venerdì 7 maggio 2010

L'UNIVERSITA' DI VENEZIA DISEGNA LA CITTA' FUTURA

Da L'Arena, Venerdì 07 Maggio 2010,pagina 34



LEGNAGO. Il Comune ha affidato allo Iuav la redazione del nuovo Piano di assetto del territorio


di Stefano Nicoli

È il primo esperimento in Veneto che sosterrà la ricerca scientifica con un risparmio di 100mila euro Il Pat sarà pronto entro due anni



Il Pat che designerà la Legnago del futuro prenderà forma nelle aule dell’Università di Venezia. E darà l’opportunità di coniugare, in forma sperimentale e senza precedenti nel Veneto, ricerca e studi scientifici non solo con gli indirizzi formulati dalla Giunta. Ma anche con le aspettative dei cittadini, che potranno dialogare con gli estensori del documento attraverso un forum in procinto di essere attivato sul sito del Comune.
Sarà infatti un gruppo di lavoro della facoltà di Architettura dello Iuav - coordinato, con Sara Marini, da Enrico Fontanari, docente di Progettazione urbanistica e paesaggio - a redigere il nuovo Piano di assetto territoriale della capitale della Bassa. A spianare la strada all’innovativo «matrimonio d’interessi», che dovrebbe concludersi entro due anni con l’adozione del Piano, è stata la convenzione sottoscritta l’altra mattina in municipio dal sindaco Roberto Rettondini e dal rettore dello Iuav Amerigo Restucci. Un via libera che è arrivato a ruota della delibera con la quale ai primi di marzo la Giunta aveva approvato il programma di ricerca «Dispositivi e strategie per il progetto urbanistico: il Pat di Legnago» proposto dall’Istituto universitario. E che, almeno sulla carta, permetterà all’amministrazione di prendere addirittura tre piccioni con una fava: «finanziare la ricerca attraverso i 100mila euro corrisposti all’ateneo veneziano; avviare una collaborazione che garantirà un prodotto di qualità e che sfocerà in un progetto pilota su scala regionale; conseguire un risparmio di 100mila euro rispetto a quanto si sarebbe speso affidando l’incarico ad uno studio. Il tutto mettendo a frutto anche i risultati conseguiti dallo Iuav con «Il progetto di paesaggio dei luoghi rifiutati» sulla possibilità di rigenerazione dell’area delle Valli Grandi veronesi realizzato due anni fa con esposizione finale al Torrione.
«I vantaggi», ha sottolineato Paolo Longhi, assessore ai Lavori pubblici, «sono quindi molteplici e reciproci. A cominciare dall’opportunità di risparmiare il 50 per cento dell’importo inizialmente stimato e di dribblare le lungaggini di un bando. Senza trascurare poi la possibilità di poter contare sulla capacità degli accademici veneziani non solo di strutturare un perfetto quadro regolamentare ma anche di di definire una visione complessiva della nostra città».
A questo punto la Giunta dovrà approvare il documento preliminare che sostituirà quello licenziato nel 2005 dall’amministrazione Gandini e che costituirà un atto di indirizzo politico-programmatico al quale dovrà conformarsi lo Iuav per la stesura del Piano. Documento che, in base alle indicazioni emerse nel vertice di maggioranza di lunedì scorso, punta a privilegiare «l’accesso al territorio e la mobilità sfruttando una rete di collegamenti in grado di incentivare sviluppo e competitività dove giocano un ruolo decisivo l’autostrada Nogara Mare, la banchina di Torretta, la metropolitana di superficie e la variantina di San Vito. Tra i «desiderata» di Lega e Pdl rientra poi la costruzione di un terzo ponte sull’Adige a sud dell’attraversamento ferroviario e di nuovi parcheggi liberi. Oltre alla riconversione delle aree industriali dismesse come l’ex fornace di Porto e alla caratterizzazione delle frazioni imperniata sulle corti rurali. Infine, c’è la volontà di creare un sistema di piazze, spazi verdi e percorsi pedonali per formare una grande promenade che attraversi il cuore della città.

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