E intanto le difficoltà nella
traslazione dei fascicoli della Sezione Distaccata, proroga o meno,
faranno differire l'accentramento oltre il 13 settembre
Le dure parole del Presidente Napolitano, il quale, giusto ieri,
ha tacciato come "scandaloso e inaccettabile" il disegno di
legge134/13 per la proroga e sospensione delle disposizioni per il
riordino della geografia giudiziaria, potrebbero, incredibilmente
lasciare uno spiraglio di luce per la salvezza per il nostro secolare
presidio di giustizia.
Il braccio di ferro tra Governo e Parlamento potrebbe sfociare
infatti in una modifica del decreto legislativo “Severino” 155/12
che, se si rifacesse al parere espresso dalla Commissione Giustizia
del Senato, potrebbe salvaguardare alcuni tribunali minori e alcune
sezioni distaccate – 39 su 220 – e tra queste quella di Legnago,
da sempre – malgrado le difficoltà dovute alle carenze di organico
(sia giudicante che ausiliario) - sinonimo di efficienza.
 |
orgoglio forense legnaghese, sit-in nella "fatal Verona" (foto Bebo)
| | |
E che l'accorpamento con la sede centrale veronese sia davvero
problematico l'ha voluto sottolineare ieri pomeriggio, durante un
incontro tenutosi nel Palazzo di Giustizia di Via San Martino con il
“Foro legnaghese” ed il Presidente dell'Ordine degli avvocati
veronesi, lo stesso Presidente del Tribunale di Verona, Dott.
Gianfranco Gilardi.
La buona produttività della Sezione Distaccata di Legnago (che
esaurisce in media c.ca 400 procedimenti civili l'anno), nonché la
difficoltà di accentrare a Verona tutti i fascicoli legnaghesi,
peraltro senza poter contare nell'applicazione del personale
ausiliario che – in caso di dismissione del Palazzo di Via San
Martino – verrebbe assegnato perlopiù in altri sedi giudiziarie,
consigliano infatti, anche in caso di mancata proroga/sospensione del
Dlgs 155/12, di ritardare oltre il 13 settembre 2013 l'accorpamento.
In punto deve infatti osservarsi come lo stesso articolo 8 del
decreto Severino consentirebbe il mantenimento, per non più di
cinque anni, degli immobili, sedi degli uffici soppressi, a servizio
dell’ufficio giudiziario accorpante. Una norma che potrebbe essere
interpretata nel senso di lasciar vivere in detti immobili le
funzioni di amministrazioni della giustizia.
Va da sé che, in caso di mancata modificazione del
decreto Severino, la proproga e la sospensione delle sue disposizioni
non farebbero altro che ritardare la condanna a morte del nostro
Tribunalino.
Per questo la battaglia vera sta nell'ottenere una modificazione
del decreto 155 capace di ricomprendere la salvaguardia del nostro
presidio di giustizia; le forze politiche locali stanno attivandosi
trasversalmente per raggiungere tale obiettivo.
 |
uno scorcio del nostro "Palazzaccio" (foto Bebo) |
Fonti accreditate vedrebbero la riunione di concertazione tra la
nuova Guardasigilli Cancellieri e i capigruppo della Commissione
Giustizia fissata per la mattina del prossimo 18 giugno.