martedì 17 febbraio 2009

LEGNAGO CERCA UN PRINCIPE PER LIBERARLA... DAL SOLITO GRUPPO DI LESTOFANTI!


Ricevo e volentieri pubblico una mail giuntami da Londra. E' dell'amico Giovanni Dalla Valle stimato professionista, emigrato all'estero, amante della storia e del futurismo e come tale autore di alcune opere letterarie.
E' salito alla ribalta della cronaca, durante le ultime elezioni, scrivendo un editoriale molto critico sul PDL, pubblicato da Libero e dal blog di Beppe Grillo.




Carissimo Paolo,
Ecco dunque il mio editoriale. Cominciamo con un titolo alla Macchiavelli: cercasi un principe per un regno in balia dei soliti lestofanti.
Quando nel 2002 assieme a te corrispondevo per il foglietto commerciale Il Nuovo Giornale, diretto da Giuliano Lunardi, mi accorsi che Legnago aveva gia’ immense potenzialita’ per divenire una vera e propria citta’.
Un’ospedale avanzato ed efficiente, una rete di ottime scuole, negozi da fare invidia a Verona, imprese conosciute all’estero (persino nomi nell’associazione industriale nazionale), un settore bancario potente, una magistratura sana , un corpo di polizia e guardia di finanza capillare, circoli artistici effervescenti, un bel teatro ( di fama nazionale), una comunita’ cattolica talmente pura e devota da dare addirittura un vescovo a Vittorio Veneto e poi a Verona ( il mio amico Don Zenti).
Ricordo quindi che nelle mie consuete ricerche d’informazioni per prepararmi meglio alle interviste con i vari imprenditori e politici locali, scoprivo che la provincia di Verona rappresentava il 25% dell’intera produzione veneta ( dati che ottenni dalla camera di commercio e da pubblicazioni di Telenuovo Veronese).
Pero’ gran parte era dovuta all’apporto di Verona e citta’ limitrofe. La Bassa e Legnago, sua tradizionale capitale, contribuivano solo per il 5%.
E allora mi chiedevo. Come mai, con tanto ben di Dio, Legnago non riusciva mai a volare, mai a farsi luce da sola, mai a essere il faro che meritava di essere?
La risposta la trovavo sistematicamente parlando con i locali rappresentanti politici, a volte nei loro studi, a volte nei bar, a volte semplicemente per strada.
Erano quelle creature totalmente estranee all’anima piu’ effervescente di Legnago. Personaggi da bar Sport, con curricula impresentabili, spesso senza titoli formali, ignoranti come somari da maestrina con la penna rossa, a volte persino paranoidi ( affetti da manie di persecuzione) come spesso capita a chi si trova a fare con cose piu’ grandi di lui. A peggiorare l’interazione umana, era la totale mancanza di doti di comunicazione. No, non mi aspettevo che parlassero cinque lingue come me, ne’ un minimo di Inglese . Nel migliore dei casi, parlavano il dialetto locale, un veneto musicalmente molto brutto, dalla sintassi sgraziata e i suoni molto volgari, conditi con bestemmie di vario tipo.
Mi dici tu come si poteva abbinare quelle povere creature ungulate ai progetti di chi , in silenzio, lavorava per una civilta’ piu’ ricca e rappresentata anche di fuori dei limiti delle frazioni di San Vito o Vangadizza?
Ecco dunque l’illuminazione che ebbi sulla mia via di Damasco. Ma al contrario del buon San Paolo o del futuro emulo Cartesio, la luce mi porto’ a capire che c’era ben poco da sperare in un paese dove gente molto brava e laboriosa era costretta a rimanere succube di quattro cafoni con le pezze al culo. Piu’ che un cogito ergo sum, si trattava di un coitus interruptus, ergo una mezza-sega! Perche’ quello erano le creature che conobbi: mezze seghe.
E allora capii qual’e’ il problema di Legnago. Ha sufficienti ossa per stare in piedi da sola, muscoli per andare avanti e mille cuori pulsanti. Pero’ gli manca un cervello, ossia un coordinator, un “principe” capace di far tesoro di tutte quelle potenzialita’, e , tramite un rigoroso gioco di squadra ( e di punizione contro gli individualisti), farsi carico di una bandiera e urlare al mondo un orgoglio che fosse di tutta una citta’ , non solo dei suoi vassalli.
Legnago putroppo non vede tale principe da troppi anni. Perche’? Bene, tanto per cominciare Legnago e’ tuttora traumatizzata nell’inconscio storico collettivo da un doppio stupro.
Il primo stupro lo soffri’ con la distruzione delle mura del castello veneziano che le tolsero l’identita’ di fortezza sull’Adige e la lasciarono in balia ai signori (latifondisti) di campagna che mai ebbero a cuore gli interessi dei suoi cittadini. La civilta’ contadina, orrida fonte di bestemmie e incestuose pratiche mentali (talora anche fisiche), ebbe presto man forte nel violentare un borgo che era noto per i suoi progressi commerciali ed artistici ( basti pensare alla Scuola di Musica, al primo Ginnasio, all’antica prefettura).
Il secondo stupro avvenne nel 1944-45, sotto i bombardamenti americani che disintegrarono in pochi giorni un gioiello architettonico come lo era Legnago ai primi del Novecento ( palazzi rinascimentali e neoclassici , case a schiera ottecentesche, ville liberty). Certo i piu’ vecchi si ricorderanno di quanto bella fosse Legnago prima della Guerra.
Gli anni cinquanta furono la fucina politica e culturale della Legnago di adesso. Un magna-magna caotico di contadini-arricchiti che investirono in edilizia e urbanistica, portando voti alla DC e poi anche ai partiti collaterali.
