venerdì 12 marzo 2010

IL CONSIGLIO BATTE I PUGNI IN DIFESA DEL TRIBUNALE

LEGNAGO. Approvato un ordine del giorno per evitare l’accentramento dei processi a Verona

Stefano Nicoli

L’assemblea si oppone al ventilato trasferimento delle cause penali perché provocherebbe tanti disagi ai cittadini e agli addetti ai lavori


da L'Arena Venerdì 12 Marzo 2010

«Trasferire a Verona i processi penali di competenza della sezione distaccata di Legnago? Non se ne parla proprio e faremo tutto il possibile per impedirlo». Di fronte all’accentramento prospettato dal presidente del tribunale scaligero Gianfranco Gilardi, nella lettera spedita lo scorso 28 gennaio all’Ordine degli avvocati, il Consiglio comunale ha battuto i pugni. E si è schierato compatto contro un trasferimento che, benchè ancora fermo sulla carta, incontra già parecchie resistenze sotto il Torrione. E non solo tra gli amministratori, i legali e i dipendenti del Palazzo di giustizia di piazza San Martino. Ma anche tra i cittadini come confermano del resto le quasi 200 firme apposte in calce alla petizione promossa a metà febbraio da alcuni avvocati del foro cittadino con il sostegno del Comune. Il quale «non intende affatto assistere inerme all’ennesima spoliazione di un servizio pubblico per supplire alle esigenze operative della sede centrale».
Tant’è che, nell’ultima seduta, l’assemblea ha abbassato eccezionalmente gli scudi e ha votato all’unanimità un ordine del giorno predisposto dall’assessore-avvocato Paolo Longhi e presentato a notte fonda dai capigruppo di Lega e Pdl. Con l’intento, condiviso da tutti gli schieramenti, «di affermare il diniego del Consiglio all’ipotizzato accorpamento, che rappresenterebbe una grossa perdita per la città e gli altri Comuni della Bassa».
Il documento - in cui vengono evidenziati «i pesanti disagi che lo smantellamento della sezione penale comporterebbe non solo per gli operatori della giustizia, i testimoni, gli imputati e tutti coloro che sono coinvolti nei processi ma anche per chi avrà bisogno di copie di atti o di informazioni - sarà trasmesso al presidente Gilardi, al ministro della Giustizia Angelino Alfano e ai parlamentari veronesi.
«Ci batteremo con ogni mezzo», annuncia l’assessore Longhi, «poichè l’accentramento consentirà al più di recuperare un cancelliere senza perciò risolvere la carenza di organico lamentata negli uffici di Verona. Per contro, costringerà invece una moltiplicità di persone a spostarsi e penalizzarà la sede distaccata dotata di un’organizzazione efficientissima».
«Non vanno poi dimenticati», conclude Longhi, «gli ingenti impegni di spesa appena assunti dall’amministrazione per la manutenzione straordinaria del Palazzo di giustizia dove sta per partire un intervento da 250mila euro».

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