martedì 28 ottobre 2014

LEGNAGO. POLITICA IMPAZZITA



C'è chi afferma sia per colpa delle scie chimiche, chi attribuisce la responsabilità ad una Macumba, altri ancora ad una nube tossica sprigionatasi dalle parti di Palazzo De Stefani.
Si indaga ancora sulle cause ma gli effetti sono chiari a tutti: la politica a Legnago è impazzita.
Già. Ed il veleno ha ammorbato tutti, senza distinzione tra schieramenti.

Prendiamo il Centrosinistra. Vince le elezioni prospettando un'amministrazione aperta al dialogo e non ideologica? Bene, a distanza di qualche mese è ostaggio dell'ideologa sessantottina Donatella Ramorino; le conseguenti grame figure dell'ambientalismo a targhe alterne le abbiamo viste tutti.
Sulla Nogara Mare il centrosinistra nostrano ha cambiato posizione talmente tante volte che ormai potrebbe insegnare il Kamasutra.
Il Pat non andava bene e occorre rivederlo da cima a fondo?
Peccato che il documento preliminare l'avesse sostanzialmente elaborato, nel 2008 (illo tempore, sic!), l'ultima amministrazione Gandini.
E quando il timoniere della coalizione, ovvero Claudio Marconi, cerca di far valere il suo peso, ecco che una serie di puffi rossi miracolati cercano di fargli le scarpe!
Mah, direte voi, sarà che i giovani dem proveranno - come capita nei cicli della politica – ad avere il proprio posto al sole e a guidare un ricambio generazionale.... Sbagliato!
banchetto di Forza Italia contro la Nogara - Mare
Il loro Vate è nientepopodimeno che l'immortale Darth Telesius, Giorgio Soffiati, il quale – secondo Radio Scarpa - non ne ha avuta abbastanza con la Presidenza Le.Se per il suo Delfino Piero Zanetti.
E i butei i ghe va drìo! Della serie "uccidere il padre per farsi adottare dal nonno".

Centrodrestra.
Poca partecipazione alla vita politica? Errore. Io ho dovuto persino chiamare i carabinieri per allontanare una persona che, pur non invitata, voleva partecipare a tutti i costi.

Cosa dire poi della Lega? Lucianone osannato dalla carta stampata come un grande stratega ha, nei fatti, pagato la campagna elettorale a Forza Italia e rimediato zeru tituli in consiglio comunale.
Quando tenta di fare il regista beh.. è qui che dà il meglio di sé.
Recitano nei suoi film (dal sapore comico – grottesco) attori azzurri …. e udite udite... Grillini!
Infatti Federico Castelletto ha (giustamente) sottoscritto l'ordine del giorno a favore della Nogara – Mare insieme ai consiglieri legh... ehm... forzisti.
Peccato che il suo movimento, il M5S, fosse strenuamente ed ufficialmente contrario all'opera.
Ecco dunque che, approfittando dell'uscita di Renzo Sandrini dal Consiglio comunale, grillini e azzurri abbiano abbandonato l'aula fingendo d'essere interessati a questioni squisitamente regolamentari.
Poco male: sabato al mercato c'erano i grillini insieme ai comunisti rodigini e a qualche locale a battersi contro l'autostrada.
A capeggiare la sfilata di trenta persone che scandivano lo slogan “superstrada si, autostrada no” c'era un prete! Un prete, si, alla faccia della scomunica ai compagni.
Sempre contro l'autostrada c'era un banchetto di Forza Italia.
E qui ho detto tutto.
Anzi: Omnia venenum sunt: nec sine veneno quicquam existit. Dosis sola facit, ut venenum non fit.

Evviva Paracelso e le piccole dosi di veleno che rendono la vita politica legnaghese così bizzarra e simpatica.

lunedì 27 ottobre 2014

Grazie Renzo!

