lunedì 4 giugno 2012

CIAO GIULIANO, CUORE GRANDE E FRAGILE

Caro Giulio,
non mi sembra vero ma è così. Ci hai lasciato.
In queste ore ho avuto modo di sentire alcuni amici che, con me, avevi coinvolto nell'avventura del tuo periodico, IlNuovoGiornale, cominciata nel 2001.
E la tristezza ha fatto riemergere la doverosa riconoscenza che in molti ti dobbiamo.
Qualcuno ha fatto strada nel mondo della carta stampata. Altri no.
Ma poco importa.
Tutti abbiamo cominciato, più o meno, scrivendo dei risotti delle sagre o delle inutili baruffe in qualche consiglio comunale della Bassa.
Era bello attendere l'uscita del Nuovo. Vedere il proprio nome stampigliato accanto ad un pezzullo e immaginare che ciascuno di noi aveva così contribuito a rendere un po' di gloria a questa pianura dimenticata.
La cena natalizia il momento più atteso.
Lì i nomi dei collaboratori - prima associati alle imprecazioni per le infinite correzioni e i tagli agli articoli - assumevano sembianze umane. Si brindava e si faceva conoscenza. Poi parlavi tu.
Era facile per un uomo di radio - come sei stato - catalizzare l'attenzione. Avevi buona dialettica, usavi modi gentili e ti rivolgevi agli interlocutori sempre con il Lei.
Non era diffidenza o distacco, ma la tua professionalità che te lo imponeva.
Inizialmente solo io e Giuliano Zulin ti davamo del tu. Peraltro ti facevamo scherzacci in continuazione. Ricordo che ti riempivamo la macchina fotografica digitale - una delle prime - di foto assurde di noi due, sapendo che poi, nello scaricarle, ti saresti scompisciato dalle risate.
Quelle foto non le buttasti via. Le salvasti su un cd e me le regalasti.
Avevi anche l'ironia del gentleman. Quando venni a trovarti in ospedale per il cuore che faceva le bizze, mi raccontasti ridendo di un signore che ti aveva lasciato con un quanto mai inopportuno "auguri di cuore!".
La politica poi ti piaceva. Purtroppo tu non piacevi molto a certi notabili.
Ricordo che nel 2008 io, l'attuale Sindaco e Loris Bisighin cenammo con te che ci spiegavi come ti sarebbe piaciuto riavvicinarti alla politica attiva.
Il PDL sarebbe stata la tua prima scelta. Ma "l'oracolo di Porto", Claudio Bariani - padre di Riccardo, silente capogruppo consiliare, nonché di Alessio, primo esempio italico di "vicesindaco tecnico" - non ne volle sapere e mise un assurdo veto che venne ascoltato dai maggiorenti.
Optasti dunque per la Lega. E quando mi comunicasti questa scelta mi arrabbiai tantissimo. Ovviamente non con te ma con una classe dirigente del centrodestra incapace di comprendere, tutelare e avvicinare persone delle tue qualità.
Da ultimo la tua passione per la "fotonatura". Eri bravissimo. E anche generoso, come dimostra la mostra fotografica da te organizzata per devolvere fondi ai terremotati.
Ciao Giuliano, cuore grande e fragile. Quanto pagherei per poterti abbracciare ancora e offrirti un caffè, rigorosamente deca  e lungo. "Così dura di più".
 

   La foto sopra mi ritrae insieme a Giuliano Lunardi e a Roberto Rettondini, intenti a scrivere il programma delle elezioni comunali 2009. Giuliano mi misura - per scherzo - un ceffone. Continuavo infatti a far cambiare decine e decine di volte la forma.

13 commenti:

LAURA MOLINARO ha detto...

GRAZIE DI CUORE PER QUESTO PROFILO DI GIULIANO, CHE LO RITRAE COME LUI ERA, UNA PERSONA ALTRUISTA E INTELLIGENTE.MI UNISCO A VOI PER UN ULTIMO SALUTO SCRITTO.

Anonimo ha detto...

