sabato 10 maggio 2008

CIRO MASCHIO CONTESTATO INGIUSTAMENTE DA UNA SINISTRA ALLA CANNA DEL GAS. VAI AVANTI CIRO!



Un gruppo di facinorosi in cerca di provocazioni si è recato allla seduta consiliare di Verona di qualche giorno fa, tenuta per commemorare il povero ragazzo rimasto ucciso dopo una brutale aggressione.
E' bastato che Ciro prendesse la parola perché questi asini si scatenassero ragliando: "fascista!".
La sinistra radicale cercava lo scontro. Cercava e cerca di cavalcare in modo infame una tragico evento su cui sarebbe meglio che tutti riflettessero senza voler imbastire una sgangherata quanto inutile battaglia ideologica. Se non altro per il doveroso rispetto verso i famigliari della vittima.

19 commenti:

Anonimo ha detto...

Tutto questo chiasso da parte della sinistra dimostra quanto sia difficile oramai combattere contro il politicamente corretto.La trasmisssione ANNO ZERO di giovedì scorso è stata scandalosa.Si è voluto per forza identificare la città di Verona con quei quattro deficenti autori della rissa.Ma occorre fare chiarezza su tanti troppi aspetti della vicenda che per un motivo o per l'altro si tenta di occultare.Spetta alla magistratura fare chiarezza fino in fondo.Con questo non intendo affatto giustificare(ci mancherebbe) quello che è accaduto;ma non dimentichiamo il caso Marsiglia del 2000.Mi chiedo quando si farà una trasmissione sulle nefandezze compiute dai centri (a)sociali;centri che in molti casi godono di coperture politico giudiziarie scandalose...SIMONE

____ ha detto...

Oramai la Tv e i giornali hanno creato un cliché su Verona: la città di Giulietta è una città di neonazisti razzisti e altre stronzate del genere. Guai a dimostrare il contrario.
A questo punto stiamo al gioco e cerchiamo un cliché anche per Legnago...
1)la città dei debiti
2)la città del rivale assassino di Mozart
3) la città della nebbia
4) la città del buonismo

Anonimo ha detto...

Ottima idea...diamoci da fare...simone

Anonimo ha detto...

Simone, o pensi che i fatti di Verona non siano di matrice ideologica, e allora non devi tirare in ballo i centri sociali, o pensi che lo siano e allora i (presunti) assassini di Verona non sono soltanto "quattro deficienti", ma "quattro deficienti neonazisti".

Citare i centri sociali è forse un modo di fare pari e patta, quando si ha un po' di coda di paglia "ideologica"? Non giustifico gli estremisti di sinistra, la violenza non ha colore, ma coinvolgere gli attivisti dello schieramento opposto mi sembra piuttosto capzioso, soprattutto perché non c'entrano niente.

E poi, perdonami Paolo, ma a te sembra normale una frase come "Tommasoli si è trovato al posto sbagliato nel momento sbagliato"? A me sembra un'esternazione di una gravità inaudita, soprattutto perché sottintende una tacita accettazione del fatto che la città sia in mano a ronde parafasciste.

Io non sono per principio contro gli estremismi, perché oggi rappresentano gli unici veri portatori di ideali politici al contrario dei partiti egemoni, che confluiscono nel grigiore del centrismo. Per questo apprezzerei di più che Maschio venisse allo scoperto, come ben fa la Lega: se è favorevole alle ronde e considera l'uccisione di Tommasoli un incidente causato da qualche scheggia impazzita, un'eccezione, insomma (perché questo si può intuire dalle sue parole), lo deve dire. Almeno sappiamo chi abbiamo di fronte.

Anonimo ha detto...

