mercoledì 17 febbraio 2010

VARATA LA COMMISSIONE ANTITRUFFA

LEGNAGO. Dopo il buco milionario causato dall’ex economo, il Consiglio ha istituito un organismo di vigilanza sulla gestione interna dell’ente


Stefano Nicoli

Il team è incaricato di controllare le procedure e i sistemi operativi in collaborazione con i tecnici Lo guiderà l’ex sindaco Gandini

Mercoledì 17 Febbraio 2010 L'ARENA


Il Comune corre ai ripari per sorvegliare, con un team «anti-truffa», le finanze e le procedure tecnico-amministrative dell’ente. Dopo essere stata scottata dal buco milionario causato da Claudio Ziviani - l’ex economo del municipio accusato di aver sottratto dalle casse municipali 553mila euro in quattro anni con un ingegnoso sistema di bonifici e liquidazioni - la Giunta ha deciso di avvalersi di un’opportunità concessa dallo statuto comunale ma rimasta finora lettera morta. Forse perchè fino allo scorso settembre, quando è venuto a galla l’ingente ammanco, non se n’era ravvisata la necessità.
Il consiglio, dopo il via libera della conferenza dei capigruppo, ha istituito una commissione consiliare di vigilanza sulla gestione economica interna. Con l’obiettivo, almeno nella fase iniziale, «di monitorare le modalità operative con cui si estrinseca l’organizzazione di palazzo de’ Stefani in stretta collaborazione con gli organismi tecnici e gli uffici preposti a garantire la regolarità amministrativa e contabile». Tutto ciò tramite «una ricognizione generale dei sistemi di controllo previsti dalla normativa e sulla loro applicazione». Oltre che «suggerendo verifiche gestionali in modo da assicurare un’attività efficiente, adeguata e al tempo stesso snella». Il che, tradotto nella pratica, significa che il nuovo organismo dovrà tenere gli occhi ben aperti ed accertarsi che la macchina operativa non si inceppi per scongiurare altri «prelievi» illeciti dai forzieri municipali. «Non si tratta perciò», ha sottolineato Paolo Longhi, assessore allo Statuto e ai regolamenti interni, «di una commissione speciale d’inchiesta finalizzata a far luce sulla vicende dell’ex economo di cui si sta occupando la magistratura. Bensì di un organismo permanente, che va ad aggiungersi alle quattro commissioni consiliari già in funzione per tutelare gli interessi del Comune e dei cittadini». «Il tutto», ha aggiunto, «mantendo ben distinta la funzione politico-amministrativa dalle competenze tecniche».
Per sveltire il lavoro della commissione, il consiglio ha ristretto a tre il numero dei componenti contro i nove delle altre. Ma non solo. Malgrado lo statuto non lo preveda, su proposta del presidente del consiglio Maurizio Raganà la maggioranza ha riservato la presidenza all’opposizione. «Con l’intento», ha ribadito Longhi, «di conseguire la massima trasparenza e di dare così maggior risalto alle finalità, comunque di indagine, perseguite dall’organismo».
E così l’assemblea ha eletto all’unanimità, con scheda bloccata, la terna di commissari, che sarà guidata dall’ex sindaco del Pd Silvio Gandini, affiancato dal leghista Nicola Scapini e da Riccardo Bariani del Pdl. In assenza dei titolari saranno tre supplenti ad assicurare il funzionamento della commissione: il capogruppo de «La Rosa» Damiano Ambrosini, il segretario della Lega Andrea Grazio ed il capogruppo del Pdl Alessandro Rettondini.
Nel frattempo, la giustizia sta facendo il suo corso. Il Comune dovrà però attendere ancora parecchi mesi per conoscere l’esito del procedimento penale aperto a carico del 57enne ex capo unità, che comparirà a luglio davanti al giudice Giuliana Franciosi per rispondere del reato di truffa e falso in atto pubblico. Lo scorso 5 febbraio, nell’udienza in cui l’ente si è costituito parte civile, il gup Guido Taramelli ha disposto infatti il rinvio a giudizio di Ziviani respingendo la richiesta di patteggiamento a tre anni avanzata dal suo legale.

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