mercoledì 25 giugno 2008

Ospedale, in arrivo due nuovi parcheggi. A dicembre la Regione aveva finanziato l'intervento con 60mila euro

Il Consiglio ha deliberato all'unanimità la modifica della destinazione urbanistica di due aree nella prossimità del Mater Salutis, al fine di ricavare 100 nuovi posti auto a servizio dell’Ospedale.
Un parcheggio da sessanta posti è previsto all’interno del giardino pubblico. I restanti quaranta sono invece previsti nella striscia di terreno compresa tra la strada arginale e la recinzione lato est dell’Ospedale.
Inutile negarlo: nuovi parcheggi servono come l’ossigeno al nostro nosocomio.
Dopo tanti proclami salvifici dell’Ospedale purtroppo contraddetti dai fatti (ricordo la questione della sottoposizione a tariffa rifiuti piena delle sale degenti del Mater Salutis) finalmente diamo il via ad una modifica del PRG funzionale alle esigenze dell’Ospedale.
Certo, con questa delibera mica vedremo i parcheggi domani, tant’è vero che non abbiamo ancora provveduto ad alcun impegno di spesa.
Sono certo, però, che grazie anche al contributo della Regione Veneto – 60mila euro già stanziati nel dicembre scorso – l’obiettivo di veder garantiti più parcheggi al nostro Ospedale potrà essere raggiunto.
Se una struttura ospedaliera non è fruibile dagli utenti, questi, ne scelgono un’altra. Come capita a San Bonifacio e come non deve capitare a Legnago.

martedì 24 giugno 2008

Panegirico di Donadoni (e della sua immane sfiga)


Dalle nazionali di calcio non si può pretendere il gioco di un grande club.
Non c’è il tempo per affinare la tattica. E, del resto, le partite delle fasi finali sono tutte gare da dentro o fuori. Dove un episodio può cambiare la storia.
Il lavoro del Ct della nazionale è più quello del selezionatore che quello dell'allenatore.
Roberto Donadoni ha cominciato la sua avventura in azzurro dopo la vittoria mondiale di Marcello Lippi. Un temerario Roberto: fare meglio del predecessore era pressoché impossibile.
Passa qualche tempo e due pilastri come Totti e Nesta danno l’addio alla nazionale.
Eppure all’Europeo arriviamo in pompa magna. Nel girone di qualificazione siamo primi. Davanti anche ai galletti di Francia.
Peccato che di lì a qualche giorno il capitano, Cannavaro, subisca un pesante infortunio. Europei finiti per lui.
Ma al fischio iniziale ci sono comunque i campioni del mondo.
Prima partita: subiamo un tre a zero dall’Olanda. C’è un fallo grande come una casa su Panucci sul primo goal orange. Ma niente da dire. Pessima gara.
Seconda partita: assedio dell’Italia alla porta rumena. Toni segna un goal validissimo ma gli viene annullato. Gran cazzata di Zambrotta – erano anni che non sbagliava una virgola – e siamo sotto. Per fortuna ci pensa Panucci a rimediare e uno straordinario Buffon a parare un rigore generosamente concesso ai rumeni.
Con la Francia in undici contro dieci - e con Ribery costretto ad uscire dopo qualche minuto - vinciamo bene.
La fortuna – o meglio la sportività dell’Olanda – ci aiuta. Superiamo il turno.
Gli italiani impazziscono per Donadoni e il suo gioco.
Con la Spagna a mio avviso è stata la partita giocata più saggiamente.
Senza Pirlo a centrocampo – insostituibile per qualità e intensità – decidiamo di offrire loro il possesso palla. Ma non giochiamo esclusivamente di rimessa e – a dire il vero – le occasioni migliori davanti alla porta ce le abbiamo noi.
Ma dapprima un Luca Toni, sfortunato, incorna a botta sicura sulla testa di un terzino, poi ruba il tempo a Grosso per una botta al volo dentro l'area e infine Casillas fa il miracolo su Camoranesi.
Perdiamo ai rigori… Quegli stessi rigori che ci hanno dato lacrime e gioia.
Pazienza. Ma che sfiga!

