giovedì 20 novembre 2008

Da L'arena del 20.11.08 È ambrosini il candidato della Rosa


VERSO LE AMMINISTRATIVE 2009 / LEGNAGO. Sciolto il difficile nodo della scelta del successore di Silvio Gandini. È stato decisivo il passo indietro di Clara Scapin

È ambrosini il candidato della Rosa

Stefano Nicoli


La scelta già ufficializzata dal Pd e dalla componente civica Questa sera sarà il gruppo consiliare a dare il via libera

Ormai i giochi sono fatti e la Rosa può scaldare i motori in vista delle amministrative del 2009. A meno di sorprese e di ripensamenti dell’ultima ora, sarà l’assessore alle Attività produttive Damiano ambrosini a raccogliere l’eredità di Silvio Gandini e a guidare la maggioranza nella corsa elettorale per la conquista del municipio.
A tagliare la testa al toro sulla coppia di papabili che aveva impedito finora di sciogliere il nodo sul candidato sindaco - dopo il ritiro del vicesindaco Claudio Marconi messo all’angolo dal «caso nomadi», la scelta si era ristretta tra il 40enne insegnante del liceo «Cotta», richiamato in giunta nel dicembre del 2006 dopo due anni trascorsi a presidiere il consiglio, e l’assessore alla Cultura Clara Scapin - ci ha pensato lunedì sera, al termine di uno sfiancante tira e molla, il direttivo del Partito democratico. Che, complice l’inatteso ritiro della «zarina» di San Vito, già incoronata dalla piazza come erede di Gandini grazie all’enorme visibilità conquistata in 10 anni di trasversale auto-promozione, ha spianato la strada al «cardinale», più incline alle tessiture di palazzo che al marketing amministrativo. Il via libera implicito del Pd - che per l’occasione ha varato un documento in cui accantona definitivamente l’ipotesi delle primarie per la scelta dell’aspirante sindaco, invita la Rosa a privilegiare l’unitarietà e rinuncia a presentare una lista col proprio simbolo per non tradire i connotati civici del gruppo - non è comunque la sintesi di un gioco della torre di cui si stava cercando di affidare la responsabilità al sindaco uscente. E questo nonostante Gandini - che nella riunione si è messo a disposizione come risorsa per il partito - abbia optato sin dall’inizio per un diplomatico ruolo super partes. A diradare una nebbia ormai impenetrabile ci ha pensato infatti la stessa Scapin che, forse sfinita da una sfida interna che rischiava alla lunga di sfilacciare i petali della Rosa, ha fatto un passo indietro cedendo giocoforza la virtuale fascia tricolore al suo collega di giunta pur continuando a far parte della squadra.
Delle due l’una: o la «zarina» è stata costretta a piegarsi a logiche superiori di partito; oppure si è sacrificata per non compromettere l’unità della coalizione. Anche perchè la sua resa sarebbe altrimenti inspiegabile di fronte agli ampi consensi di cui gode non solo tra i «suoi» ma anche in molti ambienti cittadini. A questo punto il puzzle è completato e per ufficializzare la discesa in campo di ambrosini, che martedì ha ottenuto anche la benedizione della componente civica della Rosa riunitasi nello studio del presidente del consiglio Mauro Saldi, manca solo la ratifica della maggioranza a ranghi uniti. Un passaggio che avverrà questa sera ma che dovrebbe tradursi in una formalità poichè gran parte di consiglieri ed assessori sono iscritti al Pd.
Se il centrosinistra è riuscito ad emergere dalle sabbie mobili in casa del centrodestra ci sono invece ancora molte incognite da risolvere. Per il momento l’unica certezza appartiene, infatti, alla Lega nord, che due mesi fa ha ufficializzato la candidatura del proprio capogruppo Roberto Rettondini. E che sta filando dritta per la sua strada in attesa delle annunciate, ma per ora non ancora timide, avance del Pdl nell’ottica di un’investitura unitaria. A bloccare le mosse del Popolo della libertà è la ratifica da parte del tavolo provinciale del direttivo cittadino appena formatosi e di cui fanno parte il segretario di FI Claudio Persona, quello dei Popolari Liberali Moreno Nalin ed il presidente del circolo di An Roberto Groppello accanto a Giuseppe De Luca e ai consiglieri comunali Paolo Longhi, Loris Bisighin e Maurizio Raganà. «Per definire la trattativa», conferma Groppello, che contende la candidatura al commercialista Enzo Masin, sostenuto dai forzisti, «attendiamo a giorni l’ok di Verona. Superato questo scoglio tecnico arriveremo sicuramente ad una convergenza sulla scorta della quale riprenderemo i contatti con la Lega che rimane il nostro interlocutore privilegiato». «La nostra porta», fa sapere Rettondini, «è sempre aperta e siamo disponibili ad ascoltare qualsiasi proposta. Sempre a patto che non venga messo in discussione il nostro simbolo e la mia candidatura».

15 commenti:

Anonimo ha detto...

ma chi pensa di essere Rettondini per piazzare questi paletti???

se ne rende conto o no che nella sua vita ha sempre perso???

vuole insegnare a far politica agli altri???

ma chi lo vuole quel d'agiussano!
Pensa che gli altri siano lì a fregargli il simbolo: come no!!!
una volta bossi ha detto che la figura di d'agiussano è la sua immagine guerriera...............
....se pensiamo di vincere con gente che la pensa così...
con la spada (di d'agiussano), i fucili (di bossi), gli spray (di borghezio) e il cervello (di calderoli)!!!!!