Caro anonimo,visto che sai chi sono,mi piacerebbe sapere con chi ho a che fare.Magari ci conosciamo chi lo sa..Detto questo:passiamo a commentare il tuo post.I quattro,cinque,sei?,deficenti di verona,non sono di destra.Deluso?.Sono solo giovani violenti.Non credo abbiano mai frequentato movimenti di destra,se non occasionalmente.Hanno frequentaro la curva sud dell'Hellas Verona:e allora?,anch'io,e allora?,basta questo per identificarli come seguaci del terzo,quarto,quinto,reich?.Perchè tiro in ballo i centri sociali.Bella domanda.Era forse un loro simpatizzante il ragazzo ucciso?.Non mi pare.Ma guarda caso subito sono calati a Verona Luca Casarini e Max Gallob,due dimostrazioni viventi di democrazia,tolleranza verso le idee altrui,rispetto delle regole.Che però per miracolo,non si sono mai fatti nemmeno un giorno di galera,anzi il Casarini adesso scrive perfino per la casa editrice dell'odiato Berlusconi.Molto semplicemente:perchè i centri sociali non si fanno gli affari loro?,eppure mi pare che ne abbiano di gatte da pelare.Ma,cosa vuoi,Verona val bene una manifestazione di arroganza,alla faccia della tragedia che ha colpito la famiglia del ragazzo.Passiamo adesso alla mia"coda di paglia ideologica".Cosa vuoi dire di preciso?:E comunque arrivi in ritardo.Sono per fortuna passati oramai un bel po' di anni e anche se non rinnego nulla di quello che è stato il mio passato,adesso sono lontano anni luce da te,non solo idealmente,ma soprattutto antropoligicamente.Quindi non ho nessuna coda di paglia:purtroppo per te parlano i fatti.Questi quattro deficenti non sono nemmeno cani sciolti,sono solo dei delinquenti.Quello che è assurdo è che a fare i paladini della democrazia in pericolo,siano sempre gli stessi..i primi a dover tacere riguardo la violenza politica e ideologica..tutto qua...eppoi se i 5 di verona"fossero" di destra,sarebbero 5 deficenti di destra...ma sono tutto tranne che di destra...simone

____ ha detto...

Per l'anonimo: Non mi sembra normale quanto è accaduto a Verona.
Mi sembra corretta l'affermazione di Ciro proprio a voler sottolineare la gravità dell'accaduto e il dovere dell'amministrazione, delle scuole, delle famiglie di intervenire sui nostri giovani.
O così almeno l'ho intesa io.
Poi se c'è qualcuno che ha la coda di paglia penso sia chi posta messaggi - anche profondi, come il tuo - ma senza mai firmarsi..

Anonimo ha detto...

Non so chi tu sia, se vuoi sapere come conosco il tuo nome è presto detto: lo scrivi alla fine dei commenti.

«adesso sono lontano anni luce da te,non solo idealmente,ma soprattutto antropoligicamente»

Ah bene, quindi che cosa mi consigli allora, un bel test per provare la mia salute mentale?

Scommetto che se i giovani che hanno ucciso il Tommasoli avessero frequentato anche un solo giorno la Chimica, adesso qualcuno starebbe qui a parlare di violenza rossa e altre amenità del genere. Due pesi e due misure. Ora si minimizza: non erano di destra, erano degli scalzacani, dei poveracci, la vera destra è altra, e via blablando. La vera destra com'è, dimmi un po'...?

«Passiamo adesso alla mia"coda di paglia ideologica".Cosa vuoi dire di preciso?»

Voglio dire che hai tirato in ballo capziosamente i centri sociali, come per dire: "parlate della violenza di destra, sì, ma cosa dite della violenza di sinistra?". Come se ci fosse violenza di destra e di sinistra. Come se ci fossero ancora la destra e la sinistra.

Però io vorrei sapere come interpreti tu lo straordinario commento di Ciro Maschio "Tommasoli si è trovato al posto sbagliato nel momento sbagliato". No, giusto per sapere.

____ ha detto...

Un mona uno stronzo può essere in cuor suo di destra o di sinistra. Ma, signori, stiamo parlando di un delitto!
Si tratta di un delitto connotato da motivazioni politiche o no?
E' questa a mio avviso la domanda chiave.
Io - unitamente alla procura di VR - darei risposta negativa.