lunedì 23 giugno 2008

Il bilancio 07 approda al consuntivo. La via crucis della sinistra tra conti e mezze verità

Si chiude l’epopea del bilancio 2007. La sala consiliare di Palazzo De Stefani ospita infatti, questa sera, la discussione in ordine al conto consuntivo.
Sbaglia chi intravede nella delibera solo un complesso gioco aritmetico che ha consentito al Comune del Torrione il rispetto del patto di stabilità.
Il conto consuntivo è il traguardo di una previsione di bilancio costellata da variazioni e verifiche.
E a Legnago questo iter è stato piuttosto travagliato.
Tutto cominciò con la bocciatura, da parte della sinistra, di un emendamento al previsionale 2007 proposto dal centrodestra: “visto che di Ici incasseremo quantomeno 200mila euro in più – come prudenzialmente stimato dai dirigenti comunali e dall’organo di revisione – destiniamo questi soldi a politiche sulla sicurezza”. Niente da fare.
Questo consuntivo dimostra che lo spazio per questa manovra c’era. I magrebini che cercano di violentare le nostre donne in pieno centro (siamo a due in pochi mesi) ringrazino la sinistra se possono agire così indisturbati.
Un'altra tappa interessante. Si scopre che la sinistra dei soloni e degli illuminati ha sottostimato la spese per luce acqua e gas. E non di poco: di circa 100mila euro! Insomma i nostri avversari ci regalano lezioni politiche ma si dimenticano di pagare le bollette…
Il top lo si raggiunge quando viene ad essere considerata quale maggiore entrata straordinaria per evasione/elusione fiscale la somma di euro 300mila.
I Legnaghesi sono tutti evasori?
Manco per sogno. Si scopre che, in parte, quel denaro rappresenterebbe ICI ordinaria mai iscritta a bilancio negli anni pregressi.
Ancora. L’operazione aggiungi un posto a tavola… ovvero la “zonta” come direbbero i serenissimi di un assessore in giunta per ripianare dissidi interni ci costa 8mila euro in più l’anno…Ma il Sindaco aveva garantito che sarebbe avvenuta a costo zero.
Qui si chiude la via crucis del bilancio di questa amministrazione. Con una chiosa: se Roma, coi suoi 2.700.000 abitanti e tutte le risorse di cui è dotata piange per un debito pro capite stimato in 2.400,00 euro, Legnago non può certo ridere per un debito comunale che corrisponde a 1300,00 euro caricati sul groppone di ciascun legnaghese.

domenica 22 giugno 2008

SAN PIETRO DI MORUBIO. inizia il torneo "ORONZO CANA'"


Si svolgerà anche quest'anno a San Pietro di Morubio il torneo di calcetto "Oronzo Canà".
Tra gli organizzatori l'attivissimo Andrea Poli, assessore alle politiche giovanili di San Pietro di Morubio, nonché carissimo amico.
Il buon Andrea mi ha convocato nella squadra degli amministratori (che verrà molto probabilmente eliminata subito) per lunedì, martedì, venerdì e sabato.
Questi alcuni elementi del dream team:

1) Angelo Campi, una sicurezza in porta;
2) Giorgio Malaspina, un terzino al Centro della difesa;
3) Gastone Vinerbini, detto Vinaerbao il brasiliano, dal tocco felpato, è tuttavia un giocatore molto delicato e indolente negli allenamenti;
4) Andrea Poli, una promessa arriva sempre per PRIMO sulla palla;
5) Marco Franz Franzoni, finalmente uno capace di giocare a calcio (tuttavia indisponibile all'esordio);
6) Luca (Toni) Sordo, la sua stazza imponente spaventa gli avversari, specie quando gli frana addosso;

