giovedì 28 agosto 2014

Quanto sono stupide le polemiche sull'Ice Bucket Challenge


Jackson si prepara a gettarmi una secchiata d'acqua gelida
L'Ice Bucket Challenge, la contagiosa sfida autoironica per promuovere donazioni a favore della ricerca per le terapie contro la SLA (sclerosi laterale amiotrofica), ha fatto tappa anche a Legnago.

Sfidato dall'amico e compagno (per me solo in senso calcistico) Diego Porfido, mi sono sottoposto anch'io al gavettone con l'obbligatorio corollario di una piccola offerta all'Onlus Aisla.

Il partito dei contestatori cronici ha veementemente bocciato su Facebook l'iniziativa, bollandola come una stupida autopromozione, con tanto di richiamo al Vangelo sulla necessaria discrezione della carità.

Boiate. E vi spiego il perché:

  1. Se si vuole – barbaramente – scomodare il Vangelo, rammentino i signori criticoni che Gesù ha insegnato anche a “non osservare la pagliuzza nell'occhio di tuo fratello” e a “non giudicare”.
    Mi limiterei peraltro ad evidenziare che chi parla – a sproposito in questo caso - di carità discreta, dovrebbe a maggior ragione osservare altrettanta umiltà nella critica. Ma non mi pare che questo sia l'atteggiamento di chi scaglia i propri strali attraverso un mezzo come Facebook allo scopo di ottenere pubblico consenso;
  2. La gavettonata si è rivelata un fantastico mezzo di promozione per la causa della ricerca scientifica. Anche in Italia. Negli ultimi giorni la cifra raccolta pare abbia superato quota 200mila euro. Se si pensa poi che negli States l'anno scorso - da luglio ad agosto - furono raccolti 2,5 milioni di dollari contro i 70milioni di dollari di quest'anno, c'è poco spazio per un giudizio negativo.
  3. Anche da questi dati capiamo come non viene in gioco la pubblicità al proprio versamento (qualcuno l'ha dovuto fare solo per mettersi al riparo dalle solite malelingue) ma alla ricerca scientifica per le terapie relative ad una malattia che colpisce poche persone. Troppo poche (qui si dovrà perdonare il termine infelice) per incentivare gli investimenti delle case farmaceutiche.
  4. Contagiando il web con l'Ice Bucket Challenge non si toglie nulla alle persone che tutti i giorni manifestano la propria generosità in silenzio; ma si incentivano tanti altri a far ingresso nel circolo virtuoso delle buone azioni.

Insomma gavettonata ghiacciata batte corvi legnaghesi quattro a zero.




martedì 19 agosto 2014

LEGNAGO BORGO FELICE




Il Centro Studi Sintesi smentisce Facebook: ottimi sbocchi per le attività personali, medaglia in sicurezza ma un grande neo, il verde


http://www.centrostudisintesi.com/

No, non è stato un colpo di sole ferragostano. Legnago è tra i primi venti borghi italiani. 
Borghi. Così il Centro Studi Sintesi – autore della
zona Valli Grandi (con pista aeroporto)
ricerca - ha definito le piccole cittadine più complete per economia, ambiente e welfare.


Nel diciannovesimo posto della Città di Salieri spiccano, accanto ai consolidati - ovvero l'efficienza del nostro ospedale e alla freddezza dei nostri rapporti sociali (malgrado il record di associazioni) - i dati che non ti aspetti.

Secondo gli studi del gruppo di ricercatori, Legnago primeggia (undicesimo posto) per la sicurezza e per le attività personali.

Facebook, la tana delle lagnanze per il ladruncolo, lo spacciatore, il molestatore, il parcheggiatore abusivo e gli integralisti islamici etc... (il campionario è vasto), ha sbagliato tutto. Legnago è sicurissima, rassegnatevi. O forse gli altri borghi lo sono ancora meno.

Cosa si debba poi intendere per attività personali è dura da capire. Beffarda l'ipotesi della realizzazione nel lavoro; l'accostamento al benessere economico pare trovare un ostacolo a causa della non buona classifica alla voce “condizioni di vita materiale”.Forse che noi legnaghesi, scarsi di lavoro ci realizziamo nel tempo libero?

Siamo a metà classifica per la partecipazione politica. Vuol dire che anche se alle ultime elezioni si è candidata metà della popolazione maggiorenne, ciò è accaduto perché la gente voleva far un piacere a quei quattro o cinque (tra cui il sottoscritto) soliti baluba.

Da questa indagine pare, infine, che il problema più serio per i legnaghesi sia l'ambiente.

Se ne facciano una ragione i cantori della Verbena, del vecchio parco, delle Valli Grandi o, ancora, della raccolta differenziata. Così non va!


Siamo al verde ma vogliamo più verde.