Mi unisco a te Paolo nel cordoglio. Anch'io ho conosciuto bene quest'uomo e come te collaborai per un anno al suo foglio commerciale. Mi dispiace che sia morto, perche' non era una persona cattiva, ma non posso ugualmente associarmi ai tuoi elogi. Capisco che quando muore una persona, specie nei paesi di provincia, c'e' sempre una tendenza al "poareto, l'era un sant'omo" ecc. ecc. ma e' anche importante ricordare ai piu' giovani di noi tutta la storia, sperando ovviamente che San Pietro perdoni il buon Giuliano (peraltro ateo se non sbaglio). Perche' io ho memoria diversa. Lo mandai in quel posto (assieme a sua moglie) nel 2003 proprio perche' di giornalismo e politica non capiva nulla e non aveva NESSUNA intenzione di utilizzare il NuovoGiornale (che non era un giornale, sia inteso bene, ma un foglio commerciale) per fare politica. Lo scopo dichiaratomi da lui stesso alla fine era quello di prendere i soldi della pubblicita', Paolo, ben diverso da quello che ci era stato detto nel 2001. Perche' questo era il buon Giuliano: un bravo pubblicitario, nulla piu'. Giuliano non e' MAI stato un vero POLITICO. S'e' sempre attaccato al carro del vincitore, piuttosto. Comunista negli anni 70, socialista Craxiano negli anni 80, Forza Italia negli anni 90, leghista nel 2008 (con un po' di ritardo sta volta). Ma come puoi arrabbiarti con il PDL se alla fine neanche loro (e si' che quelli raccattano di tutto!) non l'hanno voluto? Nel 2004 lo votarono in 40 per le comunali per Forza Italia, se ben ricordo. Un disastro. Neanche i parenti. E' che a Legnago le cose si sanno e i voltagabbana cronici non piacciono. Eppure avevo fatto ponti D'ORO a quell'uomo dieci anni fa'. Interviste prestigiose con il vescovo, con i dirigenti dell'ospedale, con i servizi sociali, inchieste sull'USL, la Mucca Pazza, articoli scientifici tradotti immacolati dall'inglese sulla droga. Cene con politici importanti, soldi, tessere. Anch'io volevo veramente bene a quell'uomo dai modi cortesi, come giustamente dici, e gentili. Spesi un'enorme quantita' di tempo per aiutare in politica uno che invece, ahime', cercava solo la careghetta, il posto al sole e i dindarelli. Come tanti, TROPPI politici leghaghesi che tuttora impestano il comune di quel povero paese. Altroche' ideali. E del resto tu stesso ci dici che ando' alla Lega dopo esser stato rifiutato (giustamente) dal PDL. Ma come? Non dimostra questo con quanta facilita' certa gente della vecchia generazione si muoveva da un partito all'altro in spregio ad ogni ideale? Alla fine mi par di capire che con la Lega al comune gli hanno dato la 'caregheta' nel direttivo del teatro Salieri, a lui che non ha mai fatto ne' l'attore ne' il regista di teatro. Bene, in fondo qualche briciola non si risparmia a nessuno. Ma la tragedia e' appunto questa: il buon Giuliano, come tantissimi altri vecchi e giovani boiardi legnaghesi, finivano (e finiscono) per essere in direttivi di ospedali, biblioteche, teatri, case di riposo, SENZA SAPERNE UNO STRAKAZZO!! Capisci che e' esattamente questa la gente che NON ci vuole PIU' in politica e nella pubblica amministrazione? Fine della riesumazione dell'altra faccia della medaglia. Ora dirai che io la butto sul personale, ecc. ecc. Forse si' e avresti ragione, visto tutto il tempo e i soldi che ho dedicato a quel buon uomo. Ma la morte e' una cosa seria ed ha sempre un lato pubblico, Paolo. Quindi rispetto il cordoglio. Concordo con qualche tuo apprezzamento sulla persona ma non mi uniro' mai al coro dei
santificatori. Preghero' per la sua anima e sono pronto a perdonargli le cose suddette ma e' giusto che nella Spoon River ci sia anche la mia voce. Per il
resto: Requiescat In Pacem! Giovanni Dalla-Valle