nella foto il brasiliano Vinerbao

mercoledì 18 giugno 2008

Sicurezza e Polizia Locale. Pronta la convenzione con Castagnaro

Sulla scorta di un quadro normativo che tende a favorire gli accorpamenti delle forze di polizia locale del territorio, Legnago si accinge ad unire il proprio organico con quello di Castagnaro.
Già un o.d.g. consiliare presentato da me – e condiviso dall’intera assise di Palazzo De Stefani - insisteva per giungere prima di altre realtà alla definizione di accordi con Comuni contermini: i problemi, purtroppo, non guardano ai confini comunali. E il lavoro dei nostri bravi agenti potrebbe essere pregiudicato dalla mancanza di personale in Comuni più piccoli e a noi vicini.
Unire le forze significa unire professionalità, capire e presidiare meglio il territorio.
Anche grazie a possibili nuove assunzioni e ai maggiori fondi regionali cui si potrà attingere proprio in forza di progetti condivisi da più Comuni.
Dopo i tanti lodevoli sforzi dei nostri Sindaci – che se ne inventano una al giorno per fronteggiare le nuove problematiche connesse all’ampio tema della pubblica sicurezza – questo provvedimento, che segue un solco tracciato con straordinaria precisione dalla Regione e dall’assessore amico Massimo Giorgetti, pare una risposta davvero importante.
A volte le migliori soluzioni fanno meno rumore di tante altre proposte sgangherate. Ma la professionalità paga più del facile entusiasmo.

martedì 17 giugno 2008

Cinema Italia. Cala il sipario per sempre?


“Lo sai che lo storico cinema Italia chiude per non riaprire più?”.
La telefonata di un caro amico mi lascia basito.
Lo ammetto. Al cinema non ci vado spesso. E quelle poche volte mi addormento pure.
Ma non importa.
Quello che importa è che se la notizia trovasse riscontro (pare purtroppo sia fondata, atteso che sul punto vi è anche un’interpellanza della consigliera Orlando) Legnago perderebbe uno dei cardini della propria identità.
La rosticceria di Pino trasformata in un Kebab, i nostri negozi svenduti ai cinesi. E ora il sipario che cala sul cinema Italia.
Ma il futuro qual è? Quello dei centri commerciali? Questi pollai per cittadini all’ingrasso!
Io una città dormitorio non la voglio.
A Cavriago, patria del comunismo emiliano, hanno fronteggiato il pericolo di non avere un cinema attraverso la creazione di una cooperativa.
È mai possibile che a Legnago non si riesca ad avere un’idea per salvare il nostro cinema?

lunedì 16 giugno 2008

L'armistizio tra diesse e margherita a Legnago? Questione di poltrone

È Tregua armata tra le componenti del PD.
A suggellare il trattato di pace è stata la conferma, nel c.d.a. della partecipata Le.Se., dell’ex sindaco Giorgio Soffiati, la mente dei democratici di sinistra all’ombra del Torrione.
Nell’ultima seduta consiliare era giunta in votazione una delibera alquanto strana. Poi approvata dall’assise di Palazzo De Stefani.
Si prevedeva la sola possibilità – non quindi una scelta definitiva – di ridurre il consiglio di amministrazione della società mista da cinque a tre membri.
Rumors non smentiti anche da esponenti del centrosinistra davano dell’atto la seguente interpretazione:un braccio di ferro tra la componente margheritina e quella diessina del PD.
Se questi ultimi non avessero desistito dai propositi di lista civica, la mannaia della margherita non avrebbe risparmiato i compagni di viaggio.
Dunque la conferma di Soffiati nel c.d.a. di Le.Se. potrebbe significare che in casa PD si è ritrovata la quadra intorno alle opzioni per le prossime elezioni amministrative.
Via libera a Clara Scapin per la successione a Silvio Gandini?
Staremo a vedere.
Per ora si registri un dato. Mai una volta che la sinistra abbia un qualche sussulto in ordine a temi etici o legati alla linea politica, ai bisogni della gente. Al centro ci sono sempre e soltanto le careghe.
Si scrive PD, si legge Poltrone D’oro.

venerdì 13 giugno 2008

LEGNAGO. LE ROCCAFORTI DEI PARTITI

Analizzando i dati delle ultime elezioni politiche si può evidenziare che a Legnago:

