Legnago. È morto a 82 anni l'ex assessore alla Cultura della prima Giunta leghista, che esordì in Consiglio con la Dc
Assieme al fratello Mario costituì nel 1962 l'Api I funerali si svolgeranno domani mattina in duomo
Da L'Arena, Martedì 04 Ottobre 2011, pagina 26
Legnago ha perso un altro pezzo della sua storia, un personaggio carismatico che è stato uno dei protagonisti di una vivace stagione politica e culturale in cui la sua famiglia ha giocato un ruolo di primo piano ai tempi della Democrazia cristiana. L'altra sera, dopo una lunga malattia, è morto a 82 anni, nella sua casa di via Cavalcaselle, Guido Giarola: avvocato, ex consigliere ed ex assessore comunale, revisore di importanti società italiane e fondatore nel 1962 con il fratello maggiore Mario - uno dei notabili della Dc veneta scomparso nel 2006 - dell'Api, l'Associazione piccole e medie imprese della provincia di Verona arrivata a contare oltre mille aziende con 16mila addetti.
Giarola, che in città veniva chiamato l'«avvocato gentiluomo» per i suoi modi raffinati, la bontà d'animo e la rettitudine riconosciutagli anche dagli avversari politici, era nato nel 1929 a San Pietro di Morubio. Rimasto orfano in tenera età è stato cresciuto dalla mamma e dai tre fratelli che, vista la sua propensione per lo studio ed in particolare la sua passione per la storia coltivata per tutta la vita, l'hanno poi incoraggiato a frequentare il liceo al termine del quale si iscrisse all'università conseguendo la laurea in Giurisprudenza. Cresciuto a pane, codici e scudocrociato, Giarola, che aveva frequentato le aule dei tribunali fino a 75 anni nella duplice veste di civilista e penalista, si era avvicinato alla politica attiva nei primi anni Sessanta diventando consigliere e quindi assessore nella Giunta di Nereo Mazzocco. Dopo una lunga pausa assecondata dalla diaspora democristiana si era avvicinato dapprima alla Liga veneta e successivamente alla Lega, che aveva appoggiato, con il nipote Luciano, anche alle amministrative del 2009. E fu proprio con la Giunta del Carroccio, guidata dal 1993 al 1996 da Roberta Visentin, che l'ex membro del Coreco ritornò in municipio da assessore alla Cultura grazie all'accordo stretto dai leghisti con la lista Primavera. I funerali di Giarola, che lascia la moglie Sylvia Cordes, quattro figli e sette nipoti, si terranno domani alle 9.30 in duomo. S.N.
COMMENTO
Conobbi Guido una decina d'anni fa.
Lo ritrovai all'inizio della mia esperienza da assessore; mi intrattenne in casa sua, proprio dietro il Municipio, in compagnia della moglie Sylvia, raccontandomi della sua passione per la storia, in particolare per la Repubblica di Venezia - argomento di cui trattò anche all'Università del Tempo Libero - e di quanto non fosse particolarmente convinto dell'intenzione di coprire i resti di Porta Mantova.
Poi partimmo per la campagna. Raggiungemmo una via isolata, ai confini con Villa Bartolomea, per la quale mi chiedeva maggiore manutenzione.
Non ho altri ricordi di Guido. Ma per quanto poco l'abbia conosciuto mi è parso un vero gentiluomo ed una brava persona.
2 commenti:
Si', anch'io ho avuto modo di conoscerlo tantisimi anni fa', credo quando si era avvicinato alla Lega. Non mi meraviglia del soprannome. Era per davvero un gentiluomo. E' che le brave persone t'insegnano qualcosa anche se ci passi insieme cinque minuti. Dei buzzurri e dei cretini, invece, ci si scorda subito, anche se ti hanno seccato per anni.
Ho più volte avuto anch'io l'occasione di parlare con lo stimato Guido Giarola e pertanto condivido pienamente il pensiero di chi lo considerasse una persona colta e raffinata (quale in effetti era).
In questi tempi ove tutto è mutato, ove la purezza d'animo si è estinta e gli interessi personali unitamente allo sfrenato arrivismo e ruffianaggine (senza ALCUNA qualità)dilagano nella nostra società, persone come Guido Giarola potrebbero insegnarci ancora MOLTO.
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