In sostanza, gente delle campagne, che poco aveva a che fare con gli antichi cittadini di Legnago.
E arrivarono cosi’ i primi clans, dorotei, morotei, poi craxiani e infine berlusconiani.
Ma nessuno che avesse davvero a cuore la risurrezione di una citta’, un tempo luminosa , nella sua dimensione mercantile, artistica e religiosa.
Gente che a stento parla un italiano corretto ma che maneggia oggi milioni di euro: palazzinari, faccendieri, massari, commendatori e cosi’ via.
Tutti a fare affari e tirar su clientele per la propria panza.
Non certamente per Legnago.
E quei feudi esistono ancora, purtroppo. E lo sai benissimo.
Ora dunque la domanda: chi dovrebbe essere il nuovo principe?
Io credo dovrebbe essere innanzitutto molto giovane, per evitare di essere incatenato dai ricatti della gerontocrazia vigente a Legnago. E certamente dovrebbe cirondarsi di giovani.
Dovrebbe aver rispetto per la comunita’ Cristiana locale, che e’ molto bella ma ha ancora pochissima voce, nonostante gli eccellenti risultati a livello pastorale.
Poi dovrebbe essere preparato giuridicamente, allo scopo di far piazza pulita, anche tramite arresto, di tutti i faccendieri che ancora circolano nella politica di quel povero paese.
Poi dovrebbe essere laureato e sensibile alle avanguardie scientifiche ed artistiche che stanno scalpitando alle porte di quella comunita’.
Poi dovrebbe capire di economia e saper parlare agli imprenditori locali e spronarli a imparare l’inglese e a intensificare il loro livello di globalizzazione, che richiede regole chiare e doti di comunicazione eccellenti.
Poi dovrebbe ripulire il paese dalla tolleranza idiota verso immigrazioni violente e anti-cristiane, che tanto in tutto il mondo ormai s’e’ capito che un’integrazione basata sull’annichilamento dei valori locali a favore di latitudini religiose e culturali distanti anni luce e’ solo un’ulteriore forma di stupro culturale, psicologico e morale , non e’ affatto un’arricchimento e non ha nulla a che fare con la tolleranza di Gesu’ o di Voltaire.
Poi dovrebbe essere pronto a chiudere senza scrupoli magna-magna come la casa di riposo o la fondazione Fioroni, nate con scope nobili e finite ad essere circoli per raccomandati.
Dovrebbe essere paladino degli anziani bisognosi , dei genitori single, degli studenti che arrivano in citta’ dai paesi limitrofi, degli operai e lavoratori delle tante imprese di Legnago.
Dovrebbe essere fedele alleato dei magistrati e della polizia locale e feroce persecutore dei criminali che ogni giorno infangano quell territorio. Dovrebbe cacciare come indesiderati tutti gli spacciatori di droga, far pulizia della prostituzione in strada, ma anche mazziare senza pieta’ gli evasori fiscali e i tangentari.
Dovrebbe promuovere piani d’incentivazione di energie alternative, come il solare, l’eolico , il voltaico ecc, e anche il riciclaggio organizzato.
Legnago e’ in pianura ed e’ circondata di verde e di acqua : gia’ questo la rende un laboratorio prezioso per i progetti ecologici.
Dovrebbe perseguitare senza pieta’ nepotismi, familismi e clientelismi .
Dovrebbe parlare un italiano corretto e senza accento, perche’ la forma conta, eccome! Alla fin fine siamo quello che “diciamo” e se uno mi parla come un somaro, i miei voti non li avra’ mai.
Oggettivamente la sinistra ha fatto molto per Legnago in alcuni dei punti suddetti. Purtroppo anch’essa e’ priva di una testa, di un cervello, di un principe che le faccia luce e vi faccia luce.
Il buon Gandini ha ottenuto risultati strabilianti solo facendosi portavoce di altre teste, ma nemmeno lui e’ riuscito a rappresentare l’idea di un leader che coalizza, unisce e fa crescere tutti.
Il suo feudo e’ altrattanto fragile e frammentato come lo sono i feudi di centro e di destra.
Ora tocca a te, Paolo. Datti da fare.
Io non amo Legnago, non l’ho mai amata. Ma la rispetto e so che merita di meglio dell’attuale classe politica e dei suoi piccoli feudatari da strapazzo.
Pensa a quello che pensano i legnaghesi che lavorano in silenzio e non hanno tempo per andare in piazza a parlare di sciocchezze e speculazioni.
Pensa al popolo che lavora sul serio.
Quello e’ il segreto per arrivare al successo elettorale. Che e’ solo il primo passo. Poi devi rimanerci in contatto con quel popolo silenzioso , capirne l’umore e i dissensi, ma alla fine renderlo piu’ libero, sicuro e ottimista.
Quello lo sa fare solo un bravo principe.
Buona fortuna e che il Cielo ti protegga!
il tuo vecchio compagno d’armi: Aramis.

2 commenti:

Mirchetto ha detto...

Nell'estate scorsa avevo espresso il tuo nome come candidato sindaco.Non come provocazione ma con la consapevolezza che in te ci sia la potenzialità e la volontà di poter cambiare le regole del gioco della politica legnaghese.Con rammarico vedo che le redini di Forza Italia e Alleanza Nazionale sono in mano a persone che sono capaci di millantare che fanno politica dagli anno '70 e non pensano minimamente a mollare.I risultati si vedono proprio in questi giorni.Conosco te e conosco Beppe e la Daniela e penso che se qualcuno credesse di più in questo gruppo, forze le cose sarebbero diverse.A te Paolo darò sempre il mio appoggio.
Ciao da Mirchetto

____ ha detto...

Grazie a Mirchetto e a Giovanni per l'affetto che mi dimostrate e che cerco di ricambiare.