lunedì 30 maggio 2011

INVASIONE DI MOSCHE. SAN VITO E' SOTTO ASSEDIO

LEGNAGO. Fioccano le proteste tra gli abitanti della frazione assalita da nugoli di insetti

Stefano Nicoli

L'infestazione sarebbe dovuta ai cumuli di letame sparsi sui campi e non interrati tempestivamente Disposte ispezioni dei vigili e dell'ufficio ecologia


da L'Arena Domenica 29 Maggio 2011 , pagina 38

San Vito è di nuovo invasa da nugoli di mosche. E, puntuali come accade ormai da qualche anno a questa parte, si sono levate le proteste dei residenti, che sono ritornati sul piede di guerra «per spronare il Comune a risolvere una volta per tutte una situazione non più tollerabile, al centro di grossi disagi e di problemi igienico-sanitari.
Stando alle numerose segnalazioni arrivate questa settimana in municipio, l'invasione di insetti, lamentata soprattutto nella zona racchiusa tra Padana inferiore est, via Martiri Fosse Ardeatine e via Cavalcanti, sarebbe attribuibile ancora una volta ai cumuli di letame sparsi dagli agricoltori nelle campagne ai margini della regionale 10 senza le dovute precauzioni. Vale a dire l'immediata aratura con interramento del concime naturale come prescrivono la normativa regionale e l'ordinanza emanata dal sindaco nel marzo 2010. «Siamo esasperati da questa infestazione», afferma Romana Sandrini, abitante nel quartiere preso d'assalto dai fastidiosi ditteri, «che, tra maggio e giugno, si ripete da un decennio rendendoci la vita impossibile. Non possiamo infatti tenere le finestre aperte a meno di non possedere le zanzariere così come ci è impedito di mangiare all'aperto o di stare in giardino». «E dire», conclude la signora in procinto di promuovere una raccolta di firme con i suoi vicini di casa, «che molti di noi hanno scelto di abitare in campagna per stare più tranquilli e godersi l'ambiente».
Invece, proprio la natura ha giocato un brutto scherzo ai cittadini della frazione che ora non sono più disposti a convivere con gli sciami di mosche diventati ospiti sgraditi anche per la sagra in programma a metà giugno. Tant'è che i loro reclami sono già sfociati in due sopralluoghi dei vigili e del personale dell'ufficio Ecologia per appurare l'origine dell'inconveniente e far rispettare, a suon di multe salate, l'ordinanza sindacale. Così com'era avvenuto del resto un anno fa quando la polizia locale sanzionò alcuni contadini per aver disatteso le prescrizioni in materia lasciando scoperti per giorni diversi quintali di letame sparsi sui campi.
«Il fatto che ogni primavera si verifichi nella frazione questa emergenza», sottolinea Paolo Longhi, assessore ai Lavori pubblici, «induce a pensare a chiare responsabilità di agricoltori che utilizzano liquami ed altri effluenti zootecnici in dispregio alle disposizioni nazionali e regionali». «Ecco perchè», aggiunge, «di fronte a quest'ennesima levata di scudi ho disposto, d'intesa con il delegato all'Ecologia Graziano Lorenzetti, un'ispezione sul posto per soddisfare le legittime aspettative degli abitanti alle prese con un vero e proprio incubo».
I controlli non sono culminati finora in sanzioni anche perchè gli agenti stanno valutando altre possibili concause dell'invasione. «A questo riguardo», informa Longhi, «sono stati ispezionati un allevamento ed i residui vegetali di una ditta ma non sono state riscontrate irregolarità». Quindi il cerchio si è stretto sui fertilizzanti rimasti a cielo aperto.

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