mercoledì 27 novembre 2013

NATALE CON POCHI ADDOBBI A LEGNAGO. TUTTI SI LAMENTANO, NOI CI METTIAMO LE PALLE!

La crisi ha tolto gli addobbi.
E tanti, in questi ultimi giorni, si sono lamentati, in particolare utilizzando i social network, sulla povertà delle decorazioni che ornano la Città.
Accanto all'iniziativa dei commercianti del Centro – i quali, autotassandosi, hanno raccolto il necessario per noleggiare le luminarie – Facciamo per Legnago - il gruppo di impegno civico capeggiato dal candidato Sindaco Paolo Longhi -  ha dato vita ad un'iniziativa dal titolo triviale ma piuttosto suggestivo: “NOI CI METTIAMO LE PALLE”.
In accordo con gli esercenti della Galleria Risorgimento, al fine di sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza di superare la critica per un impegno concreto per Legnago, anche nelle piccole cose, Facciamo per Legnago raccoglierà, nella mattinata di sabato 30 novembre, in concomitanza col mercato settimanale, le offerte di decorazioni natalizie – palline e fiocchi - da parte di cittadini volonterosi, per poi addobbarvi l'abete presente in Galleria Risorgimento.
“Contestualmente – afferma Paolo Longhi - doneremo ai commercianti della Galleria anche delle sagome natalizie di cartoncino affinché propongano ai dirigenti delle scuole dell'infanzia e primarie di farle personalizzare coi colori dai bambini”. (ST)



lunedì 18 novembre 2013

Arrivederci Silvio...

A breve il Consiglio Comunale che surrogherà nella carica il Consigliere Silvio Gandini, già Sindaco per dieci anni di Legnago.

La prossima seduta del Consiglio Comunale di Legnago certificherà – con le operazioni di surroga – la cessazione dalla carica elettiva di uno dei grandi protagonisti della vita pubblica legnaghese: Silvio Gandini.
Sconfitto di misura da Stefano Flangini nel '97, il nostro ottenne la sua rivincita due anni più tardi, con un progetto civico di centrosinistra chiamato “Legnago Viva – Legnago Solidale” ma che tutti hanno sempre conosciuto come “La Rosa gialla”.
Non so se Silvio sia stato uno dei fautori di quel vincente progetto politico, semplice ma efficace. In realtà ho sempre riconosciuto al Preside maggiori qualità come Frontman piglia voti che come stratega.
Ma di fatto, per la prima volta nella storia di Legnago, un Sindaco ha avuto l'opportunità – non senza qualche scossone interno alla maggioranza– di amministrare consecutivamente per un decennio.
E quel Sindaco è stato lui.
Nel 2009 la scelta – a mio giudizio sbagliata – di restare in consiglio comunale; di restarci senza essere capace di calarsi nei panni del consigliere di minoranza arrembante.
Silvio ha dato l'impressione di essere voluto restare a difendere – spesso da solo e con la rabbia nel cuore – il suo decennio, continuando a pigliarsi, come l'orologio municipale parafulmini di “Ritorno al Futuro”, critiche al curaro dagli avversari.
Talvolta in sala consiliare, nel mio biennio da assessore, ho avuto la tentazione di rivolgermi a lui chiamandolo ancora “Signor Sindaco”. Sembrava quasi che di primi cittadini ce ne fossero due. Uno effettivo – Roberto Andrea Rettondini – e poi lui, Silvio, il Sindaco del passato che aspirava a fare il Sindaco del futuro prossimo.
Non lo sarà. Resterà fuori dall'agone elettorale. Uniti per Legnago gli ha preferito il più giovane Tommaso Casari; il PD farà delle primarie – destinate ad essere vinte dalla zarina Scapin – alle quali Gandini non parteciperà.
Nella diaspora del centrosinistra legnaghese, Gandini ha pagato il prezzo di essere voluto restare – troppo a lungo – nel Limbo di “color che stan sospesi”.
Confesso che mi sarebbe piaciuto – in un'ottica di superamento delle categorie storiche della politica legnaghese – poter collaborare con una macchina da voti come lui.
Non accadrà. Silvio ha preferito rinnovare, in tempo utile, la tessera del PD.
Lo rivedremo alle regionali 2015?

