venerdì 6 giugno 2008

Massima Solidarietà alla bravissima amica Augusta.


Uova e insulti degli autonomi: una studentessa di destra cacciata dall'università
MASSIMO NUMA (la Stampa)
TORINO
Alla fine ha rinunciato. Niente esame di procedura penale, il terz’ultimo prima della laurea. Augusta Montaruli, 24 anni, studentessa di legge a Torino e dirigente di An-Azione Giovani, ieri mattina è stata affrontata da un gruppetto di autonomi, decisi a impedire le prove d’appello per ricordare gli incidenti alla Sapienza. Lei gira da quattro anni sotto scorta. Tre amici che la proteggono da insulti e anche aggressioni fisiche. «Sono abituata a questo clima, ma oggi era proprio impossibile. Ho ceduto per difendere gli studenti nella mia situazione. Assurdo».

«Fascistella, te ne devi andare. Qui non puoi entrare», le urlano. C’è anche uno slogan dedicato e lei: «Le donne di destra non sono liberate, sono solo serve e non emancipate». Le più accanite sono le ragazze. Neanche fosse una questione personale. Augusta è anche protagonista di un fumetto, pubblicato su un sito anarchico. Con una conclusione agghiacciante: «Premi con forza la faccia dell’Augusta per capire che pensa». L’Augusta ha 24 anni, di cognome fa Montaruli. Autonomi e sinistra radicale avevano organizzato il presidio. Immediata la contro-manifestazione dei ragazzi di destra. Lei è un tipo gracile, indossa un trench bianco e resta immobile per ore davanti all’ingresso, circondata dai militanti di An. Di fronte, una ventina di autonomi del collettivo universitario. Nasce così un’interminabile, bizzarra mattinata. Da una parte, verso l’uscita, il gruppetto di antagonisti. In mezzo un robusto cordone di poliziotti, diretti dal capo della Digos di Torino in persona, il vice-questore Giuseppe Petronzi. Ricapitolando: quelli del presidio di An, secondo gli antagonisti (striscione: «Via i nazi-fascisti dall’Università») non dovevano assolutamente uscire dall’ingresso principale, semmai da quello posteriore, tanto da rimarcare una fuga ingloriosa. Gli avversari non hanno ceduto di un millimetro, sino a quando gli appelli non sono finiti. La pazienza dei poliziotti è stata messa a dura a prova. Quando il leader, il dottorando Davide Grasso, ha tentato di aggirare gli agenti del reparto mobile, ed è stato allontanato senza se e senza ma, e quando, al 90’, la polizia è avanzata con decisione, sino a sospingere fuori dai cancelli gli autonomi, fradici di pioggia.

Cortine di fumogeni, lanci di uova e slogan funerei: «Camerata basco nero il tuo posto è al cimitero». Poi richiami nostalgici alle fucilazioni di massa delle «camicie nere». Scene di una guerra virtuale, come non accadeva da tempo, e seguite con estrema nonchalance dalla grandissima maggioranza dagli altri studenti. Acqua a dirotto; sotto le tende del chiosco-bar «Il rettore», gelati e coca-cola per ingannare il tempo, in attesa che lo spettacolo finisse. Chissà, magari con uno scontro vero, e non solo a parole. Risate e battute.

Ezio Pelizzetti, il rettore, non ride affatto. «Non credo assolutamente che sia giustificato questo clima di intolleranza. Tutti hanno il diritto a manifestare le proprie idee. L’università è un luogo di confronto, di scambi di idee e di pensiero. Devo dire che gli studenti torinesi sono 75 mila e solo una piccolissima percentuale ha scelto la strada della violenza. Spiace che le forze dell’ordine siano costrette a intervenire per garantire un clima libero. Noi, d’altra parte, che possiamo fare? Spiace per la studentessa, che ha rinunciato a sostenere l’esame».

7 commenti:

Anonimo ha detto...

A parte la vergognosa situazione che ha dovuto sopportare la Montaruli, alla quale estendo tutta la mia solidarietà e tutto il mio supporto morale, trovo che gli aspetti più rivoltanti dell'accaduto siano almeno un paio. In primo luogo, non consentire ad uno studente di sostenere un esame è un atto di inciviltà insopportabile perchè gli si impedisce di concretizzare gli sforzi compiuti nel preparare un esame (procedura penale, tra l'altro, non economia... vero Paolo? eh eh..). Sarebbe come impedire ad un artista di esibire la propria opera, o impedire ad un operaio di lavorare per motivi politici che contrastano con quelli del datore di lavoro. In aggiunta, come non classificare come codarde e vigliacche le parole del rettore: "Noi, d’altra parte, che possiamo fare?" Sei il rettore, anzi il Magnifico Rettore, o un complice di quattro beceri autonomi di sinistra? Chiami la polizia e ti metti la coscienza a posto? Non dovresti fare di tutto affinchè una tua studentessa, che paga le tasse e si interessa della vita universitaria, possa sostenere un esame così importante, magari semplicemente cambiando aula? Rivolgo direttamente al rettore queste domande, senza dare del Lei, non lo merita... Senza poi soffermarsi sui cori che si sono alzati dalle fogne, scusate bocche, degli autonomi: un gruppo di scimmie urlatrici avrebbe sicuramente espresso più civiltà ed intelligenza..

____ ha detto...

Concordo totalmente col Tamburo di Ferrara.
A parte la differenza tra economia e procedura penale.
Per me è stato più dura con quei pochi numerelli...

mattiamagrassi ha detto...

Ciao Paolo,
ti prego di fare avere ad Augusta Montaruli l'attestato della mia solidarietà.

____ ha detto...

Raggiunta con sms di solidarietà - anche la vostra - Augusta vi ringrazia tutti: "meglio difendere le nostre idee che un trenta e lode. In alto i cuori".

Anonimo ha detto...

Sono i soliti impuniti:vorrei essere fisicamente a Torino per vedere in faccia queste teste di cazzo...scusate il termine...IN ALTO I CUORI..SIMONE

Anonimo ha detto...

Non sono né do destra né di sinistra e dico che ormai c'è l'"america" è qui in Italia. Immigrati, clandestini, delinquenti condonati, ecc. non se ne può più. 4, 8 ,10, 15 , 20.... manganellate, di quelle fatte bene.... purtroppo non si può e poi ci sarebbe senz'altro anche qualcuno a lamentarsi della polizia. La libertà di pensiero và bene ma questo è troppo siano di sinistra o destra.

____ ha detto...

Caro anonimo. Io sono di destra. E penso, come lei, che qui in Italia si sia esagerato con l'impunità.
E penso che dio questo lassismo se ne stia approfittando specialmente certa sinistra