____ ha detto...

Grazie Laua

____ ha detto...

Per carità, caro Giovanni. Tu hai diritto di lasciare qui le tue considerazioni e la tua sincerità ti rende onore. Non mi piacciono i coccodrilli. Dico solo che ho perso un amico. Gli amici fanno cose giuste o sbagliate, come noi. Ma l'affetto le supera entrambe. Giuliano una volta mi espresse una considerazione amara dopo la mia defenestrazione dal ruolo di assessore: chissà se un giorno riusciremo a governare insieme in pace. Ecco ho questo grande rimpianto. Perché insieme, pur nella nostra imperfezione (e io ho un difetto in più di tutti gli altri) ci saremmo divertiti.

Anonimo ha detto...

Ed e' un dolore che rispettero' anch'io. Ripeto, ho solo dato un giudizio sul personaggio pubblico. Su quello privato non posso dire nulla perche' non lo conoscevo cosi' bene. Pero' mi dispiace lo stesso anche per te. Perdere un amico fa sempre male. E siccome sei amico mio, fa male anche a me. Forse la sua dipartita improvvisa mi fa arrabbiare proprio perche' avremmo potuto capirci meglio. Vorra' dire che faremo la pace in Paradiso, sempre che ci sia posto lassu' per i ribelli come me! Gio

giuliano z. ha detto...

Negli ultimi anni io e Giuliano non eravamo più così vicini come un tempo. I motivi? Vari. Non è stata colpa nostra, ma di qualcun'altro. Solo che, si sa com'è... non ci si parla. E alla fine si alza un muro. Peccato perché l'affetto verso il Luna, in fondo, non è mai mancato. Non potrò mai dimenticare che è stato lui, con il suo "Nuovo", a darmi la prima possibilità nel mondo del giornalismo ("tutti in fila per un risotto", mitico). I ricordi più belli di quella avventura però non sono legati agli articoli, ma alle cene di redazione e alle giornate in cui passavo in sede per ciacolare, ridere e scherzare con tutti. Giuliano era un po' il nostro fratellone maggiore. Almeno con me è sempre stato buono, gentile e onesto. Anche da lui ho imparato qualcosa, sicuro. E poi che bello il gruppo che era riuscito a mettere in piedi. Tutti diversi, ma tutti legati. Bei ricordi. Purtroppo queste cose non le ho più dette a Giuliano perché abbiamo iniziato a non frequentarci più (anche per la distanza), poi ci siamo sentiti sempre meno, fino ad arrivare allo stato di estranei. E' brutto dirlo, ma la realtà era questa. In questi momenti ci sarebbe voglia di riavvolgere il nastro per dire in un minuto un sacco di cose. Ormai è tardi. Ciao Giuliano

Anonimo ha detto...

Negli ultimi anni io e Giuliano non eravamo più così vicini come un tempo. I motivi? Vari. Non è stata colpa nostra, ma di qualcun'altro. Solo che, si sa com'è... non ci si parla. E alla fine si alza un muro. Peccato perché l'affetto verso il Luna, in fondo, non è mai mancato. Non potrò mai dimenticare che è stato lui, con il suo "Nuovo", a darmi la prima possibilità nel mondo del giornalismo ("tutti in fila per un risotto", mitico). I ricordi più belli di quella avventura però non sono legati agli articoli, ma alle cene di redazione e alle giornate in cui passavo in sede per ciacolare, ridere e scherzare con tutti. Giuliano era un po' il nostro fratellone maggiore. Almeno con me è sempre stato buono, gentile e onesto. Anche da lui ho imparato qualcosa, sicuro. E poi che bello il gruppo che era riuscito a mettere in piedi. Tutti diversi, ma tutti legati. Bei ricordi. Purtroppo queste cose non le ho più dette a Giuliano perché abbiamo iniziato a non frequentarci più (anche per la distanza), poi ci siamo sentiti sempre meno, fino ad arrivare allo stato di estranei. E' brutto dirlo, ma la realtà era questa. In questi momenti ci sarebbe voglia di riavvolgere il nastro per dire in un minuto un sacco di cose. Ormai è tardi. Ciao Giuliano
Giuliano Z.

