Se
tre anni fa qualche chiromante mi avesse predetto che Facciamo
per Legnago (allora
c'era solo quella lista) avrebbe perso il treno per la finalissima ai
ballottaggi, calcisticamente parlando, all’ultimo minuto
dell’ultima partita non le avrei mai creduto. La delusione e lo
sconforto, visti appiccicati sui volti dei miei amici mi ha portato,
da buon cuore granata abituato ad epiloghi da cardiopalma, a gettare
due righe su un foglio A4 e comporre questa lettera. Dovere di un
buon cronista è indicare minuziosamente i numeri e i dati che
scaturiscono da una competizione elettorale; più difficile è
scorgere l'entusiasmo, la passione, la forza di volontà e l'impegno
messo in campo da chi si è trasformato in sentinella attiva per la
propria comunità ed i suoi compaesani. A seggi chiusi, le
amministrative legnaghesi confermano un ballottaggio tra le maggiori
forze politiche del Paese: l'8 Giugno il Pd di
Clara Scapin dovrà vedersela con la coalizioneLega Nord e Forza
Italia guidata
dall' Ingegnere Loris Bisighin. Questo il sunto politico;
in mezzo c'è un indescrivibile oceano di emozione, un vortice di
sentimenti che hanno travolto una sessantina di legnaghesi capaci di
un'impresa civica eccezionale, quasi irripetibile. C'è stata
un'epica nella sconfitta di Lunedì sera, resa memorabile almeno
quanto una spumeggiante vittoria. Tutti si sono soffermati su quel
maledetto 34 (la manciata di voti che hanno segnato il destino di
Longhi dal forzista Bisighin 2984 a 2928) ma doveroso è richiamare
l'attenzione sulla squadra che ha messo il fiato sul collo
all'Amministrazione uscente e sulle liste che si sono posizionate
dopo i gruppi in appoggio a Longhi. Il vero risultato morale ed il
più autentico insegnamento sociale alla comunità è che quattro
liste civiche, per la maggior parte formate da neofiti della cosa
pubblica, Facciamo
per Legnago, Longhi
Sindaco, Comitato
Porto, Canove, S. VitoInsieme e Centrodestra
Legnago hanno
venduto carissima la pelle e severamente impegnato sul ring dei
numeri due partiti nazionali, da decenni radicati sul territorio
come Lega e Forza
Itala. Altresì,
si è avuta la meglio su un altro partito politico -Nuovo
Centro Destra-
e su un certo Movimento 5
Stelle (
lo scorso anno protagonista di un autentico tsunamidi
preferenze, visto
che fu considerato, non a torto, il
vero trionfatore morale nelle politiche). Infine, elemento ancor più
primeggiante, ci si è lasciati alle spalle, sempre facendo
riferimento al calcio, l'Aranycsapat, la
Grande Ungheria della politica nostrana, la coalizione delle
meraviglie che
proponeva nomi del calibro di Tommaso Casari, Mauro Saldi, Diego
Porfido, Matteo Limoni, Damiano Ambrosini solo per citarne i più
illustri. Questi esempi dovrebbero bastare per tributare un lungo e
meritato applauso a chi ha creduto ad un sogno ed offrendo agli
amanti della politica un finale (quasi) hollywoodiano. Nessuna
lacrima, cari amici, nessun viso tirato, ora si esce a testa
altissima e si riparte da quell'immenso e pulsante cuore che ci ha
trascinati quasi fino in finale. Da questo infinito duello politico,
usciamo con le gambe rotte ma con una certezza eterna: se cadiamo è
solo per rialzarci. Ritengo che il vero regalo a Longhi è che
finalmente si incominci a parlare di un vero e
proprio Ensemble maturo,
ambizioso, con progettualità da portare avanti conscio delle proprie
risorse e con un'inesauribile voglia di fare. Un commosso grazie a
tutti voi: Roberto, Daniela, Anna, Cristina Maria, Manuel, Sandra,
Werther, Vito, Elena, Stefano, Riccardo, Barbara, Luca, Cinzia, Luca,
Andrea, Maria, Enrico, Paolo, Lisa, Marco, Stefano, Valentina, Renzo,
Thomas, Christian, Camilla, Danilo, Daniela, Simone, Sergio, Paolo,
Sandro, Helga, Matteo, Gianluca, Lucio, Andrea, Francesca, Elena,
Caterina, Davide, Luigi, Erika, Milena, Matteo, Nico, Roberto,
Sebastiano, Paolo, Massimo, Michele, Emilio, Maria Luisa, Federica,
Christian, Domenico, Laura, Roland
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