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo Paolo, e allora, visto che si tratta di un delitto che non c'entra con la politica, è evidente che si debba condannare senza riserve e senza attenuanti. Se per te, però, dire che Tommasoli è stato sfigato (id est si è trovato al posto sbagliato nel momento sbagliato) significa condannare, allora non c'intendiamo sulle parole. Per me è minimizzare. Anzi, un'affermazione simile insinua pure un'allusione inaccettabile. Sembra dire: "va bene, è grave, ma se, al posto di girare di notte per porta Leoni, Tommasoli fosse rimasto a casa sua, ora sarebbe ancora vivo".

Ma non pretendo che tu sconfessi un tuo compagno di partito, ci mancherebbe...

Anonimo ha detto...

Infatti il mio nome lo metto,è il tuo che manca...il test te lo stai consigliando da solo;qualcosa vorrà dire..vuoi che ti dica cos'è la destra?,prima togliti il paraocchi davanti eppoi te lo spiego.La procura di Verona ha detto che non si tratta di delitto politico,ti basta??.Mi dispiace per te ma si tratta di delinquenza comune.E adesso finiscila di strumentalizzare,hai avuto anno zero,avrai la manifestazione sabato.Mi sembra possa bastare,o no?..Poi finalmente spero vi occuperete d'altro...SIMONE CARMELLI

Anonimo ha detto...

Caro Simone, plàcati. Io non sono un frequentatore di centri sociali. La mia obiezione verso di te era solo riguardo alla strumentalizzazione che, a mio modestissimo avviso, avevi fatto sull'estremismo di sinistra. Se non era tua intenzione farlo, questa è la tua opinione. Io mi tengo la mia e siamo a posto. Ciò detto, io considero Casarini e compagnia bella degli emeriti cretini. E non lo faccio semplicemente per dissociarmi, non lo faccio per nicodemismo. Disapprovo di cuore le "belle" imprese delle "zecche".

Tuttavia, mi sembra che la frase del suddetto consigliere comunale sia piuttosto stigmatizzabile. Mi premeva dire questo. Se per te non lo è, non so che dire...

Anonimo ha detto...

Ripeto, a scanso di equivoci: Tommasoli è morto perché lo ha ucciso uno o più dei cinque farabutti di Verona. Farabutti che non hanno colore.

Anonimo ha detto...

«il test te lo stai consigliando da solo;qualcosa vorrà dire»

In realtà la mia risposta era un rimando alla battuta di Berlusconi sui magistrati antropologicamente inferiori...

____ ha detto...

Secondo me il mio Amico Ciro voleva invece sottolineare la gravità dell'evento: asserendo che la vittima si è trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato ha evidenziato che quella disgrazia - beninteso: un omicidio! - poteva capitare a chiunque altro.
Sarebbe potuta capitare anche a lui o a me.

Anonimo ha detto...

Sui centri sociali la pensiamo allo stesso modo,per cui se in qualche maniera posso averti associato a loro,mi dispiace.Non voglio banalizzare quanto è successo,ma alla fine da che cosa si evince l'appartenenza di quei ragazzi all'estrema destra?.A mio altrettanto modestissimo parere da nulla;quello che mi chiedo è se sia giusto criminalizzare un'area politica e tutta una città per un episodio di cronaca che tra l'altro riempie ogni giorno le pagine dei giornali.Permettimi di dire che se la stessa cosa fosse successa in un'altra città,tale pandemonio non sarebbe successo.Forse che eventualmente il morto sarebbe stato un morto di serie b?.No,ma il fatto che sia successo a Verona,ha scatenato quasi tutta la stampa e la tv che ne hanno fatto un uso a mio avviso:scandaloso.Per non parlare dei paragoni fatti in modo allucinante con il governo della città,e,con quello nazionale.Aggiungi a questo anche una sorta di piccola rivincita per le elezioni perse,ed il quadro è completo.Non ho molta fiducia nella gioventù odierna,e sapere che esistono personaggi che vanno in giro per menare le mani(chiunque essi siano),non mi rallegra.Ma la dinamica di quello che è accaduto non può essere accantonata.Si è trattato di una rissa finita tragicamente,una delle tante risse che accadono ogni giorno in qualunque città Italiana.Ma non per motivi politici,razziali,o,per motivi di diversità nel look,o altro,semplicemente per stupidità,perchè bastano poche parole o sguardi torvi nell'Italia di oggi per morire.Ed è questo ad essere inacettabile.Non la"presunta" appartenenza di questi giovani all'estrema destra...simone

