E Castelletto (M5S) votò Raganà Vice
Presidente del Consiglio Comunale
Nella prima seduta del Consiglio
Comunale di Legnago è andato in scena un accordo che pare non abbia
alcun precedente in Italia.
Già perché a concludere tale patto
sono stati due partiti da sempre in conflitto tra loro nello scenario
nazionale: M5S e Forza Italia.
Si deve sapere che il Consiglio
Comunale, in prima seduta, prevede la distribuzione anche alla
minoranza di alcune cariche istituzionali. All'opposizione va
infatti: un posto da Vice Presidente del Consiglio; una carica quale
rappresentante nella giunta per l'aggiornamento dell'albo dei giudici
popolari;
infine l'ambitissima commissione elettorale.
Anche qui c'è un posto per la
minoranza (contro i tre della maggioranza). Questa commissione è
particolarmente ricercata perché i suoi membri hanno il compito di
nominare gli scrutatori; ricorderete che a Legnago i commissari –
spesso e volentieri – hanno preferito indicare ai seggi parenti,
colleghi di lavoro, amici e sodali politici.
Ebbene, dicevamo di questo accordo.
Grazie al voto di Federico Castelletto,
rappresentante consiliare del M5S, il consigliere comunale Maurizio
Raganà – forte anche del sostegno del collega azzurro Loris
Bisighin - ha potuto assurgere al ruolo di Vice Presidente del
Consiglio Comunale, battendo Renzo Sandrini, fermatosi a due
preferenze.
Il copione è andato in scena anche per
la nomina del rappresentante in Commisione elettorale: ruolo che è
andato a Loris Bisighin (votato da sé stesso, da Raganà e da
Castelletto).
Poi Forza Italia ha ripagato il favore
votando compatta per il grillino nella commissione per
l'aggiornamento dell'albo dei giudici popolari.
Questo accordo nasce - secondo voci maligne - per dividere tra due soli gruppi consiliari partitici di minoranza i
ventisei scrutatori da nominare ai seggi, scavalcando ancora una
volta i consiglieri delle civiche che – nel fine settimana -
avevano invano cercato contatti con grillini e azzurri per assicurare
a tutti i consiglieri una giusta rappresentanza.
Protagonisti dell'inconsueta
“corrispondenza d'amorosi sensi” tra gli alfieri locali di Grillo
e Berlusconi sono stati il leader grillino Renato Favali e i
commissari di Lega e Forza Italia, Luciano Giarola e Roberto Donà
(questi ultimi, ovviamente hanno finto stupore).
Ad anticipare un accordo che
sicuramente farà storcere il naso molti elettori pentastellati era
stato lo stesso Raganà: “gli unici veri partiti qui in minoranza
siamo noi di Forza Italia e il Movimento Cinque Stelle” aveva detto
compiaciuto. Siamo certi che si compiaceranno anche gli elettori di Beppe Grillo all'ombra del Torrione.
3 commenti:
bè analizzando le liste delle elezioni
uniti per legnago
una città in comune
canove porto s. vito insieme
civica per legnago
facciamo per legnago
centro destra legnago
legnago città intelligente
sicuramente questo accordo sarà per legnago
o forse mi sbaglio sarà per i caregari ?
Non ho capito molto il suo ragionamento e la invito a spiegarsi meglio. In ogni caso, come vede, qui troveranno sempre ospitalità anche i pensieri discordanti dal mio
spiego meglio
quasi tutte le liste propendono ad avere nomi che fanno intuire "...al servizio di legnago e dei legnaghesi..."
altre liste e accordi vari "...al servizio delle careghe..."
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