Giovedì 23 Ottobre il consigliere comunale Renzo Sandrini, rappresentante della Lista Civica per Legnago – Longhi Sindaco, ha rassegnato le dimissioni immediate da Palazzo De Stefani.
Sul rapporto tra Renzo e i vari politicanti legnaghesi se ne sono scritte tante e se ne scriveranno ancora, almeno nei prossimi giorni.
Vorrei tuttavia raccontarvi il “mio” Renzo, di come l'ho conosciuto ed apprezzato; vorrei spiegarvi perché per me è stato e resta un Uomo genuino e speciale.
Correva l'anno 2010 quando bussò alla mia porta in Comune - facevo ancora l'assessore ai lavori pubblici – per domandarmi, cosa più unica che rara, non un favore personale ma un intervento per la sua amata frazione di Vigo.
Renzo era vicepresidente del Comitato del quartiere. Quel giorno cominciammo a prenderci in simpatia.
Mi piaceva quel suo essere tenace ma comunque garbato.
Della politica di Palazzo a Renzo è sempre importato poco o nulla. Però, per la stima che si era creata tra noi, si convinse a iscriversi al Pdl (sic!) e a votare al congresso provinciale per la mia parte.
Lo ritrovai tra i più grandi attivisti di Facciamo per Legnago prima e della Civica per Legnago poi.
Il cambio fu dovuto ad un fatto di omonimia con Paolone Sandrini il quale, essendo tra i fondatori del mio primo gruppo civico, aveva la precedenza a candidarsi nella lista originaria.
In campagna elettorale è stato tra i più bravi; e non solo per le preferenze prese.
Più che un attivista era un vero e proprio pāsdārān.
Gazebo alle nove di mattina? Lui all'alba era già lì, col grande Sergio Bonomo, a montare i trabiccoli, per assicurarci i posti migliori.
Le sue “fassette” con cui aggiustava tutto e il tormentone “Paolo, posso fare 'na domanda?” resteranno per sempre scolpite nella storia, sfortunata, di questa nostra pazza campagna elettorale.
Visto il successo della sua Lista, Renzo – con poco più di cinquanta preferenze (la mole di candidature aveva abbassato notevolmente le cifre individuali) - venne eletto in Consiglio Comunale.
Vi ho già detto che a Renzo interessa ben poco della politica di Palazzo. Mi correggo, Renzo Sandrini ha una vera e conclamata allergia per il Palazzo: non ne capisce gli intrighi, detesta il teatrino consiliare e le disquisizioni politiche. Insomma, va un po' dove un lo porta il cuore.
Così, quando un suo amico, convertito alla causa padana, tentò di acquisirlo all'esercito di Lucianone, Renzo non seppe rifiutare né gli inviti, né le disquisizioni politiche che lo convinsero ad una preferenza leghista alle elezioni provinciali.
Sbagliate se credete che sia stato comprato, perché Renzo non è in vendita.
Semplicemente sognava che tutti gli amici potessero battersi per una causa comune.
Forse lui non aveva capito le malevole intenzioni leghiste, o forse sbaglio io a pensar male.
Sta di fatto che, con le sue dimissioni, intrise di orgoglio, Renzo ha messo a tacere ogni ipotetico tentativo del Carroccio per tornare in consiglio comunale dalla finestra dopo il terrificante tonfo elettorale.
É la vittoria della dignità sulle furbizie e sulle bugie. Mica nulla.