Anonimo ha detto...

Riguardo ai magistrati,io sarei per lasciarli fuori dalla discussione.Hanno già chi li difende usando la tv come clava mediatica..eppoi diciamocelo:sono inataccabili..simone

____ ha detto...

Se quei ragazzi facessero parte di un'organizzazione politica ci sarebbe quantomeno una responsabilità morale dei dirigenti. I partiti devono anche e soprattutto educare i propri militanti. A me hanno insegnato che Destra non significa olio e manganello. Ma qualcosa di assolutamente più profondo

Federico Zuliani ha detto...

Beh, io ritengo che, a loro modo, possa essere valida la motivazione "sfiga", ke quella "deficienti".

Mi spiego: il povero Nicola ha avuto la sfiga d'imbattersi in quei deficienti. E' una summa di due fattori. Chiaro, xò, ke se quei delinquenti nn fossero mai esistiti, nn ci sarebbe stato nessun "fattore sfiga". Il problema è ke il nostro è tutt'altro ke un mondo ideale, x cui può esserci la sfida d'imbattersi in persone cm quelle del "branco". Branco ke definire "nero" mi sembra una cagata pazzesca, x dirla alla Fantozzi. Fra di loro c'era (forse) un forzanovista, ma nn significa niente, gli altri potevano essere bordeaux e sarebbe successo lo stesso...purtroppo...

____ ha detto...

Leggo su L’Arena del 20 maggio una lettera dal titolo “Che città è Verona?” a firma Cristina Stevanoni Docente Università di Verona.

Non pensavo si potesse arrivare a tanto, ma, chiamato impropriamente in causa, sono costretto a rispondere, per la gravità di quello che ho letto, e per rispetto dei lettori..
All’inizio pensavo mi si chiedesse scusa davvero, per essere stato assurdamente interrotto mentre parlavo in consiglio comunale, ma quando ho capito che era una provocazione, non ho creduto ai miei occhi…!

La Prof. Stevanoni non era presente, e non ha nemmeno sentito le mie parole, eppure dichiara, convinta, che avrebbe protestato contro di me..! Deduco che o ha frainteso totalmente, o è in malafede.
Riassumo quindi, con chiarezza, i pensieri che ho espresso in consiglio comunale lo scorso 8 maggio:

Innanzitutto ho rivolto un pensiero a Nicola Tommasoli, alla famiglia, alla fidanzata alle persone care, che se lo sono visti portare via in questo modo così assurdo…!
Nicola era un bravo ragazzo, come tanti di noi, che ha avuto la sola “colpa”!!! di trovarsi “nel posto sbagliato, nel momento sbagliato”in una sera qualunque, nella quale usciva con gli amici a bere qualcosa nel centro storico della nostra bellissima città…! Poteva accadere a chiunque di noi…
Ci colpisce tutti, profondamente, l’assurdità di questa morte e, dal profondo del cuore, da parte di tutta la città, si è levata una domanda: perché…?

(n.d.r.: come si possono equivocare queste parole…?)

Ho espresso, poi, una riflessione sul demone della violenza, sulla banalità e la stupidità del Male, sulla violenza come affermazione di sé e come unico modo per riempire un drammatico vuoto mentale, di valori, di idee.
Sull’adesione a ideologie razziste che, citando il prof. Vittorino Andreoli, diventano come una “griffe”, un contorno estetico allo squilibrio interiore.

