stato ancora individuato il luogo dove avrà sede. «Vediamo cosa ci dicono, starà alla nostra maturità di amministratori trovare la soluzione che accontenti i nostri cittadini», ha concluso il vicesindaco di Isola

martedì 19 marzo 2013

«Parentopoli entra ai seggi» Longhi attacca gli ex colleghi

LEGNAGO. L´ex assessore ha scoperto e denunciato sul suo blog la nomina di scrutatori legati a diversi amministratori

«Parentopoli entra ai seggi»
Longhi attacca gli ex colleghi

Fabio Tomelleri

Tra i nomi «eccellenti» designati dalla commissione elettorale figurano i due figli di Raganà e la moglie del capogruppo Casari


Ci sono la figlia del segretario del Pd e la moglie del capogruppo di opposizione. Ma anche la cognata del sindaco e i rampolli del presidente del Consiglio comunale. Dove? Tra gli scrutatori che, nei 26 seggi cittadini, hanno partecipato allo spoglio delle schede alle elezioni politiche di fine febbraio. Nulla di illegittimo, per la verità, ma la concentrazione «trasversale» di tanti parenti di politici legnaghesi tra i 102 scrutatori, designati dalla Commissione elettorale presieduta dal sindaco Roberto Rettondini, ha suscitato lo sdegno e le proteste di Paolo Longhi, ex assessore ai Lavori pubblici del Pdl confluito in «Fratelli d´Italia».
L´ex amministratore, defenestrato dalla Giunta nel 2011, ha infatti scoperto e denunciato sul suo blog «l´ennesimo caso di parentopoli» all´ombra del Torrione, dopo quelli rilevati in passato riguardo le nomine in casa di riposo o in partecipate comunali. L´ex esponente di maggioranza ha tratto spunto per le sue verifiche dalla lettera inviata ai sindaci veneti dall´assessore regionale del Pdl Elena Donazzan, che aveva invitato gli enti locali ad affidare il ruolo di scrutatori a cittadini appartenenti a categorie socialmente deboli. Longhi, quindi, ha pubblicato su internet gli elenchi integrali contenenti i nomi degli scrutatori lanciando, in maniera provocatoria, il concorso a premi «Scruta: il parente», promettendo come premio simbolico un caffè. Dalle liste divulgate emerge un numero discreto di nominativi di persone vicine, per parentela o lavoro, ad esponenti del Consiglio di entrambi gli schieramenti.
Tra i nomi «eccellenti» del centrodestra smascherati da Longhi sono infatti emersi quelli di Licia Vicentini, cognata del sindaco Roberto Rettondini, Alessandro e Luca Raganà, figli del presidente del Consiglio comunale del Pdl Maurizio ma anche Luca Falamischia, collega di studio dell´assessore leghista Graziano Lorenzetti, e Luca De Gani, componente in quota al Carroccio della Commissione edilizia. Sul fronte opposto, la minoranza, che nel 2011 aveva protestato in aula con tanto di magliette contro le nomine di alcuni «figli di papà» in casa di riposo, sembra predicare bene ma razzolare male. Nelle liste dei componenti dei seggi compaiono infatti Leda Marconi, figlia di Claudio, segretario del Pd e componente della stessa Commissione elettorale, Barbara Lonardi, moglie del capogruppo di «Uniti per Legnago» Tommaso Casari, Elisabetta Limoni, sorella di Matteo, consigliere del medesimo gruppo di Casari. Ma la lista prosegue con altre parentele «eccellenti» segnalate dagli stessi internauti che hanno consultato il blog.
«È vero», commenta Longhi, «non c´è nulla di illegittimo. In alcuni casi si tratta di giovani studenti o persone che erano già state ai seggi nelle precedenti elezioni. Tuttavia, come recita un vecchio adagio, la moglie di Cesare deve essere al di sopra di ogni sospetto. Sarebbe preferibile, in nome di un radicale cambiamento auspicato dai cittadini, designare scrutatori senza vincoli di sangue o di altro tipo con esponenti politici». «Ho cercato di privilegiare persone che avevano economicamente bisogno dell´incarico», replica il sindaco, «nonché nomi di fiducia. Credo che ci siano problemi più gravi a cui dedicarsi visto il momento di crisi che tocca da vicino anche la nostra città». «Per l´elenco dei nomi», precisa Marconi, «ho chiesto indicazioni a tutta la minoranza. E pure a Longhi, che ha però preferito rivolgersi ad altre forze politiche per inserire nomi di suo gradimento. Per correttezza, comunque, mi sono astenuto sul voto di mia figlia».
Inoltre, il segretario del Pd promette: «Dalla prossima consultazione promuoverò il sorteggio tra i nominativi che mi verranno indicati per non dar adito alle polemiche per presunti casi di nepotismo». Infine evidenzia: «Non era opportuna, invece, la nomina a presidente di seggio, a Porto, dell´assessore alle Attività economiche Nicola Negri». «Non è stata una mia volontà», ribatte l´interessato, «perché l´incarico mi è stato affidato dalla Corte di appello di Venezia e non potevo sottrarmi».



