Stando
ai dati raccolti dal Centro per l'impiego, la disoccupazione a
Legnago è triplicata dal 2007 ad oggi.
Contestualmente
lo Stato centrale, dal 2009 al 2013, ha progressivamente restituito
5milioni di euro in meno al bilancio comunale.
Nel
2012 a Palazzo De Stefani si decise di stangare gli imprenditori con
la maxi imu sui capannoni.
Basti
pensare che questa gabella, col passaggio dall'Ici all'Imu – e
quindi dal 2011 al 2012 - è stata praticamente raddoppiata (dal 4,5
per mille al 8,9 per mille sul valore catastale dell'immobile).
Oggi
questa batosta frutta al bilancio comunale la bellezza di 400mila €
ma è uno dei freni al rilancio dell'economia locale attraverso
l'impresa.
da sx: Mazzariol, Longhi, Riello e Zulin |
Il
convegno tenutosi nella sala conferenze dell'Hotel Pergola martedì
22 aprile, dal titolo “Buon Lavoro Legnago! - Innovazione e
lavoro per la città del futuro” ha affrontato il tema della
crisi da molteplici punti di vista.
Dalle
speranze del giovane imprenditore Giordano Riello - della
Giunta nazionale di Confindustria - alle visioni del caporedattore di
Libero, Giuliano Zulin, che ha avuto modo di presentare anche
il suo ebook “Ai ev a Drim, come finirà tra Italia ed Euro”.
Massimo Gioegetti |
Molto
interessante anche l'esposizione di Filippo Mazzariol,
responsabile di APRE Veneto, Agenzia per la Promozione della Ricerca
Europea.
Come
ha sottolineato l'assessore regionale Massimo Giorgetti, è
opportuno incrementare la capacità dei Comuni nella costruzione di
progetti che possano poi trovare finanziamenti europei attraverso la
Regione del Veneto.
Tuttavia
– ha precisato Mazzariol – i contributi europei veicolati dalle
istituzioni politiche sono soltanto una minima parte.
Si
possono e si debbono aiutare i nostri imprenditori a realizzare
progetti che possano trovare un sostegno economico e di
collaborazione in Europa.
Nell'ambito
di un'azione amministrativa locale, al candidato Sindaco non si
richiede di fantasticare sull'uscita dall'euro, opzione che comunque
giammai dipenderà dal Comune di Legnago.
É
legittimo invece - anzi doveroso - capire che gli apparati europei
costano a noi italiani 174 euro al secondo, 10.464 euro al minuto,
cioè 627.853 euro l'ora: 15 milioni al giorno, cioè 5,5 miliardi
l'anno.
Dovremmo
poi capire che se non impariamo ad aiutare le nostre imprese a
raccogliere i fondi per resistere e svilupparsi, creando nuovi posti
di lavoro, l'Europa resterà quella matrigna che finanzia follie
come: i programmi per incentivare l'utilizzo degli insetti in cucina;
la compagnia che fa musica con sassofoni e rutti; il programma per
incentivare la connessione emotiva dei contadini tirolesi al loro
paesaggio; il dialogo fra estoni e lituani sul fondamentale tema
delle marionette; la missione dei ballerini belgi che vanno a
insegnare danza agli africani (qui ogni riferimento alle “vacanze
russe” dell'amministrazione uscente è puramente casuale, ma erano
state finanziate dalla Fondazione Cariverona).
Ecco
perché uno degli impegni della nostra coalizione sarà quello di
realizzare Legnago.EU,
per offrire ai nostri capitani d'impresa
informazioni, supporto ed assistenza per la partecipazione ai
programmi e alle iniziative di collaborazione nazionale ed europee,
soprattutto nel campo della ricerca, di sviluppo tecnologico e
innovazione e del trasferimento dei risultati delle ricerche.
Dobbiamo
accompagnare le nostre comunità imprenditoriali verso L'Europa, non
limitarci a lamentarci.
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