Roccaforte del PDL: il Centro;

Roccaforte del PD: Casette;

Roccaforte della Lega: Vangadizza;

Le sezioni con i risultati più deludenti sono:

Delusione del PDL: Casette - Porto;

Delusione del PD: il Centro - San Pietro

Delusione della Lega: il Centro

giovedì 12 giugno 2008

U.S.D. PORTO. SPOGLIATOI NUOVI CON I SOLDI DELLA REGIONE


In arrivo 72mila euro dalla Regione Veneto e dall'assessore allo Sporto e LL.PP. Massimo Giorgetti per il restyling degli spogliatoi dell'U.S.D. Porto Legnago.
Un altro importante risultato di Alleanza Nazionale e del Popolo della libertà per la comunità sportiva di Porto.
Un grazie a "Beppe" De Luca, nostro referente per la comunità di Porto che da sempre si batte con grinta per la sua gente e che, nel 1996 - anno in cui era consigliere comunale - prestò non solo il proprio impegno politico ma anche la propria manodopera per la realizzazione della tribunetta del campo sportivo del Porto.
Forza Porto!

martedì 10 giugno 2008

DAL SITO DEL COMUNE DI LEGNAGO: PACCHETTO SICUREZZA

Stralci del provvedimento approvato:

ESPULSIONE
L’articolo 1 del decreto affronta il tema fondamentale delle espulsioni: «Il giudice ordina l’espulsione ovvero l'allontanamento dello straniero dal territorio dello Stato, oltre che nei casi espressamente preveduti dalla legge, quando lo straniero sia condannato alla reclusione per un tempo superiore ai due anni. Il trasgressore dell’ordine di espulsione o allontanamento pronunciato dal giudice è punito con la reclusione da uno a quattro anni»; «Il giudice ordina l'espulsione ovvero l'allontanamento dello straniero dal territorio dello Stato, quando lo straniero sia condannato a una pena restrittiva della libertà personale per taluno dei delitti preveduti da questo titolo. Il trasgressore dell'ordine di espulsione o allontanamento pronunciato dal giudice è punito con la reclusione da uno a quattro mani».

UBRIACHI AL VOLANTE
Nella seconda parte dell’articolo 1 ecco la stretta su chi guida ubriaco o drogato: a chi provoca incidenti stradali mortali «Si applica la pena della reclusione da 3 a 10 anni se il fatto commesso con la violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale da 1) soggetto in stato di ebbrezza alcolica; 2) soggetto sotto effetto di sostanze stupefacenti o psicotrope».

AGGRAVANTE CLANDESTINITÀ
L’articolo 4 sostiene che «quando uno straniero commette un delitto durante la permanenza illegale nel territorio dello Stato, la pena prevista è aumentata di un terzo. Quando ricorre la circostanza di cui al comma 1, le concorrenti circostanze attenuanti, diverse da quelle previste dagli articoli 98 e 114 del codice penale, non possono essere ritenute equivalenti o prevalenti rispetto a queste».

DICIOTTO MESI NEI CPT
«La convalida comporta la permanenza nel centro per un periodo di complessivi 60 giorni. Qualora l’accertamento dell’identità e della nazionalità, ovvero l’acquisizione di documenti per il viaggio presenti difficoltà, il giudice, su richiesta del questore, può prorogare il termine di ulteriori sessanta giorni. Anche prima di tale termine, il questore esegue l’espulsione o il respingimento, dandone comunicazione senza ritardo al giudice. Decorso il suddetto termine, qualora il soggetto trattenuto non abbia reso disponibile un suo documento identificativo utile all’espatrio in originale, il questore può chiedere al giudice la proroga del periodo di 60 giorni. La durata complessiva della permanenza nel centro non potrà, in ogni caso, essere superiore a 18 mesi».

