lunedì 29 luglio 2013

diAmoci una mano. Ovvero il programma elettorale a Legnago dopo il bipolarismo

Scriveva Max Weber nel 1918 in 'La politica come professione': «I programmi di governo hanno un significato quasi puramente fraseologico». Sono cioè solo «parole, parole, parole» per citare una vecchia canzone di Mina.
Io di programmi elettorali per le elezioni comunali di Legnago ho contribuito a scriverne due; quello del 2004 – quand'ero ancora un pischello – per il Polo; quello del 2009 per il PDL, poi fuso con quello della Lega Nord.
Passato qualche anno posso svelarvi che Weber aveva ragione.
Del resto non sto squarciando il Velo di Maya: se la gente i programmi non li legge vuol dire che è risaputo che si tratta perlopiù di aria fritta.
Funziona un po' così: ci si trova tra maggiorenti di una coalizione e si cerca di interpretare i desiderata della gente. Ovviamente tutti i mal di pancia devono essere addebitati o a congiunture astrali ed economiche (quando si è in maggioranza) o a chi ha mal governato la Città (quando si sta all'opposizione). Poi si prende qualche giovane di belle speranze e gli si lascia l'arduo compito di buttare giù qualche riga che abbia un senso logico su alcuni fogli a4 pinzati da depositare in Comune. Ed ecco a voi il programma.
I politici sanno che col sistema bipolare (anche le civiche a Legnago son sempre state sino ad oggi, espressione di centrodestra o centrosinistra) la gente si dividerà, con la stessa razionalità con la quale si sceglie di tifare una squadra di calcio.
Ma cosa succede se il sistema bipolare salta?
I programmi – nel mare di civiche più o meno capaci di amalgamare spezzoni di centrodestra e di centrosinistra – potrebbero tornare utili strumenti per pesare la credibilità dei candidati.
Noi di Facciamo per Legnago proviamo a credere a questo assunto e, all'uopo, abbiamo lanciato la nostra sfida programmatica che abbiamo voluto chiamare “diAmoci una mano”.
Il nome vorrebbe essere evocativo del metodo che si seguirà per redigere il programma. La parola chiave sarà il confronto. In primis con le associazioni territoriali, sportive culturali e di categoria.
Chiediamo a ciascuno almeno cinque idee – quante sono appunto le dita di una mano – per migliorare la nostra Città.
In sintesi: il nostro programma lo scriveranno direttamente gli elettori.
Tentar non nuoce. Chi accetta la sfida?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Con PDL e LEGA al governo abbiamo sotto gli occhi che fine stiamo facendo, prima hanno rovinato l'Italia assieme poi hanno dato il colpo di grazia sostenendo il governo Monti (in verità non la LEGA)assieme al PD.

A Legnago non è che i politici siano meglio di quelli che sono a Roma basta vedere PDL e LEGA come hanno gestito Legnago.

Le promesse NON mantenute, la caserma dei carabinieri, la caserma della polizia locale, l'allontanamento delle prostitute, gli accattoni che sono aumentati invece che diminuire sono solo un esempio.

Aggiungo inoltre, corre voce che il Rettondini avrebbe con la ditta SIVE ottenuto che un operatore di questa ditta operi per 6 ore nel centro di Legnago in modo che da quando è partita la raccolta porta a porta in centro, questi sia sempre mantenuto sgombro da eventuali rifiuti abbandonato o posti fuori orario di raccolta.

Perché in centro viene trattato diversamente dalle frazioni o quartieri ?

Forse perché in centro vi abita Rettondini ?

E' per questo che hanno rifatto il marciapiede fronte all'entrata del municipio ?

Rettondini ha pauta di inciampare ?

Certamente il vecchio marciapiede non ne aveva la necessità, ve ne sono di peggiori in tutta Legnago, basterebbe che i tecnici del comune girassero per il territorio per rendersi conto delle priorità.

Ma probabilmente devono ottemperare agli ordini di scuderia !!

dott. Longhi, vosto che la tassa sui rifiuti non è diversificata per quartieri pensa che sia corretto il comportamento dell'Amministrazione ?

dott. Longhi pensa che i marciapiedi delle frazioni o dei quartieri siano messi meglio di quello di fronte all'abitazione del sindaco ?

____ ha detto...

Buongiorno gentile anonimo.
Credo che la nequizia di un governo la si debba calcolare al netto delle ideologie o delle nostre simpatie personali per l'uno o l'altro dei contendenti.
Su questo la mia opinione è che il centrosinistra si dichiara diverso dai leghisti ma per colpe uguali: la lottizzazione delle cariche, a Legnago come a Roma, è operazione comune a tutti gli schieramenti politici.
Quanto a Rettondini io credo sia una delle persone più oneste che abbia conosciuto nella mia ormai non più breve carriera politica.
Mai - per quel che ho potuto vedere - ha ricercato l'interesse personale.
Ciò non toglie che come altri lui abbia i suoi difetti (in primis ha piegato troppo la spina dorsale ai voleri dei caregari ricattatori di turno). E quanto alle priorità delle manutenzioni ciascuno può avere idee diverse.
Io convengo con lei.
Recentemente hanno sistemato anche l'asfalto di metà Via De Massari, dove ho il mio studio legale. Sinceramente - per quanto la cosa non mi abbia affatto disturbato - ritengo che ci fossero altre vie, ridotte come sono a dei veri colabrodo, che meritassero maggior attenzione.
Quanto alla raccolta dei rifiuti ogni piccola rivoluzione causa, almeno inizialmente, sempre grandi risentimenti.
Così è stato quando - anni fa - fu introdotto il porta a porta per le frazioni.
Ora c'è anche in centro un porta a porta spinto.
I legnaghesi del centro prima si lamentavano della sporcizia delle aree che ospitavano i punti di raccolta, ora si lamentano dei sacchetti da lasciar fuori l'uscio.
Peraltro non oso immaginare le polemiche che potrebbero sortire da una nemmeno prefigurabile conversione della nostra discarica tradizionale (composta di buche che consumano il territorio, non sono l'optimum per le falde acquifere e rilasciano del mefitico percolato)con un cosiddetto inceneritore.
Dunque differenziata spinta sia.
Le polemiche sorgono perché tutti - a parole - vorrebbero tornare alla natura; ma nessuno a piedi.
Grazie infinite per il suo commento e per i suoi suggerimenti che terrò a mente.
Paolo