Tribunale di Legnago. Stop alle udienze civili da oggi. Ora si spera nel referendum abrogativo



Staccata la spina al Tribunale di Legnago. Da oggi non si terranno più udienze civili nell'antico palazzo di Piazza San Martino.
L'ulteriore mese di proroga - sino a San Silvestro 2013 - concessa dal Ministero della Giustizia per l'apertura del Palazzo di Giustizia legnaghese sarà semplicemente funzionale alle operazioni di trasloco.
Ma la Sezione Distaccata legnaghese potrebbe miracolosamente resuscitare.
Già perchè – ed è la prima volta nella storia repubblicana – nove consigli regionali (per l'art. 75 Cost ne sarebbero bastati 5) hanno proposto un referendum abrogativo sul decreto legislativo “Severino”, n. 155/12, che ha previsto ed attuato, a far data dal 15 settembre
scorso, la riduzione e l’accorpamento di 37 tribunali sui 165 esistenti, di 38 procure e la soppressione di tutte le 220 sezioni distaccate di tribunale, tra cui quella di Legnago, mantenuta in vita fino.
La proposta referendaria ha superato il primo vaglio di legittimità, ovvero il controllo dell'ufficio Centrale per il referendum presso la Corte di Cassazione.
In attesa del secondo controllo, quello della Corte Costituzionale, gli avvocati legnaghesi tornano quindi a sperare.
Se anche dalla Consulta arrivasse – a febbraio - il semaforo verde, solo lo scioglimento anticipato delle Camere o un'abrogazione della legge taglia tribunali potrebbe bloccare il referendum; va profilandosi la possibilità concreta, quindi, di andare al voto tra il 15 aprile e il 15 giugno, probabilmente in un election day con europee ed elezioni comunali.
Nella totale incertezza e tra i più grandi disagi, in particolar modo per gli utenti più deboli, quali anziani, malati e beneficiari vari di amministrazioni di sostegno e provvedimenti di tutela, la riforma della geografia giudiziaria va comunque avanti. E stupisce come la Regione Veneto, tanto attenta ad un referendum farsa, palesemente anticostituzionale, quale quello per la secessione dall'Italia, non abbia mosso un dito per salvaguardare i nostri tribunali e, quindi la nostra gente. Per fortuna ci hanno pensato Abruzzo, Basilicata, Calabria, Marche, Friuli-Venezia Giulia, Puglia, Campania, Liguria e Piemonte.

mercoledì 6 novembre 2013

Ciao Anna

Cara Anna,
ho pensato e ripensato se scrivere o meno questa lettera.
Mettere a nudo i miei sentimenti non mi piace molto.
Ma è giusto che la gente sappia, amica mia, che persona meravigliosa sei stata, nella tua solare semplicità.
Ci siamo conosciuti alla mitica Biblio di Porto, col Fer, la Rita e la Mery Jo.
Tu avevi sempre un bel sorrisone per tutti, anche quando le giornate scorrevano bigie tra le pagine svogliate di un libro di diritto ed un caffè.
Eri bravissima ad organizzare i momenti dedicati alla lettura dei più piccoli.
In quegli eventi c'era la tua sapienza ma anche la tua infinita umanità.
La stessa che ti portò, per mia amicizia, a sfidare il protocollo - tu, dipendente del Comune di Legnago - e a sgolarti per me in sala consiliare quando venni dimissionato dal mio ruolo di assessore.
Ti ho vista per l'ultima volta, facendomi un po' di coraggio, ieri. Eri sdraiata in un lettino d'ospedale.
Elisa dice che mi hai stretto la mano perché hai avvertito la mia presenza.
Io so soltanto quanto ci lasci. Ed è tantissimo.
Un bacione amica mia. E guardaci da lassù, sempre con il tuo sorriso.