VIETATO AFFITTARE AI CLANDESTINI
L’articolo 5 affronta uno dei temi più importanti, quello dell’affitto di immobili ai clandestini: «Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chi cede in locazione o in godimento ovvero consente per un tempo superiore a un mese, l’uso di un immobile di cui abbia la disponibilità, o di parte di esso, a uno straniero irregolarmente soggiornante, senza osservare l’obbligo di comunicazione all’autorità di pubblica sicurezza, è punito con la reclusione da 6 mesi a tre anni e con la multa da diecimila a cinquantamila».
Il disegno di legge che sarà presentato oggi e poi discusso in Parlamento è composto da 19 articoli ed entra più in profondità.

VIOLENZA AD ANZIANI E DISABILI
L’articolo 1 aggiunge, fra le aggravanti, quella per chi commette reati contro gli anziani: «L’avere profittato di circostanze di tempo, di luogo o di persona, anche in riferimento all’età avanzata, tali da ostacolare la pubblica o privata difesa».
L’articolo 2 introduce l’aggravante per chi i reati commessi verso i portatori di handicap. Se i reati di atti osceni, delitti verso la persona e il patrimonio e sfruttamento della prostituzione «sono commessi in danno di persona portatrice di minorazione fisica, la pena è aumentata da un terzo alla metà».

CITTADINANZA SOLO DOPO DUE ANNI DAL MATRIMONIO
L’articolo 3 del disegno di legge modifica la legge 5 febbraio 92 sul diritto alla cittadinanza proponendo che «il coniuge, straniero o apolide, di cittadino italiano può acquistare la cittadinanza italiana quando, dopo il matrimonio, risieda legalmente da almeno due anni nel territorio della Repubblica, oppure dopo tre anni dalla data del matrimonio se residente all’estero». Questi tempi sono «ridotti della metà in presenza di figli nati dai coniugi».

REATO D’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA
È il provvedimento di cui tanto si è discusso in questi giorni, poi inserito nel disegno di legge (e non nel decreto legge) all’articolo 7 bis, dal titolo «Ingresso illegale nel territorio dello Stato»: «Salvo che il fatto costituisca più grave reato, lo straniero che fa ingresso nel territorio dello Stato in violazione delle disposizione del presente testo unico è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni».

POTERE DEI SINDACI

Nel disegno di legge si sostiene che «Il sindaco concorre ad assicurare anche la cooperazione della polizia locale con le forze di polizia statali, nell’ambito delle direttive di coordinamento impartite dal ministro dell’Interno». «Il sindaco può adottare «provvedimenti contingibili e urgenti al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana». «In casi di emergenza connessi con il traffico o con l’inquinamento atmosferico o acustico, ovvero quando a causa di circostanze straordinarie si verifichino particolari necessità dell’utenza il sindaco può modificare gli orari degli esercizi commerciali, dei pubblici esercizi e dei servizi pubblici, nonché d’intesa con i responsabili territorialmente competenti delle amministrazioni interessate, gli orari dell’apertura al pubblico degli uffici».

PIÙ POTERI ALLE POLIZIE MUNICIPALI
L’articolo 6 del disegno di legge consente la «collaborazione della polizia municipale nell’ambito dei piani coordinati di controllo del territorio». Con l’articolo 7 si consente ai vigili urbani «l’accesso al centro elaborazione dati del ministero dell’Interno» e la possibilità dell’inserimento dei dati «acquisiti autonomamente».

TUTELA DI MINORI E BAMBINI NELL’ACCATTONAGGIO
L’articolo 10 del disegno di legge modifica l’articolo 112 del codice penale sulla «responsabilità delle persone maggiorenni nei delitti commessi dai minori, «mentre l’articolo 12 modifica il codice penale per un maggiore «contrasto nell’impiego di minori nell’accattonaggio»: «Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque si avvale per mendicare di una persona minore degli anni quattordici, o, comunque, non imputabile, ovvero permette che tale persona, ove sottoposta alla sua autorità o affidata alla sua custodia o vigilanza, mendichi, o che altri se ne avvalga per mendicare, è punito con la reclusione fino a tre anni». Lo stesso articolo prevede anche «pene accessorie» se lo sfruttamento dei minori avviene da parte dei genitori: «La condanna per i reati di cui agli articoli 600, 601 e 602 comporta, qualora i fatti di cui al primo comma dei citati articoli siano commessi dal genitore o dal tutore rispettivamente: 1) la decadenza dell’esercizio della podestà del genitore; 2) l’interdizione perpetua da qualsiasi ufficio attinente all’amministrazione di sostegno, alla tutela e alla cura».

