mercoledì 26 gennaio 2011

Spy story o problema tecnico?


LEGNAGO. È giallo in municipio dove i consiglieri possono visionare anche i file dei colleghi sul computer comune

Il pc dei politici è senza segreti

Stefano Nicoli

Il caso sollevato da Martinelli dopo che era stata violata la sua cartella Il presidente Raganà ha disposto una verifica per tutelare la privacy

Da l'Arena, Mercoledì 26 Gennaio 2011,pagina 32

Guasto tecnico, scherzo di qualche buontempone esperto in informatica o spy story in salsa padana? Per il momento rimane un mistero, che non manca di agitare gli animi e di alimentare sospetti a Palazzo de' Stefani, lo strano «virus» che ha colpito il personal computer a disposizione di tutti gli amministratori nell'apposita saletta al secondo piano del municipio. Malgrado ogni consigliere acceda al pc con una user-id ed una password personali può infatti ficcare il naso, senza problemi, anche nei documenti salvati dai colleghi sul disco C. Con l'effetto non solo di violare la loro privacy, che risulta ancora più sacrosanta trattandosi di politici perennemente ai ferri corti. Ma anche di poter anticipare le mosse degli avversari sbirciando nei loro lavori prima ancora che siano resi pubblici. Sempre che lo diventino.
A sollevare il bubbone ci ha pensato l'ex leghista Lucio Martinelli, confinato lo scorso ottobre dalla maggioranza sui banchi dell'opposizione per la sua proverbiale allergia agli ordini di scuderia. Il recordman di preferenze del Carroccio alle amministrative del 2009 ha segnalato infatti il malfunzionamento del computer comunitario, diventato di botto trasparente per ogni utente, in cui lettera protocollata in Comune. E la questione si è subito colorata di giallo. «Dopo le vacanze natalizie», confida Martinelli, confluito nel gruppo indipendente, «mi sono accorto con grande disappunto che, una volta acceso il pc ed inserita la mia password, oltre ad avere a disposizione i file inseriti nella mia cartella personale posso visionare anche i documenti dei colleghi in barba alla privacy. E lo stesso capita agli altri consiglieri come abbiamo avuto modo di appurare assieme ai tecnici comunali, che non sanno capacitarsi cosa possa essere successo visto che non è stata apportata alcuna modifica».
Da qui la richiesta avanzata dall'ex leghista al presidente del Consiglio Maurizio Raganà «affinché, nel caso si tratti di un guasto, si provveda ad un'immediata riparazione del pc per consentirci di svolgere serenamente ed in tutta sicurezza il nostro mandato consiliare». «È opportuno», auspica Martinelli, «che si faccia chiarezza al più presto per non indurmi a pensare che qualcuno voglia spiarmi o tramare nei miei confronti. Un sospetto legittimo visto che, come confermerebbero ora e data, qualcuno ha già provveduto ad aprire a mia insaputa alcuni documenti ai quali stavo lavorando».
Mentre l'assessore Paolo Longhi si è affrettato a rimuovere dal computer senza segreti i file di quando militava in minoranza ed il capogruppo del centrosinistra Damiano Ambrosini ha espresso piena solidarietà a Martinelli adombrando un clima poliziesco a Palazzo, Raganà è corso ai ripari. «Ho dato immediatamente disposizione agli istruttori del Ced», annuncia il presidente del Consiglio, «di provvedere ad una verifica sul pc in questione per risolvere l'increscioso inconveniente verificatosi e tutelare la privacy dei consiglieri. Tuttavia sono convinto che si tratti di un problema tecnico e che l'apparecchio non sia stato manomesso. Anche perchè non ci sono proprio i presupposti e gli interessi per un caso di spionaggio».



COMMENTO

Con tutta evidenza si tratta di un disguido tecnico, anche se decisamente spiacevole.
Quando ieri mattina Lucio mi ha riferito di aver avuto accesso ai miei dati ho provveduto a verificare personalmente il problema e a cancellare, pur a malincuore, i miei lavori consiliari dal 2004 al 2009.
Avrei preferito salvarli a futura memoria ma non avevo con me una chiavetta USB.
Resto amareggiato dalla presa di posizione di Ambrosini che avrebbe adombrato "un clima poliziesco a Palazzo".
Chi il Palazzo lo frequenta sa bene che la saletta consiglieri è frequentata pressoché unicamente dai consiglieri di minoranza. Morale della favola: Se c'è qualcuno a cui è addebitabile il ruolo di spia, questi non è sicuramente tra le fila di PDL e Lega.
Basta con questa "cultura del sospetto"!

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