venerdì 19 febbraio 2010

ACCENTRAMENTO A VERONA DEI PROCESSI PENALI. IL COMUNE DICE NO

«Il Comune si opporrà
a questa grave perdita»


DA L'ARENA Venerdì 19 Febbraio 2010

«L’accentramento a Verona dei processi penali di competenza della sezione distaccata di Legnago rappresenterebbe una grossa perdita per la nostra città e per gli altri Comuni della Bassa. Perciò, ci opporemo in tutti i modi contro un trasferimento che di fatto penalizzerà i cittadini del territorio privandoli di un’importante funzione come si è già verificato a Soave». L’assessore ai Lavori pubblici Paolo Longhi, nella doppia veste di amministratore e avvocato, è fermamente contrario al prospettato accorpamento, che incontra forti resistenze anche da parte del sindaco Roberto Rettondini e del resto della Giunta. Tant’è che, «in attesa di esaminare la questione nel prossimo consiglio», ha inviato una lettera al presidente del tribunale scaligero Gianfranco Gilardi e a quello dell’ordine degli avvocati Bruno Piazzola «per esprimere il parere negativo dell’amministrazione sulla proposta in discussione» ed invitarli «a risolvere unitariamente e in maniera alternativa il problema». «Pur nella consapevolezza delle difficoltà relative alla scarsità di organico», scrive l’assessore, «Legnago non merita questa perdita e non è pertanto disposta a vedersi ridurre l’offerta di giustizia. Tanto più a fronte dei forti investimenti programmati e già attuati per la manutenzione del Palazzo di giustizia». Quindi Longhi passa a snocciolare i lavori eseguiti di recente dal Comune nell’ottocentesco stabile di piazza San Martino «per la pulitura del cavedio, l’acquisto di una speciale rete anti-intrusione contro l’assedio dei colombi, e per la sistemazione del parcheggio antistante riservato agli uffici». Interventi che, entro la fine dell’anno, saranno completati da un cantiere da 250mila euro appena licenziato dalla Giunta in cui sono previsti il rifacimento del tetto e l’installazione di un impianto di climatizzazione centralizzato. S.N.

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