PENE CONTRO VANDALI
All’articolo 8 e 9 del disegno di legge si prevedono «disposizioni concernenti il reato di danneggiamento» e il reato di «deturpamento e imbrattamento di cose altrui». In particolare all’articolo 9 si interviene sull’articolo 639 del codice penale nel punto in cui si prevede la pena di un anno per chi commette deturpamento e imbrattamento su immobili «compresi nel perimetro dei centro storici», estendendo questa variante anche a «immobili sottoposti a risanamento edilizio o ambientale o su ogni altro immobile, quando al fatto consegue un pregiudizio del decoro urbano».

CONFISCA BENI MAFIOSI
All’articolo 15 si legge: «Con l’applicazione della misura di prevenzione il tribunale dispone la confisca dei beni sequestrati di cui la persona, nei cui confronti è instaurato il procedimento, non possa giustificare la legittima provenienza e di cui, anche per interposta persona fisica o giuridica, risulti essere titolare o avere la disponibilità a qualsiasi titolo in valore sproporzionato al proprio reddito, dichiarato ai fini delle imposte sul reddito o alla propria attività economica».

TRASFERIMENTO DI SOLDI
L’ultimo articolo del disegno di legge stringe le maglie del trasferimento di soldi dall’estero: «Chi è autorizzato a prestare servizi volti al trasferimento di danaro deve provvedere personalmente o a mezzo di incaricato, ad acquisite la copia del documento d'identità di colui che chiede la prestazione. Se questi è straniero, deve essere acquisita pure la copia del suo titolo di soggiorno; qualora la copia di tale documento di soggiorno non sia disponibile, il servizio erogato deve essere segnalato entro 12 ore all'autorità locale di pubblica sicurezza, inviando alla stessa la copia del documento identificativo del richiedente. Le copie dei suddetti documenti, comunque, devono essere stati conservati e resi disponibili a ogni richiesta dell’autorità di pubblica sicurezza. L'inosservanza di tale disposizione è sanzionata con la revoca dell'autorizzazione».

lunedì 9 giugno 2008

VIA CELERI E VIA SANTA CHIARA, INVASIONE DI RATTI.


Anche questo è un problema. Mica ci sono solo le questioni delle partecipate o la macropolitica.
Accade che a Legnago, nelle vicinanze dell'ospedale, sia in atto una vera e propria infestazione di ratti.
Ad un amico è capitato di trovarsi un ratto nel vano motore dell'auto.
Ho prontamente segnalato la situazione al comune perché si attivi in concomitanza col dipartimento di prevenzione.

sabato 7 giugno 2008

RIFATTO L'ASFALTO PER IL GIRO D'ITALIA, ORA LO DISTRUGGONO

Torna la maglia rosa nelle bucherellate vie del centro di Legnago e la capitale della Bassa si rifà il look. Squadre di operai lavorano anche la notte per riasfaltare il manto stradale di Via Disciplina.
Passato il giro arriva la presa in giro: l'asfalto viene nuovamente distrutto per non meglio precisati lavori all'altezza di Piazza San Martino.
Ma robe da matti!

venerdì 6 giugno 2008

Massima Solidarietà alla bravissima amica Augusta.


Uova e insulti degli autonomi: una studentessa di destra cacciata dall'università
MASSIMO NUMA (la Stampa)
TORINO
Alla fine ha rinunciato. Niente esame di procedura penale, il terz’ultimo prima della laurea. Augusta Montaruli, 24 anni, studentessa di legge a Torino e dirigente di An-Azione Giovani, ieri mattina è stata affrontata da un gruppetto di autonomi, decisi a impedire le prove d’appello per ricordare gli incidenti alla Sapienza. Lei gira da quattro anni sotto scorta. Tre amici che la proteggono da insulti e anche aggressioni fisiche. «Sono abituata a questo clima, ma oggi era proprio impossibile. Ho ceduto per difendere gli studenti nella mia situazione. Assurdo».

