venerdì 18 ottobre 2019

ADDIO BUON LUCIO




Lucio Ferrari, per lunghi anni il factotum del borgo di Canove, se n’è andato in quest’ottobre strano, crepuscolo d’estate.

Provato da una malattia che non gli ha risparmiato un’ingiusta sofferenza,
quel volto un tempo pacioccone e rubizzo s’era fatto asciutto e persino scavato.

Rimanevano gli occhi. Gli stessi di sempre: buoni e veri.

E da quegli occhi, nel nostro ultimo incontro, non scese una lacrima.
“Ormai non posso far molto ma una mano te la voglio dare” mi aveva anticipato al telefono.

Così venne da me a prendersi un po’ di "santini elettorali" da distribuire agli amici di Canove.

Lucio mi sorrise; con un filo di voce mi parlò dei suoi problemi di salute per poi concludere, con un realismo che non avrebbe dedicato a nessun’altro che a sé stesso: “forse questa è l’ultima volta che ci vediamo”.

Lo abbracciai forte, cercando di rincuorarlo con quelle frasi di circostanza che non si sa mai se è il caso di dirle o starsene in silenzio.

Fu lui, che andava incontro al tramonto della vita, a consolarmi.

Si, perché Lucio era questo. Era generoso e leale. Si faceva in quattro per aiutare tutti, cercando nel prossimo le trame della social catena che ci dovrebbe consentire di vivere meglio la nostra vita.

Non sempre veniva ricambiato e capito. Anzi.

Eppure, nel salutare idealmente il buon Lucio, a me - e a molti, ritengo - viene facile tratteggiare un bilancio assai positivo della sua breve vicenda umana.

Se oggi Canove è ancora vitale, nel segno delle iniziative paesane del Comitato Sant’Agostino, lo dobbiamo anche al suo slancio e alla sua determinazione.

Credo sia giusto che la Città di Legnago possa omaggiare, con una targa o con altre forme condivise con i famigliari, la memoria di quest’Uomo degnissimo.

Fai buon viaggio, amico mio. E, come sempre, grazie
di tutto!