giovedì 14 luglio 2011

Prostituzione. Legnago all'olandese? No grazie

Titola L’Arena: “Legnago all'olandese:
una via a luci rosse”. Nell’articolo si dà eco alla proposta choc dell’amico consigliere Lucio Martinelli, il quale, raccogliendo l’esasperazione di molti concittadini circa la presenza di lucciole sulle strade del centro, avrebbe pensato di istituire, in Zona Industriale, una via del meretricio.

Voglio leggere tale proposizione come un grido di dolore dinnanzi ad una problematica dai molteplici risvolti, quella della prostituzione lungo le nostre strade, per reprimere o tamponare la quale – almeno nell’elemento che più salta agli occhi – i nostri sindaci non possono più avvalersi del potere imperituro di ordinanza per sanzionare i clienti.
Negli scorsi mesi, infatti, la Consulta ha ritenuto incostituzionale la parte del “pacchetto sicurezza” del 2008 che conferiva ampi poteri ai sindaci in materia di accattonaggio e prostituzione.
In particolare, secondo la Corte Costituzionale, l’art. 125 del menzionato pacchetto violerebbe la Carta nella parte in cui permette che il sindaco adotti provvedimenti «a contenuto normativo ed efficacia a tempo indeterminato» per preservare la sicurezza urbana ed eliminare i rischi che la mettono a repentaglio, anche a prescindere da casi di «contingibilità e urgenza».
Dal momento che, normalmente, non è più possibile elevare sanzioni ai clienti, non servirebbe nemmeno acquistare e posizionare telecamere lungo le strade del sesso (attualmente Zona commerciale e artigianale a San Pietro e Via Cadorna in centro).
Il dibattito consiliare legnaghese ci ha regalato le più disparate proposte di rimedio: chi vuol far dichiarare penalmente illecita la prostituzione, chi vuol mandare volontari per convincere le lucciole a cambiar vita e Lucio che, appunto, vorrebbe dedicare una via al meretricio.
Ho provato ad evidenziare che il “rimedio martinelliano” non sarebbe comunque esperibile. L’attività di prostituzione, anche se penalmente irrilevante, costituisce sempre un'attività civilmente illecita, perché contraria al buon costume.
Il buon costume (boni mores) è il complesso dei principi che corrono sotto il nome di morale sociale (norme sociali), cioè quel che, di regola, si pratica dalla generalità delle persone, in un determinato ambiente ed in un determinato momento, quella che potrebbe - con altra espressione - chiamarsi la morale corrente.
Esiste dunque un complesso di norme etiche che, per l'assenza stessa della civiltà in cui viviamo, viene avvertito o almeno conosciuto da tutti.

L'attività di prostituzione, è certo contraria al buon costume, in quanto è avvertita dalla generalità delle persone come violatrice di quella morale corrente che rifiuta, sulla scorta di quelle norme etiche che rappresentano ancora il patrimonio della civiltà in cui viviamo, il commercio per danaro che una donna faccia del proprio corpo, rendendolo disponibile a soddisfare ogni istinto sessuale di qualsiasi partner.

Solo dunque una legge nazionale potrebbe consentire la percorribilità della proposta di Lucio Martinelli ovvero della contraria ipotesi che vorrebbe perseguirla penalmente.

Attualmente in Parlamento sono depositate 24 proposte di legge. Il Ministro Maroni si è detto contrario all’istituzione del reato di prostituzione.
Quanto al meretricio su strade ben determinate, penso sia, al limite, meno inopportuno ipotizzare una regolamentazione della prostituzione negli edifici privati.

Nel frattempo mi pare opportuno che siano affiancati i piani di aiuto sociale delle prostitute e la repressione dello sfruttamento della prostituzione che involge effettivamente nelle più gravi forme di degradazione umana, fino alla riduzione in schiavitù.

4 commenti:

Unknown ha detto...

24 proposte di legge non sono poche....
Comunque, sicuramente, la via più facile sarebbe sanzionare "l'utilizzatore finale" ma forse più difficile è scoprire se c'è un'organizzazione dietro...
Paolo non era meglio quando, prima dell'approvazione della legge Merlin nel 1958, si esercitava la "professione" nelle case....? Certo si dovrebbe emettere ricevuta fiscale.. e controlli sanitari.

Maurizio Costantini ha detto...

Invece che rimettere i ticket sanitari e diminuire le spese detraibili per le famiglie non potevano far pagare le tasse a chi esercita la prostituzione a casa propria?

Maurizio Costantini ha detto...

Invece che rimettere i ticket sanitari e diminuire le spese detraibili per le famiglie non potevano far pagare le tasse a chi esercita la prostituzione a casa propria?

Anonimo ha detto...

Da cattolico, diffido qualsiasi "calata di braghe" nei confronti dell'obbriobrioso fenomeno della prostituzione. attività da guerreggiare senza se e senza ma e da estirpare fin dalla radice. nessuna "chiusura d'occhio" rispetto alla più antica forma di alienazione della persona, nonchè alla più demoniaca piaga che può colpire un essere umano: la (s)vendita del proprio corpo, della propria persona, della sua anima e dignità.
i "fumi olandesi" lasciamogli ben volentieri ai liberticidi- relativisti che governano i Paesi Bassi.

Paolo Cecco