«Fascistella, te ne devi andare. Qui non puoi entrare», le urlano. C’è anche uno slogan dedicato e lei: «Le donne di destra non sono liberate, sono solo serve e non emancipate». Le più accanite sono le ragazze. Neanche fosse una questione personale. Augusta è anche protagonista di un fumetto, pubblicato su un sito anarchico. Con una conclusione agghiacciante: «Premi con forza la faccia dell’Augusta per capire che pensa». L’Augusta ha 24 anni, di cognome fa Montaruli. Autonomi e sinistra radicale avevano organizzato il presidio. Immediata la contro-manifestazione dei ragazzi di destra. Lei è un tipo gracile, indossa un trench bianco e resta immobile per ore davanti all’ingresso, circondata dai militanti di An. Di fronte, una ventina di autonomi del collettivo universitario. Nasce così un’interminabile, bizzarra mattinata. Da una parte, verso l’uscita, il gruppetto di antagonisti. In mezzo un robusto cordone di poliziotti, diretti dal capo della Digos di Torino in persona, il vice-questore Giuseppe Petronzi. Ricapitolando: quelli del presidio di An, secondo gli antagonisti (striscione: «Via i nazi-fascisti dall’Università») non dovevano assolutamente uscire dall’ingresso principale, semmai da quello posteriore, tanto da rimarcare una fuga ingloriosa. Gli avversari non hanno ceduto di un millimetro, sino a quando gli appelli non sono finiti. La pazienza dei poliziotti è stata messa a dura a prova. Quando il leader, il dottorando Davide Grasso, ha tentato di aggirare gli agenti del reparto mobile, ed è stato allontanato senza se e senza ma, e quando, al 90’, la polizia è avanzata con decisione, sino a sospingere fuori dai cancelli gli autonomi, fradici di pioggia.

Cortine di fumogeni, lanci di uova e slogan funerei: «Camerata basco nero il tuo posto è al cimitero». Poi richiami nostalgici alle fucilazioni di massa delle «camicie nere». Scene di una guerra virtuale, come non accadeva da tempo, e seguite con estrema nonchalance dalla grandissima maggioranza dagli altri studenti. Acqua a dirotto; sotto le tende del chiosco-bar «Il rettore», gelati e coca-cola per ingannare il tempo, in attesa che lo spettacolo finisse. Chissà, magari con uno scontro vero, e non solo a parole. Risate e battute.

Ezio Pelizzetti, il rettore, non ride affatto. «Non credo assolutamente che sia giustificato questo clima di intolleranza. Tutti hanno il diritto a manifestare le proprie idee. L’università è un luogo di confronto, di scambi di idee e di pensiero. Devo dire che gli studenti torinesi sono 75 mila e solo una piccolissima percentuale ha scelto la strada della violenza. Spiace che le forze dell’ordine siano costrette a intervenire per garantire un clima libero. Noi, d’altra parte, che possiamo fare? Spiace per la studentessa, che ha rinunciato a sostenere l’esame».

