venerdì 30 settembre 2011

IL GRAN RIFIUTO DI MAZZOCCO E LA SALVEZZA DI BISIGHIN

“I BOLGIA”

Dal settembre 2011 su Sky Cinema 2 trasmettono la serie televisiva di produzione franco tedesca I Borgia, dedicata alla famiglia che, con i propri intrighi spesso definiti torbidi, dominò la scena italiana a cavallo tra il XV e il XVI secolo, grazie anche allo sfrenato nepotismo di papa Alessandro VI, che cercò di favorire con ogni mezzo i propri figli. Numerosi episodi oscuri caratterizzarono il pontificato di Alessandro, fornendo materiale per una sterminata letteratura nei secoli a venire.

Nella speranza che qualche regista voglia trarne un B movie, si riportano qui, per puntate – non seguendo un filo cronologico - tutti gli intrighi o, meglio, le disgrazie, della politica legnaghese.



Le trame di Agostino Rossini prevedevano, in un primo momento, non solo lo svilimento del ruolo politico di Loris Bisighin – con perdita della fascia di vicesindaco in favore di Alessio Bariani – ma la sua totale destituzione.
Si narra che Agostino si sia recato dal capogruppo degli Alpini, l’amico Maurizio Mazzocco, a proporgli la carica di vicesindaco: “Sai – gli avrebbe detto il dentista – avevamo pensato a Laura Maron – ma poi la bruciavamo per l’incarico in commissione edilizia”.
Premesso che essere scelto come ripiego non deve certo suscitare orgoglio in nessun essere umano, Maurizio rifiutò per la salvaguardare la propria grande Dignità e l’amicizia nei confronti di Loris.
Deve comunque far pensare questo rincorrersi di trame tra referenti che, sul territorio legnaghese, fanno tutti capo allo stesso consigliere regionale, il quale ha pure il suo bel da fare per smentire il suo diretto coinvolgimento in queste oscure vicende.
Poiché è la “cadrega” la cartina di tornasole più chiara per indagare sui peccati dei politici nostrani, la prova del nove l’avremo a breve, quando verrà a rinnovarsi la commissione edilizia. E vedremo quali saranno i commissari indicati dalla maggioranza

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bella la metafora, prendi il mio spunto in simpatia :)
Alla tragicità del papato della "famiglia" di origine spagnola e dei suoi successori si produsse, nel Vecchio Continente, un virus più letale del nepotismo di Alessandro VI: le famigerate "95 tesi" di Martin Lutero e la devianza liberticita, proto-massonica, atlantista, liberista del protestantesimo.

Un abbraccio caro mio,

Paolo

Anonimo ha detto...

E' un post interessantissimo. Bellissima l'accostazione ai comportamenti dei Borgia. E' un dato ormai antropologico che la politica italiana ricorra sistematicamente agli abusi del nepotismo e agli intrallazzi sotto banco, cioe' nascosti dagli elettori. Legnago non fa differenza e di Rossini ce ne sono in ogni paesino del Bel Paese. Pero' vorrei ricordare la Laura Maron, una ragazza per bene e intelligente (nonostante il padre!) che m'impressiono' molto durante un colloquio avvenuto ormai dieci anni fa'propria casa mia. Io, anti-democristiano e liberale di ferro quasi al limite del socialismo (eppure cattolicissimo come nei miei romanzi) ero ovviamente agli antipodi per le mie convinzioni sulla nuova gioventu' che doveva prendere in mano la politica del paese quando ancora Berlusconi si presentava come il nuovo. Eppure, nonostante le idee diametralmente opposte, quel giorno Laura mi fece un regalo, seduta dall'altra parte di una scrivania affollata di scritti e articoli per il Nuovo Giornale e Pianura Oggi. Mi rivelo' quel che aveva combinato Venturato e combriccola , gente in cui avevo al momento massima fiducia, negli anni addietro. Non le volli credere. Mi accorsi, ahime', qualche mese dopo che le sue profezie erano ben fondate. C'era dunque persino di peggio dei vecchi DC come Rossini. C'erano i "nuovi" DC del PDL (ma anche della Lega) che ragionavano allo stesso modo ma senza lo stesso stile politico. Quindi consolati Paolo, e anche l'amico Loris, questi nuovi manipolatori di cadreghe sotto-banco non fanno paura. Me lo insegnarono proprio i figli dei loro maestri dieci anni fa'. Alle prossime elezioni tutto sara' chiarito e Legnago tornera' a essere pulita. La tua idea dell'associazione e' molto bella. Credo fosse anche quella dell'amico Gandini (quando fondo' la Rosa) di cui incito a rifrequentare contatti, perche' nonostante tutte le critiche (sempre inevitabili in un paese di provincia) fu a mio parere un grande sindaco. Sarebbe il mio sogno vedere Legnago in mano a gente che le vuol davvero bene, destra o sinistra non conta, ma gente PULITA, vivaddio. Tu sai che io sono sempre stato superpartes. Pensaci. Il compagno-camerata? No. Solo un grande amico del mitico gruppo dei quattro moschettieri, oggi tutti in pieno successo nelle loro carriere. Significhera' qualcosa, no? Tuo Aramis