Dobbiamo farci carico di questo, tutti noi, le istituzioni, le scuole, le famiglie, ed ogni cittadino, e mettere in atto iniziative culturali, sociali, educative per reprimere, isolare, rieducare da questa follia che sfocia in episodi purtroppo non isolati.

Ho ricordato che gli inquirenti hanno escluso una matrice ideologica preordinata, che questi delinquenti potevano colpire chiunque non andasse loro a genio, e che l’anno scorso anche un nostro militante di Alleanza Nazionale è stato aggredito e picchiato.

Ho manifestato la mia rabbia, perché questi delinquenti potevano essere fermati prima, e invece da anni giravano per la città ad aggredire con l’arroganza di chi si sente impunito…!
E ho rivolto un appello al Governo e al Parlamento perché sia garantita nel nostro Paese la certezza della pena, e che chi viene condannato sconti la propria pena fino in fondo.

Ho detto che, comunque, nessuna condanna, esemplare ma giusta, potrà colmare il dolore dei familiari e la ferita che in ognuno di noi è rimasta dopo questo episodio.
Personalmente, come tanti, tantissimi cittadini, non potrò mai più passare vicino a Porta Leoni senza provare quel senso di profonda commozione…

E, infine, ho detto che la Verona di Don Calabria, dei Comboniani, della tanta gente perbene, che si è unita tutta nel dolore, saprà rialzarsi da questa ferita, e saprà dimostrare di non essere la città che è stata dipinta in alcuni eccessi di strumentalizzazione mediatica.
Verona non merita il fango che le è stato gettato addosso, e sarà compito nostro, con il silenzio e con il nostro esempio, dimostrarlo.

Queste erano le mie parole, ma temo che alla Professoressa non importi nulla… e si volesse solo giudicare e polemizzare, senza nemmeno informarsi…
E’ grave che a farlo sia stata una docente universitaria che, per prima, dovrebbe insegnare sempre, ai propri studenti, lo spirito critico, l’onestà intellettuale, la ricerca della verità…
Ed è molto triste che lo si sia fatto sulla tragedia di Nicola Tommasoli, che è una ferita ancora aperta nella coscienza di tutti noi… Su queste cose, mi dispiace, ma non si scherza..!

E allora, non serbo rancore alla malevola Prof.ssa Cristina Stevanoni, per le parole ingiuste che mi ha rivolto, ma, se avrà onestà intellettuale, mi chieda scusa, scusa veramente..!

Voglio, però, rispondere anche con un invito.
A non disturbare più i familiari di Nicola e i lettori, con inutili polemiche.
Venga in consiglio comunale, mi conosca, confrontiamoci su cosa possiamo fare, assieme, nel nostro piccolo, per rendere migliore la nostra città, Lei, io e tutti i cittadini e le cittadine di buona volontà che, a Verona, sono la maggioranza. Vedrà, ne sarà sorpresa, positivamente..!
Dimostriamo assieme che giudicare senza conoscere è sbagliato, che il pregiudizio è stupidità, e che la stupidità, la violenza e il razzismo possono essere sconfitti con la benevolenza e il dialogo.

Un cordiale saluto
Ciro Maschio
(capogruppo AN)













Allego, per dovere di correttezza, il testo del mio intervento in consiglio comunale








Consiglio comunale su Nicola Tommasoli, 8 maggio, intervento di Ciro Maschio

“ Signor Presidente, colleghi consiglieri,
il nostro primo pensiero, oggi, va a Nicola Tommasoli, alla Sua famiglia, alla Sua fidanzata, ai Suoi amici, alle persone a Lui care, che se lo sono visti portare via in un modo così assurdo...!
Nicola era un bravo ragazzo, come tanti di noi, che ha avuto la sola “colpa”!!! di trovarsi “nel posto sbagliato, nel momento sbagliato”in una sera qualunque, nella quale usciva con gli amici a bere qualcosa nel centro storico della nostra bellissima città…!
Ci colpisce tutti, profondamente, l’assurdità di questa morte e, dal profondo del cuore, da parte di tutta la città, si è levata una domanda: perché…?

