La crisi ha tolto gli addobbi.
E tanti, in questi ultimi giorni, si sono lamentati, in
particolare utilizzando i social network, sulla povertà delle
decorazioni che ornano la Città.
Accanto all'iniziativa dei commercianti del Centro – i quali,
autotassandosi, hanno raccolto il necessario per noleggiare le
luminarie – Facciamo per Legnago - il gruppo di impegno civico
capeggiato dal candidato Sindaco Paolo Longhi - ha dato vita ad
un'iniziativa dal titolo triviale ma piuttosto suggestivo: “NOI CI
METTIAMO LE PALLE”.
In accordo con gli esercenti della Galleria Risorgimento, al fine
di sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza di superare la
critica per un impegno concreto per Legnago, anche nelle piccole
cose, Facciamo per Legnago raccoglierà, nella mattinata di sabato 30 novembre, in concomitanza col mercato settimanale,
le offerte di decorazioni natalizie – palline e fiocchi - da parte
di cittadini volonterosi, per poi addobbarvi l'abete presente in
Galleria Risorgimento.
“Contestualmente – afferma Paolo Longhi - doneremo ai
commercianti della Galleria anche delle sagome natalizie di
cartoncino affinché propongano ai dirigenti delle scuole
dell'infanzia e primarie di farle personalizzare coi colori dai
bambini”. (ST)
mercoledì 27 novembre 2013
lunedì 18 novembre 2013
Arrivederci Silvio...
A breve il Consiglio Comunale che surrogherà nella carica il Consigliere Silvio Gandini, già Sindaco per dieci anni di Legnago.
La prossima seduta del Consiglio
Comunale di Legnago certificherà – con le operazioni di surroga –
la cessazione dalla carica elettiva di uno dei grandi protagonisti
della vita pubblica legnaghese: Silvio Gandini.
Sconfitto di misura da Stefano Flangini
nel '97, il nostro ottenne la sua rivincita due anni più tardi, con
un progetto civico di centrosinistra chiamato “Legnago Viva –
Legnago Solidale” ma che tutti hanno sempre conosciuto come “La
Rosa gialla”.
Non so se Silvio sia stato uno dei
fautori di quel vincente progetto politico, semplice ma efficace. In realtà ho sempre riconosciuto al
Preside maggiori qualità come Frontman piglia voti che come
stratega.
Ma di fatto, per la prima volta nella
storia di Legnago, un Sindaco ha avuto l'opportunità – non senza
qualche scossone interno alla maggioranza– di amministrare
consecutivamente per un decennio.
E quel Sindaco è stato lui.
Nel 2009 la scelta – a mio giudizio
sbagliata – di restare in consiglio comunale; di restarci senza essere capace di calarsi nei panni del consigliere di minoranza arrembante.
Silvio ha dato l'impressione di essere
voluto restare a difendere – spesso da solo e con la rabbia nel
cuore – il suo decennio, continuando a pigliarsi, come l'orologio
municipale parafulmini di “Ritorno al Futuro”, critiche al curaro
dagli avversari.
Talvolta in sala consiliare, nel mio
biennio da assessore, ho avuto la tentazione di rivolgermi a lui
chiamandolo ancora “Signor Sindaco”. Sembrava quasi che di primi
cittadini ce ne fossero due. Uno effettivo – Roberto Andrea
Rettondini – e poi lui, Silvio, il Sindaco del passato che aspirava a
fare il Sindaco del futuro prossimo.
Non lo sarà. Resterà fuori dall'agone
elettorale. Uniti per Legnago gli ha preferito il più giovane
Tommaso Casari; il PD farà delle primarie – destinate ad essere
vinte dalla zarina Scapin – alle quali Gandini non parteciperà.
Nella diaspora del centrosinistra
legnaghese, Gandini ha pagato il prezzo di essere voluto restare –
troppo a lungo – nel Limbo di “color che stan sospesi”.
Confesso che mi sarebbe piaciuto – in
un'ottica di superamento delle categorie storiche della politica
legnaghese – poter collaborare con una macchina da voti come lui.
