lunedì 20 giugno 2022

Shitstorm

 


 

Il termine letteralmente si traduce con "tempesta di cacca", quella che si è abbattuta, sotto forma di una pesante e continua protesta, contro gli amministratori legnaghesi in ragione dell’ordinanza del Sindaco Lorenzetti che ha vietato la somministrazione di bevande alcoliche alla festa organizzata al Parco dall’ottima associazione Soun Vito.

A poco è valso l’aver spiegato – sicuramente si poteva far meglio – come, giusto l’art. 54 Tuel, se i carabinieri chiedono ad un Sindaco un’ordinanza sindacale per motivi di pubblica sicurezza il primo cittadino deve prendere carta e penna e provvedere, pena la sostituzione dei relativi poteri in capo al Prefetto: le valutazioni sulle problematiche relative all’ordine pubblico sono, infatti, rimesse alle forze ed alle istituzioni che di questo si occupano di mestiere, con buona pace di Fiorella Zanetti, Daniela Pollo, Giuseppe Losi e compagnia cantando.

A poco è servito illustrare che gli eventuali pericoli non erano costituiti dalla qualità degli organizzatori ma, purtroppo, dal luogo indicato (peraltro su consiglio del Comune stesso) per ospitare l’evento: il parco cittadino.

La tempesta di feci non ha cessato neanche dinnanzi alla seconda comunicazione, proveniente dalla questura e dello stesso segno della nota dei carabinieri.

A prendere parte alla laida burrasca degna delle arpie di re Fineo, anche un ex sindaco e altri che avevano già amministrato Legnago o, comunque, partecipato alle elezioni.

Critiche legittime, ci mancherebbe. Trovo solo strano che quegli stessi amministratori avessero – illo tempore - ordinato, sempre sulla scorta dell’art. 54 Tuel, il divieto di somministrazione di alcolici o addirittura la chiusura temporanea del Bar Caffe' Busse' 7 Scalini in occasione di partite del Legnago Salus: ora come allora l’informativa dei carabinieri indicava possibili pericoli per l'ordine pubblico. Evidentemente nemmeno la cacca è uguale per tutti giacché per tali limitazioni nessuno ha battuto ciglio.

Torno alla considerazione principale: il problema vero – a mio avviso - è che non solo non siamo diventati "padroni a casa nostra" ma a casa nostra non siamo nemmeno più liberi; liberi di organizzare in un luogo pubblico una bella occasione culturale (qual è un concerto di musica) bevendoci una birra ghiacciata in barba alla calura estiva; liberi di valorizzare il lavoro di giovani che da anni onorano la Città con il proprio impegno, senza guadagnarci nulla se non l’orgoglio di far qualcosa di bello per il loro e nostro paesello.

Su questo, a mio modesto avviso - più che sulle fantasiose attribuzioni di superpoteri in capo ad un povero borgomastro - dovremmo più attentamente riflettere.