Questo segno dei tempi ci porta a fare riflessioni approfondite su quello che alcuni giornali hanno chiamato “il demone della violenza”e sulla banalità, la stupidità, che spesso assume il Male nel modo in cui concretamente si manifesta.
In questo caso ci troviamo di fronte ad una banda di delinquenti, che colpiva casualmente chiunque capitasse a tiro e, per qualche motivo “non andasse a genio”…!
Ricordo che, circa un anno fa, alcuni dei cinque ragazzi ora inquisiti hanno picchiato e aggredito con analoghe modalità un militante di Alleanza Nazionale..!
Si è letto sui quotidiani, addirittura, che uno di questi ragazzi è andato a votare alle primarie di un partito (il partito democratico) non certo di estrema destra…!
Si sono lette e viste tante cose, e messi insieme tanti tasselli, che ci dimostrano come ci troviamo di fronte ad un drammatico caso di stupidità, di delinquenza, di imbecillità, di vuoto mentale.
Bene ha descritto questa condizione mentale il Professor Vittorino Andreoli, che ha parlato, in un’intervista televisiva, non di una matrice ideologica, ma di vuoto mentale, di totale mancanza di valori, di senso della vita, di rispetto della persona umana, e della violenza come unica modalità per manifestare la propria esistenza.
“La violenza come affermazione di sé e come unico modo per riempire il vuoto, la noia, la mancanza di idee, di valori, di emozioni”.

E di questo dobbiamo farci carico tutti, noi come istituzioni, le scuole, le famiglie, ed ogni persona, ogni cittadino di questa città.

Gli stessi inquirenti poi hanno escluso ci si trovasse in presenza di una matrice ideologica, di un delitto preordinato nell’attuazione di un disegno politico, ma piuttosto di una futile, assurda manifestazione di violenza.
Violenza su cui sono applicate – il professor Andreoli ha parlato come di una “griffe” – ideologie razziste, adottate come contorno, quasi estetico, di questo squilibrio interiore.

E anche in questa città ci dobbiamo fare carico, come in tutta Italia, di mettere in atto iniziative di ogni tipo – culturali, educative, sociali, di esempio individuale - volte ad isolare, a reprimere, a rieducare da questa condizione mentale devastante, sfociata in un episodio che non è stato, purtroppo, un caso isolato.

C’è poi un dato, gravissimo, che rimane dentro di noi, di fronte a questa vicenda, e cioè che questi delinquenti potevano essere fermati prima..!
Giravano, infatti, da mesi, da anni, in città, con l’arroganza di chi si sente impunito e può continuare a compiere simili gesti perchè tanto, anche con processi in corso, sa che non c’è nessuno che lo può fermare…!

E da quest’aula dobbiamo rivolgere un appello Governo, al Parlamento, affinché modifichi in tempi brevissimi il codice penale e il codice di procedura penale, per far sì che in Italia vi sia la certezza della pena e chi delinque possa essere rapidamente condannato e possa scontare fino in fondo la pena.

In ogni caso, la richiesta di una condanna esemplare- ma giusta - che ovviamente sarà di competenza della magistratura, non basterà a colmare il dolore della famiglia, e la ferita che in ognuno di noi è rimasta dopo questo episodio.
Personalmente, non potrò mai più passare vicino a Porta Leoni, senza provare una profonda commozione…

Sono sicuro però che Verona saprà rialzarsi… La Verona di Don Calabria, dei Comboniani, la Verona che sa integrare chi accetta le regole della nostra comunità, la Verona silenziosa perbene che tutta si è unita nel dolore in questi momenti di commozione, saprà dimostrare che non è la città che è stata dipinta, in questi giorni, in alcuni eccessi di strumentalizzazione mediatica.

Verona non merita il fango che qualcuno cerca di gettarle addosso, e credo che sia compito nostro dimostrarlo, con il nostro composto silenzio e con il nostro esempio quotidiano.”