giovedì 5 giugno 2008

PAROLA DI IGNAZIO: MAI PIU' CLANDESTINI SOTTO CASA


"'Mai più clandestini sotto casa', lo slogan della nostra campagna elettorale rimane immutato" perché "solo così si interrompe il tam-tam di richiamo dei clandestini verso il nostro paese". Così il reggente di An e ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha commentato le parole del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che ieri al vertice della Fao, in merito all'ipotesi di introdurre il reato di immigrazione clandestina, ha detto che la situazione della clandestinità "può essere un aggravante nei confronti di chi commette reati previsti come tali dal codice penale", escludendo quindi l'ipotesi di reato.
Per La Russa, quella del premier "è una giusta valutazione come opzione possibile. Personalmente ritengo che se abbiamo deciso di introdurre il reato significa che abbiamo studiato il modo per rendere sostenibile nel nostro sistema giudiziario questa ipotesi, con l'effetto positivo di espellere in maniera immediata il clandestino sorpreso, ma anche quello di fare da deterrente". "Il presidente del Consiglio - ha precisato La Russa - dice che forse può bastare considerarla una aggravante per chi già commette un altro reato", osservando "che l'effetto deterrente verrebbe un po' diminuito, ma nella sostanza potrebbe bastare, se si considera che il 95% dei clandestini fermati vengono arrestati perché commettono un altro reato, o lo commettono quando fermati dichiarano le false generalità". Tuttavia sia il reato di clandestinità che l'aggravante "non cambiano comunque l'effetto di espellere gli immigrati irregolari con rapidità".

martedì 3 giugno 2008

parcheggi a pagamento su strisce blu. Il Tar Lazio dona speranza anche ai legnaghesi multati dagli accertatori di sosta

Con la sentenza n. 218/08 il Tar del Lazio ha condannato il Comune di Roma alla restituzione delle somme corrisposte a titolo di multe per le infrazioni connesse ai parcheggi sulle famigerate strisce blu.
Ciò dopo aver annullato la delibera della giunta municipale di Roma del 2004 (giunta Veltroni) (che aveva apportato una nuova “ridelimitazione delle zone a particolare rilevanza urbanistica nelle quali sussistono esigenze e condizioni particolari di traffico ai sensi dell’art. 7 commi 8 e 9 del Codice della Strada) e atti conseguenti (quali la delibera giuntale recante l’approvazione del contratto di servizio per la gestione della sosta a pagamento ovvero tutti gli atti con cui si era accertata la rilevanza urbanistica dell’area su cui vennero ad insistere i nuovi parcheggi a pagamento).
L’articolo 7 del C.d.S. – si legge nella sentenza – consente all’Amministrazione comunale di realizzare parcheggi a pagamento a condizione che vengano contemporaneamente realizzati, nelle immediate vicinanze, parcheggi gratuiti.
Ai sensi della predetta norma, peraltro, i parcheggi a pagamento possono essere istituiti solo nelle zone di particolare rilevanza urbanistica opportunamente individuate e delimitate dalla giunta e nelle quali sussistano esigenze e condizioni particolari di traffico.
Ora, così come i colleghi cattocomunisti romani, pare che anche i sinistri amministratori nostrani abbiano costituito nuove zone di parcheggio a pagamento senza specificare in delibera le ragioni giuridiche che hanno portato all’adozione delle nuove zone a strisce blu (ECCESSO DI POTERE PER DIFETTO DI MOTIVAZIONE).
Basti pensare, sul punto, che in consiglio comunale vennero fornite le giustificazioni più disparate per motivare la c.d. rivoluzione blu. Da ultimo addirittura ragioni ecologiche!
Alcune zone, tipo la zona delle poste che è Piazza V Martiri, Via Marsala, Via XX Settembre non erano e non sono affatto interessate da particolari condizioni di traffico (per non parlare, poi, dell’area vicino al Municipio successivamente tolta al pagamento).
Ciò non bastasse è poi del tutto evidente (CONFIGURANDO VIOLAZIONE DI LEGGE) che ad oggi non è stata istituita alcuna zona di parcheggio gratuita in prossimità di tali aree.
Dunque il Tar Lazio da ragione al centrodestra legnaghese che, tempo addietro, aveva mosso le stesse critiche all’amministrazione comunale.
Tuttavia, a fronte dei mesi trascorsi dalla delibere, non è più possibile impugnare avanti al tar Veneto la delibera di giunta che ha aumentato esponenzialmente i parcheggi a pagamento a Legnago.
Quello che i legnaghesi multati dagli accertatori di sosta potranno invece fare è ricorrere all’Ufficio del Giudice di Pace di Legnago o alla Prefettura nella speranza di vedersi annullata la sanzione amministrativa.
Chi è interessato mi invii la propria mail e riceverà gratuitamente un ricorso tipo per impugnare la sanzione…E in bocca al lupo!