Grazie Renzo



domenica 19 ottobre 2014

Un giorno dell'indignazione contro l'indifferenza

Sabato 25 ottobre, la mattina, in Piazza Garibaldi 



di Paolo Cecco 
Paolo Cecco
Facciamo per Legnago
Cara Ceylan Ozalp, tu sei sempre lì, splendida, ritta di fronte all’Orrore, e alla nostra coscienza . Tu sei fissa, cristallizzata per sempre nell’attimo in cui hai premuto il grilletto, la pistola stretta alla tua tempia, e noi stiamo per sempre a guardarti, muti e schifati. Perché tu, diciannovenne fiera e quasi spudorata nella tua età felice, avevi scelto di negarla. Sparavi e combattevi e urlavi la tua libertà, inarrivabile donna peshmerga”. La storia di Ceylan, la combattente curda che ha preferito spararsi un proiettile in testa anziché- oramai accerchiata- consegnare le proprie carni e il proprio spirito alle milizie del Califfato dell' Isis; deve farci riflettere e scuotere violentemente le nostre coscienze. Tra le principali colonne portanti che, con estremi sacrifici e tribolazioni, abbiamo sorretto per cementificare quel crogiolo di identità, valori, usi, mentalità e tradizioni che si riferiscono al “mondo occidentale”; il diritto all'indignazione riveste un ruolo particolare. Un sentimento, quello appena menzionato, acquisito dopo aver ingoiato e successivamente vomitato tutte le nefandezze commesse nei momenti più bui del nostro passato. Oltre, al dramma di un popolo che sta tenacemente ed eroicamente lottando per mantenere le proprie tradizioni e la propria autodeterminazione, in talune parti del mondo si assiste inesorabilmente ad un esodo di uomini, donne, bambini e anziani obbligati a lasciare le proprie case, incarcerati per blasfemia, le ragazze rapite ed obbligate a sposarsi contro la loro volontà. Offensivo restare inermi e indifferenti dinnanzi a questa contemporanea Via Crucis. In Siria ed Iraq sono già state eliminate minoranze cristiane e yazidi che esistevano da millenni. Ora si tenta con i curdi. Domani con i drusi, confessione esoterica dell’Islam e dopodomani di chi sarà il turno? Ecco il motivo di una particolare “adunata” in piazza per manifestare tutta la nostra indignazione. Protesta contro chi, ancora nel 2014, si rende ciecamente intollerante e ha il solo scopo di soffocare altre storie, altre culture, altre religioni, altre vite umane degne di essere vissute e rispettate. Altresì, una maschia diffida anche nei confronti di un' altra mentalità disillusa, muta, schiva, inerme, capace di leggere e interpretare qualsiasi atto e tragedia umana con un certa distanza, degna della più spregiudicata realpolitik. Da legnaghesi non ci è permesso portare bombe a Kobane e nei territori martoriati, ma possiamo inoltrare tutta la nostra sacrosanta indignazione. Un giorno dell'indignazione a Legnago, dunque, per arginare l'indifferenza odierna e riscoprire, invece, quei valori di rispetto, giustizia, coscienza e razionalità con i quali si è pensato di forgiare un modello di società ed una visione politica. Certo, la politica... si è perfettamente consci che tutto questo può servire poco o nulla alla politica nostrana, specie a quella locale; ma Cui prodest? Per una mattinata si può prendere il pungente freddo autunnale nella nostra bella piazza, per sponsorizzare quell'onore e quel non piegar d'unghia, come ha magistralmente insegnato Ceylan, a chi cerca di sopraffarti di tutto. La politica può e deve andare oltre alla lotta per entrare nelle società partecipate, alle fantomatiche elezioni provinciali ed a meri interessi personali. Riscoprire, perciò, per un giorno il valore collettivo dell'impegno civico anche con sfide solo apparentemente a noi distanti ma che, ancora una volta vanno all'essenza del nostro scheletro collettivo: si cessa di esistere (e si innalzano le bandiere nere dell' Isis) quando vanno a morire quel surplus di idee, valori che sorreggono le fondamenta del nostro vivere comune. “Una cartuccia ancora... Loro a pochi metri... Li guardi, Ceylan Ozalp. Non sei mai stata così bella, non ha mai avuto così ragione, il tuo sguardo inghiotte il mondo, con loro dentro. E con noi. Noi che possiamo stare qui, a scrivere, mangiare, amare, respirare, prendere in giro il tempo come più ci aggrada, noi che possiamo non incrociare l’Orrore perché ci sei tu a tenerlo a bada. L’ultima pallottola per te, Ceylan Ozalp, l’ultima pallottola, una morte che vale più di qualsiasi vita”(Lettera a un eroina di Kobane)
Ceylan Ozalp

martedì 14 ottobre 2014

NOGARA-MARE. LEGNAGO CONTRO TUTTI

il dibattito in sala consiliare sulla Nogara - Mare 
NOGARA MARE. LEGNAGO CONTRO TUTTI

Legnago dubita dell'utilità della nuova arteria Ma imprenditori e la rete – politicamente trasversale - di ventisette comuni la promuovono.

