Un "evangelizzatore" esterno per fare la Smart City. E i progetti degli uffici comunali
prendono la polvere.
Dal
programma elettorale di Clara Scapin:
“TAGLI AGLI SPRECHI, INCREMENTARE LE ENTRATE RIDURRE LE CONSULENZE ESTERNE tramite un migliore impiego delle risorse umane interne e corsi di formazione al personale, con ricorso ad esterni solo in caso di effettiva incapacità di adempiere all’incarico. Spendere meno e spendere meglio (valutare i curricula, ruotare le persone)”.
Peccato
che, con la delibera 223 del dì 8 ottobre 2014, l'amministrazione di
Legnago abbia deciso di affidare un incarico esterno per avviare un
percorso di trasformazione in Smart City.
La
proposta – accettata dalla Giunta – prevede due fasi
del valore economico di 5.000,00 euro cadauna:
1.
FASE dal 1° novembre 2014 al 28 febbraio 2015:
-
Report sullo stato di fatto finalizzato alla revisione del sito
istituzionale
-
Alfabetizzazione digitale di Legnago
2.
FASE dal 1° marzo 2015 al 31 agosto 2015:
Michele Vianello, il Guru della Smart City |
-
Prima sperimentazione di servizi tramite l'ufficio relazioni con il
Pubblico e gli uffici dei servizi
sociali;
-
Politiche di infrastrutturazione;
Per
ora la seconda fase è ancora sub
judice. Si vedrà se attivarla o meno.
Però
l'aspetto politico della vicenda è l'aperta contraddizione con i
propositi elettorali: è mai stato chiesto agli uffici comunali
se avessero qualche idea per rendere più Smart il Municipio
legnaghese?
Perché,
pur con lo scudo di legalità del codice dei contratti - il costo del
servizio inferiore al prezzo di quarantamila euro – si è proceduto
con l'affidamento diretto?
Dopo
aver indagato le competenze dei nostri funzionari comunali si sarebbe
potuto bandire un concorso di idee tra esperti locali.
Se
ne sarebbe ricavato innanzitutto un maggior coinvolgimento
della nostra comunità su un tema importante quale la tecnologia
applicata al servizio pubblico; in seconda battuta avremmo potuto
risparmiare dei soldi.
Ad
maiora!
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