venerdì 28 marzo 2014

Salviamo la materna di Vigo



Maggio 2012. Il terremoto danneggia gran parte della scuola materna parrocchiale di Vigo.
Una sorgente di vita per il quartiere di Vigo che accoglie una quarantina di bimbi l'anno e che dà linfa alla vicina scuola primaria.

Due perizie ingegneristiche hanno evidenziato l'inagibilità di gran parte del complesso, ma l'Ulss21 e il Comune hanno autorizzato l'utilizzo della parte rimasta “sana”. Ciò a patto che fosse presentato un progetto di ristrutturazione entro l'estate del 2013.
E il progetto esecutivo c'è. Costa tuttavia 750mila euro, iva inclusa.
In un primo momento la Curia aveva sostenuto che detto costo fosse eccessivo. Tant'è che aveva inviato una missiva alla parrocchia di Vigo con la quale autorizzava il mantenimento della scuola solo per l'anno 2014 – 2015.
Dell'importanza della scuola materna di Vigo lo sanno i residenti, che hanno creato un comitato ad hoc e che si prodigano quotidianamente per raccogliere fondi.
Lo sa la Regione che, con l'assessore Giorgetti, oltre ad aver erogato, nell'aprile 2010, 90mila euro (su un preventivo di 132mila) per opere di manutenzione straordinaria e relative al rifacimento del manto di copertura e dei serramenti della scuola materna, ha dato la disponibilità di spostare i 51mila euro stanziati nel novembre 2010 per il rifacimento dell'impianto elettrico e per le tinteggiature interne della chiesa di Vigo.
foto C. Marconi
(da sx Claudio Persona, Paolo Longhi e Silvio Gandini)
Lo sa la Fondazione Cariverona, che con il nostro rappresentante, Stefano Gomiero, ha dimostrato attenzione e sensibilità al tema.
La domanda che ci si pone è: lo sa la Curia? E se lo sa, quanta importanza dà a questo istituto?
Al netto di improvvisazioni tecniche nel campo edilizio da parte dei vari candidati a Sindaco – che valgono tanto quanto le soluzioni tattiche calcistiche di chi si crede un esperto ct solo perché sfoglia la Gazzetta - serve acquisire una consapevolezza: senza l'apporto di tutti, ed in particolare della Curia, non si va molto lontano.
Peraltro sarebbe auspicabile che la Curia facesse il passo avanti dall'attuale posizione di neutralità alla collaborazione fattiva. Del resto va ricordato che non solo l'edificio restaurato resterebbe di proprietà della Curia, ma che, con l'attuale progetto di demolizione e ricostruzione, si otterrebbe un restyling anche delle aule di catechismo.
In caso alternativo, senza appellarmi ad una fantasiosa ricetta tecnica, dico che, semplicemente, dovremmo fare quadrato con Regione, Fondazione e volontariato per trovare – attraverso i tecnici comunali preposti – la soluzione più veloce, efficace ed economica per continuare ad offrire un servizio valido e serio alla comunità di Vigo.