COMMENTO


Dfferentemente da ciò che ha dichiarato Claudio Marconi, non mi sono rivolto a nessuna forza politica per inserire nomi di mio gradimento. Diversamente come avrei potuto mettere in piazza il nepotismo altrui? 
Negli anni scorsi avevo richiesto ai commissari l'inserimento nella lista degli scrutatori di giovani studenti, precari o disoccupati. 
Ovviamente mai nessun parente

lunedì 18 marzo 2013

ColoriAMO la nostra scuola

La scuola primaria e dell'infanzia Ungaretti di Terranegra necessità di alcuni lavoretti di sistemazione, a cominciare dalle tinte ai muri.
La carenza di fondi pubblici impone a tutti di aguzzare l'ingegno e moltiplicare la solidarietà.
Pertanto le maestre, con capofila Paola Rodella (mia maestra dell'asilo), stanno promuovendo un fine settimana di impegno per tutti i genitori degli alunni della Ungaretti di Terranegra.
Io ho promosso l'evento su Facebook  - "ColoriAMO la nostra scuola" - per coinvolgere anche i miei vecchi compagni di scuola.
"La campanella"  suonerà per tutti i volontari sabato mattina alle ore 8:30.

domenica 10 marzo 2013

CONCORSO A PREMI: SCRUTA IL PARENTE


 
Cari lettori rieccoci a questa nuova puntata di parentopoli.
Questa volta ho deciso di lasciare a voi il gusto di scovare il parente, l'affine o il collega di lavoro di assessori, consiglieri, commissari edilizi e revisori contabili del Comune di Legnago. Il primo classificato (ovvero colui che individuerà più scrutatori legati dai vincoli di cui sopra) potrà contattarmi e avrà diritto ad un caffè (anche macchiatone; mi dispiace non poter offrire più ricchi premi ma sono sprovvisto di parentado eccellente).
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Ricordo a tutti che a Legnago gli scrutatori per le elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013 sono stati scelti (tra quelli compresi nell'albo unico degli scrutatori) il 30 gennaio 2013 dalla Commissione Elettorale comunale composta dai signori:
  • Rettondini Roberto – Presidente, Scapini Nicola, bariani Riccardo e Marconi Claudio – Consiglieri Comunali e Membri commissari.
Detta Commissione ha nominato quattro scrutatori per ognuno dei venticinque uffici elettorali di sezione in cui è ripartito il corpo elettorale del Comune, oltre a 2 scrutatori per il seggio speciale ospedaliero.
Inoltre sono stati nominati ulteriori scrutatori di riserva, alcuni presi dall'albo, altri ancora, da indicare in caso di estrema necessità, tra semplici elettori.