I dubbi del centrosinistra legnaghese, a dirla tutta, son certezze: non piace la nuova proposta aggiornata del tracciato e il suo completamento con Nogarole Rocca; si critica il costo eccessivo dell'arteria, inversamente proporzionale alla sua utilità: il traffico, dal 2002, sarebbe nettamente diminuito.
il Sindaco Clara Scapin e Franco Bonfante sono giunti persino a mettere in discussione la sostenibilità economica della Nogara – Mare; e ciò – semmai – dovrebbe interessare il portafogli della concessionaria.
Ma a parte la solita claque di Liberinsieme - pardon Legambiente, alias Comitato antinucleare, Comitato no Forno crematorio, Comitato no a tutto – nessuno tra i rappresentanti delle istituzioni e gli imprenditori, invitati ieri sera in sala consiliare a dibattere sul tema, pare aver raccolto le doglianze legnaghesi. Anzi.

Del resto la credibilità sul tema autostrada, Legnago se l'è già bruciata da tempo.
Nell'estate del 20006 la Giunta Gandini aveva impugnato la dichiarazione di utilità dell'arteria, salvo poi esprimersi, appena un anno e mezzo dopo - nel 2008 - a favore della compatibilità ambientale dell'opera.

L'avvocato Marzio Agnoloni, consigliere di Confederazione Autostrade spa è stato chiaro: il concessionario vuole realizzare la Nogara – Mare, è attesa la firma della convenzione per procedere con speditezza al progetto definitivo e al confronto con i Comuni interessati per le valutazioni sulle opere di compensazione. Da qui il progetto sarà vagliato dal Ministero delle Infrastrutture e dalla ragioneria di Stato per approdare, infine, al Cipe.
Secondo Agnoloni non è possibile che uno stralcio dell'opera – vedi la SS434 - ne finanzi un altro con la sua costituzione a pagamento nelle more della realizzazione complessiva dell'arteria.

A sostegno della Nogara – Mare sono intervenuti: Alessandro Riello, che vede nell'arteria la possibilità di recuperare il gap sulla logistica per un vasto territorio, il Sindaco di Nogara, Luciano Mirandola, il quale ha ribadito la necessità dell'opera per sgravare i centri abitati di molti Comuni dal traffico pesante, i primi cittadini di Adria, Bergantino e Badia Polesine.
Quest'ultimo, Gastone Fantato, a capo della cordata trasversale di primi cittadini favorevoli all'arteria, ha evidenziato che praticamente tutti i Municipi – eccezion fatta, appunto, per Legnago – vedono nell'opera una possibilità e non una sciagura.


domenica 12 ottobre 2014

ELEZIONI PROVINCIALI. UNO SCHIFO


Un passo indietro per la democrazia, non per la partitocrazia

Si vota oggi per il rinnovo della Provincia di Verona.
Ricorderete le polemiche circa l'utilità dell'Ente provinciale; vanno avanti praticamente dal 1970, anno di costituzione delle Regioni ordinarie come Enti.
Ebbene, il nostro legislatore – sulla proposta del braccio destro di Renzi, Graziano Delrio – non ha abolito (o ridotto) le province ma, in buona sostanza, solo il diritto dei cittadini di votare per i propri rappresentanti provinciali.
Siamo tornati di fatto alla Prima Repubblica perché i Presidenti non li eleggono più i cittadini, bensì i sindaci e i consiglieri comunali (gli assessori, anche se eletti con centinaia di preferenze, nelle cittadine con più di quindicimila abitanti non votano).
Per rendere ancora più incredibile la discrasia tra elezione diretta dei sindaci ed elezione di secondo livello per la Provincia, troviamo altre differenze anche sulla durata del mandato.
I sindaci durano in carica cinque anni? Bene, il mandato del Presidente della Provincia sarà di quattro anni e quello dei consigli provinciali di due anni!
Hai voglia a quanti bei casi di ingovernabilità si verificheranno nel caso il Presidente eletto avrà a che fare, dopo due anni, con un rinnovato consiglio provinciale.
Peraltro di cosa si occuperanno le nuove Province?
Programmazione e pianificazione in materia di ambiente (evviva la sovrapposizione con i compiti di pianificazione delle Regioni!), trasporto, rete scolastica, elaborazione dati, assistenza tecnico‐amministrativa per gli enti locali (serve un organo politico per fare 'sta roba qui?), gestione dell’edilizia scolastica, controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione delle pari opportunità sul territorio provinciale” (sic!).