...allora meglio lasciarlo alla zarina..hops (è vero che è stata silurata)...ad ambro...

____ ha detto...

Rettondini ci farebbe una figuraccia a tornare sui propri passi.. E' chiaro che se non avesse fatto quella terribile uscita in solitaria per autoreferenziare la propria candidatura, beh.. I giochi ad oggi sarebbero già stati fatti.
ma si sa, La Lega ce l'ha dura.. La testa

Anonimo ha detto...

Ma non erano le menti del PDL a attaccare Rettondini per essersi piegato supinamente alla volontà del partito che gli aveva imposto la rottura con gli alleati e la candidatura?!
Ed ora Groppello dice che per decidere il candidato sindaco aspettate il placet del partito??? A questo punto meglio lega e Pd allora, che per lo meno i diktat di partito li dan per tempo.
SVEGLIA SIGNORI SVEGLIA!

Pasquino

____ ha detto...

La questione è diversa, caro Pasquino.
Mentre altri hanno subito passivamente l'imposizione di una strategia elettorale, il PDL ha creato a livello territoriale la propria squadra che, per regola valida per tutte le formazioni politiche del Popolo della libertà, deve essere ratificata dal tavolo provinciale.

Anonimo ha detto...

pasquino va a lavorare!

Anonimo ha detto...

Mamma che bruto che l'è el sindaco dela sinistra.. me par Nosferatu

Federico Zuliani ha detto...

Ke soddisfazione! Qdo tutti sostenevano ke sarebbe stata la zarina ad averla vinta, io già un anno e più fa continuavo a dire "x me alla fine la spunterà Ambrosini". Detto...fatto!

Nonostante ciò ke pensi qualche frequantatore di questo blog e anke qualke altra "mente suprema", il sottoscritto è tutt'altro ke un pivellino della politica...

Anonimo ha detto...

x zuliani

beh, avevi il 50% delle probabilità

____ ha detto...

In effetti... caro Fede..Spartaco non ha tutti i torti...
Piuttosto, ieri si sono perse le tue tracce

Anonimo ha detto...

Lavorare? Lavori Lei egregio saccente, il sottoscritto vive di rendita grazie al felice matrimonio con una ricca ereditiera.
Caro Longhi, non mi aspettavo diversa risposta da Lei, per il ruolo che ricopre so bene che non può fare altrimenti, ma sono certo che un sorriso tra l’amaro e disilluso l’ha colta leggendo il mio precedente post: sappiamo bene entrambi che il PDL avrebbe bisogno di un po’ di pulizia (quasi come una casa che i muratori hanno appena finito di costruire e non è certo pronta per viverci comodamente, tra polvere e detriti) e che la base dovrebbe contare un po’ di più di un cazzo. Ma per ora non si vede la luce, tra il capoccia – pur valido ma afflitto da sindrome d’accerchiamento – Giorgetti, l’allegra cordata dei forzisti (tragicomico l’invito a non litigare rivolto agli iscritti da chi da anni vive e causa un commissariamento permanente), e quelli della “pari dignità” senza aver manco un voto (leggi MPV e giovanardiani).
Ah, dimenticavo: mi candido anch’io per le comunali a Legnago, lista “un inceneritore per Legnago”, sostenuto anche da “aborto no grazie”, “lista consumatori”, “no euro”, “il partito della bellezza” del mitico Vittorio. Incerto il sostegno del “partito dell’amore”.

Pasquino

____ ha detto...

Pasquino, vengo anch'io in lista con te! Se c'è il partito della Bellezza del mitico vittorio Sgarbi non posso mancare!!!

Federico Zuliani ha detto...

X Pavel: non sono sparito, c'ero ma non mi si vedeva.

X Spartaco + Pavel: ovvia la considerazione del 50%, ma nn è ke abbia tirato ad indovinare. La mia previsione era dettata da un ragionamento che spiegherò volentieri qualora mi fosse chiesto di farlo.

Anonimo ha detto...

dire che se c'eri non ti si vedeva, è come dire di andare inpiazza garibaldi e non vedere la statua di jo pomodoro............

____ ha detto...

Che cattivo l'anonimo...Ma guarda che la statua di Jo Pomodoro non se la fila nessuno. Tant'è vero che - anni fa - in occasione di un qualche anniversario relativo all'opera, il gruppo "Beffa Legnago" volle attirare l'attenzione dei legnaghesi sulla stessa.
La notte tra il 31 marzo e il 1° di aprile la statua fu impacchettata ed imballata, con tanto di francobolli giganti per la spedizione e carta scoppiettina.
Sull'imballaggio campeggiava la scritta "VENDUTA".
Un cartello avanti all'opera evidenziava che la stessa era stata acquistata - vista l'indifferenza dei legnaghesi - dal magnate cinese Apagocoischei.
Si divertirono tutti, anche L'Arena che ci concesse il titolo d'onore.

Federico Zuliani ha detto...

Magari se la comprasse qualcuno, quella schifezza...sarebbe un doppio guadagno x Legnago: qualche introito ed un abbellimento della propria piazza principale.