Ha ragione Crocco, salviamo i monumenti ai caduti della grande Guerra


di Paolo Cecco



E me che i tempi e il desio d'onore fan per diversa gente ir fuggitivo, me ad evocar gli eroi chiamin le Muse del mortale pensiero animatrici. Siedon custodi de'sepolcri, e quando il tempo con sue fredde ale vi spazza fin le rovine, le Pimplée fan lieti di loro canto i deserti, e l'armonia vince di mille secoli il silenzio”. Con questa immortale armonia di parole, il Foscolo autorizzava il governo della memoria e del ricordo a quei “Sepolcri”, severi contenitori delle eterne spoglie umane. Ed un odierno Foscolo ha lanciato nei giorni scorsi un accorato appello sulle pagine del quotidiano locale l'Arena: per salvaguardare lo storico monumento dei Caduti della città del Salieri. Mario Crocco, un gigante della storia civica cittadina, ha avvisato il governo cittadino affinché: "non venga abbandonato a se stesso un pezzo di storia legnaghese”. Nel j' accuse del novantaseienne infatti si fa riferimento all'azione erosiva degli agenti atmosferici e del tempo che hanno messo in precarie condizioni il complesso di Piazza San Martino, dedicato ai caduti della Grande Guerra. “Occorre strappare il monumento dall'incalzante degrado in cui versa con una radicale manutenzione”- ha chiosato l'illustre legnaghese-” l'ultima riqualificazione del fabbricato risale al 1997, è importante per la città non perdere la memoria del suo passato”. Già la memoria, l'onorare il passato ed i suoi martiri...che senso ha nell'epopea del “pensiero debole”, della spendig review , dello spread , della tecnocrazia al potere e del relativismo di massa? L'orologio che bussa alle porte del nostro tempo non ammette guardiani né tutori della memoria: si vive hic et nunc , sull'immediato slegandoci dal passato e dai suoi valori: custodi del nostro futuro civico ed antropologico. In una civiltà genoflessa al motto capitalistico del “ consumi, produci e crepa”, che presta attenzione alle sirene di Wall Street e dei burocrati di Eurolandia e fa spallucce di quei valori che hanno permeato la coscienza ed il viver civico di infinite generazioni è Crocco l'alieno, l'extracomunitario da rispedire a casa, il migrante di una memoria disconosciuta, calpestata, oltraggiata, vomitata. È notizia di tutti giorni l'attacco frontale che questo regime ha attuato nei confronti di quelle Istituzioni che hanno accompagnato l'uomo fin dalla culla: l'imperante laicismo da Novantatre e la denigrazione di Santa Romana Chiesa e dei suoi illustri ministri, l'umiliazione riservata alla Scuola (solo nello scorso anno abbiamo perso 53mila matricole) e più in generale alla cultura (che senso hanno i libri se paga di più un miss maglietta bagnata o dar due calci ad un pallone?) dunque la Pearl Harbor riservata alla musa delle muse, la matrice delle istituzioni: la famiglia. Su questa mappatura si può scorgere l'indifferenza, tutta modernista e liberista, che verrà riserbata all'urlo di dolore civico e storico divulgato dal Crocco. Nel tempo degli oggetti, del loro ritmo e della loro incessante successione non c'è spazio per il sacro, la spiritualità, l'umana contemplazione di quelle umanissime spoglie che, con il loro sacrificio, dovrebbero far da faro alle nostre azioni e dare un senso alla nostra fragile presenza terrena. Crocco vive la sua esistenza da appassionato cittadino, questa è la sua più grave colpa e delitto quando, oramai da decenni ci siamo liberati dalle spoglie della cittadinanza per liquefarci in quella dell'unica maschera ammessa nel teatro-mondo: quella del consumatore, del cliente, del correntista, del venditore. Non più, quindi, un abbraccio al nostro passato ma un quotidiano flirt con gli oggetti, con il conto corrente, con il vagare ludico negli odierni centri culturali e sacrali: i centri commerciali, le banche, le luci della ribalta moderniste. “Siamo nella casa del consumo come organizzazione totale della quotidianità, omogeneizzazione totale, in cui tutto è recuperato e sorpassato nella facilità”- questa sosteneva più di quarant'anni fa Baudrillard scogerndo l'imminente “ Società dei consumi. Temo (augurandomi di sbagliarmi) che, in questa epoca lubrificata, controllata, democratica, tecnicizzata, non ci sia spazio per il nostro tempo, per le nostre battaglie, per la nostra storia, per i nostri morti e per i nostri ossari... in chiusura, voglio ringraziare l'anziano concittadino: con la sua passione, le sue emozioni, magari le sue lacrime che cadevano dagli occhi e le sue pulsioni quando ha visto l'atmosfera apocalittica in cui vessa il sacrario legnaghese mi ha dato una eterna lezione di vita, di intensa umanità, di eroica esistenza vissuta non da presidnete della Bce o del Fed (odierni vello d'orati) ma da essere umano: dove non c'è spending review che tenga per onorare i nostri morti, la nostra memoria la nostra umanità.


venerdì 1 marzo 2013

Scrutatori:“Scegliete i disoccupati”.Ma a Legnago c'è chi preferisce i parenti


Elena Donazzan, assessore al Lavoro della Regione Veneto, aveva scritto ai Sindaci per chiedere attenzione maggiore per chi è in difficoltà, utilizzando le risorse che lo Stato aveva messo a disposizione nell'organizzazione elettorale “affinché un po' di soldini per tre giorni di lavoro andassero nelle tasche di disoccupati, cassaintegrati e persone in difficoltà economica”. Come?