Sono contento di non essere più consigliere comunale se non altro per non dover votare in questo schifo di elezioni.

mercoledì 8 ottobre 2014

La smart city? "L'ho ideà mi"!

Quando la tecnologia si esprime in dialetto

Inutile negare che in quest'ultima campagna elettorale abbia tenuto banco, almeno dal punto di vista della novità, il tema della “Smart City”.
Molti ricollegano la questione al PD, che aveva addirittura una lista chiamata “Città Intelligente”.
Sbagliano.
Vi dimostro infatti con questa foto come, da assessore ai lavori pubblici, io sia stato il precursore della “Smart City”.

La palina informativa fatta da me installare alla fermata dell'autobus nei pressi della stazione ferroviaria è infatti talmente “smart” da aver imparato persino il dialetto!

Ciò, senza dubbio, per agevolare la comprensione da parte dei più anziani.

E così la – per me – “fatal” San Pietro è stata rinominata – in modo molto “smart”, “San Piero”!

mercoledì 1 ottobre 2014

ORDINANZA ANTI-BIVACCO AL TORRIONE? LA SINISTRA DICE NO


domenica pomeriggio “pic-nic” al Torrione per protestare contro chi insudicia il centro storico

L'odg “anti-bivacco” dei consiglieri Roberto Danieli e Renzo Sandrini è appoggiato da M5S e FI. Ma il Pd dice no.

Grazie dell'ordine del giorno. Ma faremo dell'altro”.
Così, in sintesi, il centrosinistra sull'ordine del giorno d'urgenza presentato dai consiglieri longhiani Danieli e Sandrini e finalizzato a impedire – attraverso un'ordinanza sindacale – “bivacchi, sistemazione di giacigli nonché la sosta per consumare cibi e/o bevande” nel Centro storico e nei pressi di monumenti ed aree di pregio.

Cosa poi la sinistra voglia fare per tutelare la sicurezza e il decoro urbano nel nostro centro storico nessuno l'ha capito.
Di fatto il tema del degrado all'ombra del Torrione – in particolare tra Piazza della Libertà e Via Frattini - è ancora molto sentito da molti legnaghesi.
l'odg presentato martedì notte in consiglio comunale
Per decine di immigrati – apparentemente senza fissa dimora – è ormai consuetudine accamparsi nel prato del Torrione, ove consumano i cibi offerti dalla Caritas nonché alcolici fino a tarda notte. Sovente, peraltro, si è assistito a risse, schiamazzi e, nondimeno, preoccupa lo spaccio di sostanze stupefacenti”.
Così ha infatti evidenziato Roberto Danieli, il quale ha ricevuto l'appoggio non solo del collega di coalizione Renzo Sandrini ma anche dei gruppi di M5S e Forza Italia.
Quella dell'ordinanza anti-bivacco era una buona idea per cominciare a far sentire la presenza delle istituzioni. Ma evidentemente la sinistra ha un debole per chi si ubriaca, spaccia droga e insudicia il nostro centro storico” ha commentato Paolo Longhi, coordinatore della coalizione civica alla quale fanno a capo Danieli e Sandrini.

Longhi ha poi lanciato l'idea del “bivacco day”: “propongo agli amici favorevoli all'ordinanza un'iniziativa provocatoria. Domenica pomeriggio trascorriamo qualche ora sul prato del Torrione, armati di birra, panino e coperta. Ovviamente puliremo tutto, ma solo per nostro scrupolo, visto che per la sinistra insudiciare il centro storico è legittimo”.

NB. PIC-NIC AL TORRIONE DOMENICA 5 ORE 14:00