È noto a tutti che la maggioranza deve fondarsi su forze
politiche che si riconoscono in un programma politico comune.
Diversamente l’opposizione è costituita da gruppi di diversa
estrazione politica. Ci stanno, in buona sostanza, tutti gli sconfitti, ovvero
coloro che non si riconoscono più nel progetto dell’amministrazione.
Prendiamo una consiliatura ormai lontana nel tempo. Quella
del Sindaco Stefano Flangini: 1997 – 1999.
Nei banchi dell’opposizione sedevano, tra gli altri, per
citare i più noti: Damiano Ambrosini (La Rosa – PPI), Silvio Gandini (La Rosa –
PPI), Roberto Rettondini (Lega), Alessandro Falamischia (Lega), Gabriella
Zanferrari (civica di centro), Luca Bruschetta (civica di centro
).
Ebbene, presentatasi a gennaio ’99 la possibilità di far
cadere il Sindaco, per le defezioni del gruppo civico guidato da Renzo
Massaron, tutti questi consiglieri, il cui percorso politico ha poi corso su
rette parallele che mai si sono incontrate, non hanno esitato ad offrire
contestualmente, in seduta consiliare, le proprie dimissioni determinando l’arrivo
del Commissario straordinario.
La nomina di questa figura, in carica fino alle elezioni di
quello stesso anno, non ha comportato affatto, come si è detto nel precedente
post, alcun blocco dell’attività istituzionale.
I consiglieri di diversa estrazione politica, pur d’accordo
nel fare opposizione e nel contrapporsi al centrodestra a stampo “Polo”, non si
erano certo trincerati dietro presunti interessi principali della Città, anche
perché ritenevano – com’è normale in politica – che essi stessi, coi loro
gruppi, sarebbero stati i migliori timonieri per Legnago.
Del resto, “Roma non fu costruita in un giorno” e nel lasco
di qualche mese – quelli che separano quella e questa amministrazione dalle
urne - non è certo possibile rivoltare la Città come un calzino, soprattutto
se, per quattro anni, si ha navigato a vista e si è fatto davvero troppo poco.
1 commento:
Singolare il fatto che un tempo chi doveva fare realmente opposizione non tradiva il mandato elettorale;
oggi si cambia casacca con nonchalance in virtù di una folgorazione Scilipotiana, vuoi vedere che ci sveglia una mattina e ci si puo' candidare a sindaco anche dall'alto di ben 36 voti presi?
una volta si chiamavano incoerenti,Paolo..ora va di moda chiamarli "responsabili", quando fa comodo.
Un saluto
P.G.
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