mercoledì 16 giugno 2010

CASA DI RIPOSO PER 200 ANZIANI. LA GRANDE SFIDA DI GROPPELLO


LEGNAGO. Nei progetti del neopresidente del consiglio di amministrazione c’è la nuova sede da 24 milioni di euro


Tra i primi impegni anche la chiusura del contratto e il completamento dei lavori del Mutuo soccorso I figli di papà? «Dovranno pedalare più degli altri»



Da L'Arena Mercoledì 16 Giugno 2010,pagina 36 (Stefano Nicoli)


Tutto come da copione, polemiche incorporate. Mentre in città non si è ancora placato il vento di buriana sulle poltrone assegnate ai figli dell’assessore Maurizio De Lorenzi e del presidente del Consiglio Maurizio Raganà, si è insediato il nuovo consiglio di amministrazione della casa di riposo targato Lega-Pdl. E, nel solco degli accordi politici pattuti dalle segreterie, la presidenza dell’istituto anziani è andata al portavoce del Popolo della libertà Roberto Groppello. Il quale, dopo essersi fatto le ossa negli ultimi cinque anni nel cda guidato da Claudio Belluzzo, ha già le idee perfettamente chiare sulla strada da percorrere per completare - a fianco del suo vice Daniele Masin (Lega) e degli altri cinque consiglieri - il rilancio dell’istituto di Corso della Vittoria. Mettendo prima di tutto le cose in chiaro sui discussi «incarichi familiari».
«FIGLI DI PAPA’». «Sarebbe ipocrita sostenere», esordisce il neo presidente, 60enne assicuratore in pensione, «che la nomina dei giovani Matteo De Lorenzi e Luca Raganà sia una designazione meritocratica. Ma, pur non entrando nel merito delle scelte del sindaco, ritengo che questi ragazzi vadano giudicati per il loro lavoro e non per il cognome che portano». «Ecco perchè», aggiunge Groppello, «farò in modo di farli pedalare più degli altri coinvolgendoli attivamente nelle prossime tappe con deleghe specifiche affinchè facciano esperienza e si guadagnino la stima della gente scrollandosi di dosso le pesanti critiche da cui sono stati finora sommersi».
CONTRATTO. «Il primo nodo da sciogliere», annuncia Groppello, che sarà presidente a tempo pieno, «riguarda sicuramente la chiusura del contratto decentrato, che prevede la corresponsione del premio di produzione e della progressione economica orizzontale ai 118 dipendenti dell’istituto per il biennio 2008-’09. Quindi, l’obiettivo è quello di determinare e liquidare al più presto il trattamento incentivante al centro nei mesi scorsi di forti attriti con i sindacati, che sono sfociati nello stato di agitazione». «Anche perchè», precisa, «i soldi in cassa per siglare l’accordo ci sono avendo chiuso l’ultimo bilancio con un avanzo di amministrazione di circa 200mila euro.
MUTUO SOCCORSO. «La riconversione dell’ex sede del Mutuo soccorso in un centro polifunzionale con moderni servizi socio-assistenziali per la terza età», informa il presidente, «è a buon punto. Stanno infatti per concludersi le opere murarie ed entro la prossima primavera contiamo di completare la struttura in modo da riuscire ad inaugurarla nel settembre del 2011 mettendola a disposizione non solo dei nostri ospiti ma anche di tutti gli anziani legnaghesi». «Nel frattempo», prosegue Groppello, «ci relazioneremo con la Regione e con l’Ulss 21 per definire la attività da dislocare nei tre piani della palazzina dove prevediamo di allestire il centro anziani, il punto prelievi e la sede dell’Assistenza domiciliare integrata (Adi) accanto ai locali della guardia medica, ad ambulatori specialistici e ad un centro per la riabilitazione cognitiva e motoria di cerebrolesi e affetti da demenza.
NUOVA SEDE. «La grande scommessa per il futuro», sostiene Groppello, «sarà comunque la costruzione della nuova casa di riposo con un nucleo specializzato per malati di Alzheimer su un’area di 42mila metri quadrati che possediamo accanto all’ospedale o in alternativa su un terreno di Vangadizza appartenente ad una società. In base ad un primo studio di fattibilità sul quale perfezioneremo ora il progetto, l’idea è di realizzare 200 posti letto per non autosufficienti a fronte di una spesa di 24 milioni di euro. La sede attuale, dove sono assistiti 158 anziani, verrebbe in parte trasformata in alloggi protetti per autosufficienti ed in parte ceduta per coprire l’investimento».

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