giovedì 8 settembre 2011

Padana Inferiore a pagamento? Il Comune dice no.

Il nuovo tratto di strada di circa 23 Km per collegare in sicurezza e con maggior fluidità di traffico Legnago al padovano, con l’ammodernamento di parte del tracciato esistente, costa 250milioni di euro. E né lo Stato né la Regione – quest’ultima comunque investirà ulteriori 36,5 milioni di euro - pur ritenendo l’opera strategica, hanno denaro a sufficienza.
Da qui la determinazione della Regione Veneto, di Veneto Strade, e delle Province di Verona e Padova a ricercare capitali da privati che troveranno necessariamente un rientro tramite i pedaggi.
Ma se la via dell’affidamento in concessione pare essere l’unica percorribile per dare il via in tempi relativamente rapidi al completamento della progettazione ed ai cantieri, i Comuni veronesi interessati ed in particolar modo la Città di Legnago dovranno fare i conti con possibili pesanti sacrifici.
La Regione infatti, intende affidare all’aggiudicatario non solo la gestione del nuovo tratto di strada da realizzare, anche tratte esistenti, per complessivi 41,5 km.
Legnago, che nel gennaio 2010 aveva visto partire i lavori – oggi a qualche mese dal termine – della cosiddetta “variantina di san Vito”, costata 13milioni di euro, vedrà applicato il pedaggio anche ai 2,5 km della nuova arteria e così pure per il tratto di Padana Inferiore Est con innesti da Via Limoni, all’uscita della Transolesana, e da Via Paina.
Vero è che la gara per l’affidamento in gestione avrà quale punto cardine l’esenzione dal pedaggio per i residenti dei Comuni territorialmente interessati, ma ciò nell’ambito di un chilometraggio e di un arco temporale ancora da definire.
E così i Comuni di Legnago, Minerbe e Bevilacqua, l'altro ieri di visita a Venezia, per incontrare i funzionari regionali del settore infrastrutture e mobilità, hanno evidenziato le loro perplessità.

A mio giudizio la stessa storia della Padana Inferiore insegna che ad aspettare gli interventi statali non si fa, letteralmente, molta strada; di contro di un collegamento più sicuro e veloce con Padova ne abbiamo bisogno urgente da sempre. Ci svegliamo però da un sogno, quello in cui immaginavamo che la nostra variantina a San Vito non sarebbe stata soggetta a pagamento nemmeno tra trent’anni. Questo, a malincuore, possiamo accettarlo: il traffico pesante comunque se ne andrà dall’abitato. Non possiamo tollerare invece di ritrovarci in un incubo, ovvero l’asservimento al privato, con pagamento di pedaggio, per tratti di Padana Inferiore già esistenti e per la cui realizzazione i nostri concittadini hanno già contribuito economicamente.

1 commento:

____ ha detto...

LEGNAGO. La decisione è stata annunciata al sindaco e all'assessore Longhi in una riunione nella sede di Veneto Strade
Variante di San Vito a pedaggio
Doccia gelata per il Comune
Stefano Nicoli
La nuova regionale 10 sarà data in concessione per 41,5 chilometri La Giunta contraria al pagamento sul raccordo tra bretella e 434
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Giovedì 08 Settembre 2011 PROVINCIA, pagina 28
I lavori in corso per la realizzazione della nuova bretella di San Vito di Legnago DIENNE FOTO La «variantina» di San Vito è ormai in dirittura d'arrivo e, se tutto filerà liscio, dovrebbe entrare in funzione entro il prossimo inverno. Con il vantaggio di sgravare la frazione da un traffico diventato ormai insostenibile e fonte di fastidiosi disagi soprattutto per i residenti. Ma, non appena sarà realizzato il tratto mancante della nuova «Padana Inferiore» tra Carceri di Este e Legnago, messo a punto giusto un mese fa dalla Regione, la bretella inseguita in città da vent'anni diventerà una strada a pedaggio. E le sorprese non finiscono qui visto che gli amministratori regionali intendono affidare in concessione, assoggettandole a pagamento, non solo le tratte da inaugurare ma anche quelle già esistenti per complessivi 41,5 chilometri. Compresa, perciò, la porzione di regionale 10 che dall'innesto con la Transpolesana si snoda su ponte Limoni per immettersi con la «variantina» da 2,5 chilometri ricavata in mezzo alla campagna.
Una prospettiva per niente allettante, dunque, che ha avuto l'effetto di una doccia gelata, con presa di posizione immediata, per il sindaco Roberto Rettondini e l'assessore ai Lavori pubblici Paolo Longhi convocati a Mestre, nella sede di Veneto Strade (società controllata dalla Regione a cui compete la gestione dell'arteria ndr) per fare il punto sul cantiere di San Vito e sul futuro tratto di 22,5 chilometri mancante ancora all'appello. Ossia quello destinato a collegare Legnago al Padovano con una spesa di 250 milioni di euro che, a fronte del protocollo d'intesa siglato ai primi di agosto a Venezia tra Regione, Veneto Strade e Province di Padova e Verona, verrà progettato e costruito in project financing con un rientro per il privato investitore tramite un pedaggio già visto con il fumo negli occhi dalla Giunta. Almeno per il raccordo della 434 con innesti da via Limoni e via Paina.
«L'affidamento in concessione», sottolinea Paolo Longhi, assessore ai Lavori pubblici, «appare l'unica soluzione percorribile per centrare il risultato in tempi stretti non essendo sufficienti i 35,6 milioni disponibili nelle casse regionali per collegare in sicurezza e con una maggior fluidità di traffico San Vito con Carceri». «Tuttavia», aggiunge, «se da un lato possiamo accettare, seppur a malincuore, il pedaggio per la bretella che libererà la frazione dal traffico pesante, dall'altro non siamo invece disposti a tollerare l'asservimento al privato, con tanto di pagamento, dei tratti di Padana Inferiore est già esistenti».
La Giunta è pronta, pertanto, ad alzare le barricate per limitare la concessione soltanto alle nuove tratte. Malgrado la gara per l'affidamento in gestione della nuova regionale 10 avrà come punto cardine l'esenzione dal pedaggio per i residenti dei Comuni interessati. «Nell'incontro con Veneto Strade», riferisce il sindaco, «abbiamo avanzato forte perplessità sui piani della società che comporterebbero un grosso sacrificio per la nostra città. Quindi, faremo tutto il possibile affinchè un tratto di strada che da anni fa parte della nostra quotidianità e che attraverso ponte Limoni è indispensabile per la viabilità ordinaria di destra e sinistra Adige resti gratuito».