Scegliendo tra queste svantaggiate categorie per le nomine a scrutatore.
Com'è noto, infatti, detti incarichi non vengono più attribuiti per sorteggio dal 2005 (legge 22/2006 - articolo 3 -quinquies), bensì designati, in occasione di ogni consultazione elettorale o referendaria, da parte della commissione elettorale comunale, composta da consiglieri comunali.
L'appello della Donazzan avrà trovato accoglienza a Legnago?
I rappresentanti di lista che hanno vagato per i seggi giurano di no, o che almeno sia stata fatta qualche abbondante concessione al solito nepotismo.
Parentopoli la vendetta. Coming soon.

Giudice di Pace di Legnago. Da oggi è countdown:sessanta giorni per salvarlo


Sono state pubblicate ieri, 28 febbraio 2013, sul bollettino ufficiale e sul sito internet del ministero della Giustizia, le tabelle ministeriali di revisione della geografia giudiziaria che annoverano tra gli Uffici del Giudice di Pace da sopprimere anche quello di Legnago.
Se la Città del Salieri non vuole abdicare alla propria tradizionale funzione di guida nella Pianura Veronese anche per quanto riguarda l'amministrazione della giustizia - avendo dovuto già dire addio (i traslochi sono previsti per settembre 2013) alla Sezione Distaccata del Tribunale - la politica dovrà darsi una mossa.
Sono solo sessanta i giorni che, dalla pubblicazione delle famigerate tabelle di soppressione uffici - ovvero da ieri - l’art. 3, comma 2, D.lgs. n. 156/2012, assegna agli enti locali interessati, anche consorziati tra loro, per richiedere il mantenimento degli Uffici, facendosi integralmente carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia nelle relative sedi, nonché del fabbisogno del personale amministrativo.
La relativa istanza, com'è spiegato sul sito del Guardasigilli all'indirizzo http://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_2_9_8.wp, corredata dall'ufficiale impegno di spesa (che in caso di consorzio tra enti dovrà indicare l'esatta ripartizione), dovrà essere presentata entro il termine perentorio del 29 aprile 2013.
Anche il vicino Comune di Isola della Scala vede il proprio Ufficio del Giudice di Pace tra l'elenco di quelli da sopprimere.
Il Ministero a tal riguardo ha chiarito che l'Ufficio di Legnago e quello di Isola – facendo parte dello stesso circondario di Tribunale - potrebbero essere accorpati. In altre parole, i Comuni dei due bacini di competenza territoriale potrebbero unire le forze e le risorse per creare – con valutazione autonoma sulla sede – un nuovo unico Ufficio del Giudice di Pace.
E gli oneri per i Comuni tuttavia non sono pochi, in quanto la legge prevede che restino a carico degli enti locali tutte le spese di funzionamento ed erogazione del servizio giustizia, fuorché il compenso per i magistrati onorari e la formazione del personale amministrativo, a carico del Ministero della Giustizia..
Ministero che, beffa tra le beffe, pur spendendo pochi spiccioli, continuerà a riscuotere il contributo unificato, ovvero la tassa sulle cause civili e amministrative, che si paga all'inizio del procedimento.
Per quanto riguarda la pianta organica del personale amministrativo, essa dovrà essere coperta con personale dell’ente locale appartenente a profili professionali equipollenti a quelli previsti per l’amministrazione giudiziaria e, in ogni caso, idonei a consentire l’erogazione del servizio giustizia.
Quindi, poiché presso l'Ufficio del Giudice di Pace di Legnago, opera perlopiù personale distaccato da Comuni del suo circondario, nel caso in cui venisse deciso di salvaguardare l'Ufficio dalla soppressione, detto personale, già assunto dai Comuni, verrebbe da questi ultimi anche pagato e non più dal Ministero della Giustizia.