____ ha detto...

Belle parole, Giulio. E vere.

Anonimo ha detto...

Grazie Paolo per queste parole, sono state molto belle ed azzeccate direi.. ce non me ne intendo molto non so nemmeno scrivere bene come fate voi.. ma per questo imparerò. Grazie per averlo ricordato, per me è stato un ottimo gesto. Marta

____ ha detto...

Grazie mille Marta. Io penso che le cose più belle si possano scrivere quando è il cuore a dettarcele. Poco importa dello stile se c'è la sincerità.

Anonimo ha detto...

Io non conoscevo Giuliano di persona....ma attraverso i racconti di chi ci lavorava assieme l'ho "visto" come un vero e proprio Signore. Educato, gentile, mai burbero. Massima stima a Marzia, adoro le risposte motivate e documentate.

Davide.

Anonimo ha detto...

A GIOVANNI DALLA-VALLE
Ti rispondo io. Lui non lo avrebbe mai fatto, non ne valeva la pena.
Ciascuno è libero di esprimere la sua opinione, ci mancherebbe. Ma che qualche screzio politico di 10 anni fa (secondo me piccolo, evidentemente per te enorme) o uno 'spazietto' che ti è stato negato sul Nuovo Giornale si sia trasformato in tale odio viscerale, per me è incomprensibile.
Ma veniamo al tuo commento.
Il Nuovo Giornale un 'foglio commerciale'? Libero di pensarlo. Ma perché allora ti sei abbassato a tal punto da scriverci dei pezzi? E hai denigrato il tuo libro B@bylon Apocalypse così tanto da utilizzare proprio quel foglio commerciale per presentarlo?!? (per inciso, articolo redazionale gratuito su un terzo di pagina completamente dedicato al libro, più porzione di articolo redazionale gratuito sulla presentazione del libro alla Biblioteca Civica G.G. Bronziero di Badia Polesine. Rispettivamente, Il Nuovo Giornale Anno 1 numero 8 del 18 dicembre 2001 e Anno 2 numero 7 del 16 aprile 2002). Scripta manent, naturalmente, ma come mai, nonostante la mia memoria sballata, io me ne ricordo e tu no?
Giuliano dapprima comunista poi socialista?!? Voltagabbana?!? Da dove peschi le tue informazioni? Chiunque abbia fatto politica con lui, e sono molti, fin dalla metà degli anni Settanta, sa benissimo che Giuliano è sempre stato del centro - centro destra più moderato. E non si è mai schierato DOPO le vittorie elettorali (non sempre hanno vinto) ma sempre PRIMA. Tra l'altro per circa quindici/vent'anni (scusa, non ricordo le date così bene come te) non si è dedicato alla politica. Forse tu confondi la professione (ma anche la stima e l'amicizia con persone di opinioni opposte) con l'impegno politico, ma lui questa confusione non l'ha mai fatta.
'Il PDL non l'ha voluto'… Non sarà che Giuliano fosse in grado di fare personalmente le sue scelte?
Sui 'ponti D'ORO' in politica non entro neanche nel merito. Forse non sei riuscito a sfondare per colpa di Giuliano? Stai dicendo che aveva poteri quasi sovrumani? Ti ringrazio, noi non ce ne eravamo accorti. Non a tal punto. E la 'caregheta' (non ti rispondo con parole mie, come sai io non faccio politica) c'è chi dice se la sia ampiamente guadagnata e che si sia dato fin da subito un bel da fare. Puoi sempre informarti, i nomi dei membri del consiglio sono ufficiali.
Ma, si sa, CHI FA SBAGLIA. Evidentemente, se tu non sbagli mai…
So che mi risponderai peste e corna, lo hai già fatto, niente di nuovo.
Però, magari, non farlo adesso, sarebbe fin troppo scontato. Aspetta che anch'io raggiunga Giuliano.
Marzia Caltran

LUIGINA lUNARDI ha detto...

sono rimasta molto male delle cose scritte su Giuliano ma io voglio ricordare quello chedicevano sempre i miei genitori : spazza la moneta per quel che vale... LUIGINA LUNARDI A Giovanni Dalla Valle