Non accadrà. Silvio ha preferito
rinnovare, in tempo utile, la tessera del PD.
Lo rivedremo alle regionali 2015?
Tribunale di Legnago. Stop alle udienze civili da oggi. Ora si spera nel referendum abrogativo
Staccata la spina al Tribunale di Legnago. Da oggi non si terranno più udienze civili nell'antico palazzo di Piazza San Martino.
L'ulteriore mese di proroga - sino a San Silvestro
2013 - concessa dal Ministero della Giustizia per l'apertura del Palazzo
di Giustizia legnaghese sarà semplicemente funzionale alle operazioni
di trasloco.
Ma la Sezione Distaccata legnaghese potrebbe miracolosamente resuscitare.
Già perchè – ed è la prima volta nella storia
repubblicana – nove consigli regionali (per l'art. 75 Cost ne sarebbero
bastati 5) hanno proposto un referendum abrogativo sul decreto
legislativo “Severino”, n. 155/12, che ha previsto ed attuato, a far
data dal 15 settembre
scorso, la riduzione e l’accorpamento di 37
tribunali sui 165 esistenti, di 38 procure e la soppressione di tutte le
220 sezioni distaccate di tribunale, tra cui quella di Legnago,
mantenuta in vita fino.
La proposta referendaria ha superato il primo vaglio
di legittimità, ovvero il controllo dell'ufficio Centrale per il
referendum presso la Corte di Cassazione.
In attesa del secondo controllo, quello della Corte Costituzionale, gli avvocati legnaghesi tornano quindi a sperare.
Se anche dalla Consulta arrivasse – a febbraio - il
semaforo verde, solo lo scioglimento anticipato delle Camere o
un'abrogazione della legge taglia tribunali potrebbe bloccare il
referendum; va profilandosi la possibilità concreta, quindi, di andare
al voto tra il 15 aprile e il 15 giugno, probabilmente in un election
day con europee ed elezioni comunali.
Nella totale incertezza e tra i più grandi disagi,
in particolar modo per gli utenti più deboli, quali anziani, malati e
beneficiari vari di amministrazioni di sostegno e provvedimenti di
tutela, la riforma della geografia giudiziaria va comunque avanti. E
stupisce come la Regione Veneto, tanto attenta ad un referendum farsa,
palesemente anticostituzionale, quale quello per la secessione
dall'Italia, non abbia mosso un dito per salvaguardare i nostri
tribunali e, quindi la nostra gente. Per fortuna ci hanno pensato
Abruzzo, Basilicata, Calabria, Marche, Friuli-Venezia Giulia, Puglia,
Campania, Liguria e Piemonte.
mercoledì 6 novembre 2013
Ciao Anna
Cara Anna,
ho pensato e ripensato se scrivere
o meno questa lettera.
Mettere a nudo i miei sentimenti non mi
piace molto.
Ma è giusto che la gente sappia, amica
mia, che persona meravigliosa sei stata, nella tua solare semplicità.
Ci siamo conosciuti alla mitica Biblio
di Porto, col Fer, la Rita e la Mery Jo.
Tu avevi sempre un bel sorrisone per
tutti, anche quando le giornate scorrevano bigie tra le pagine
svogliate di un libro di diritto ed un caffè.
Eri bravissima ad organizzare i momenti dedicati alla lettura dei più piccoli.
In quegli eventi c'era la tua sapienza
ma anche la tua infinita umanità.
La stessa che ti portò, per mia
amicizia, a sfidare il protocollo - tu, dipendente del Comune di
Legnago - e a sgolarti per me in sala consiliare quando venni
dimissionato dal mio ruolo di assessore.
Ti ho vista per l'ultima volta,
facendomi un po' di coraggio, ieri. Eri sdraiata in un lettino
d'ospedale.
Elisa dice che mi hai stretto la mano
perché hai avvertito la mia presenza.
Io so soltanto quanto ci lasci. Ed è
tantissimo.
Un bacione amica mia. E guardaci da
lassù, sempre con il tuo sorriso.
Iscriviti a:
Post (Atom)