martedì 22 luglio 2014

Cittadinanza onoraria per gli accampati del Torrione


Legnaghesi a tutti i costi, anche dopo l'ennesimo sgombero



Blitz della polizia locale nel paraboloide di Via Mantova.
Gli agenti trovano e “forse” sloggiano – dopo opportuna denuncia – volti noti dei bassifondi legnaghesi.
Sono qui da anni. La loro routine è scandita da precisi momenti.
Alla mattina la questua in ospedale; a pranzo in Via Frattini alla Caritas; poi bivacco al prospiciente distributore automatico e da qui al Torrione, fino a tarda sera in un crescendo di schiamazzi, sudiciume abbandonato a terra, spaccio e molestie varie (domenica sera hanno malmenato un ragazzo solo perché aveva osato implorare un po' di silenzio).
Il centro storico è il nuovo bronx.
Nell'accampamento di fronte al Duomo spezza la becera monotonia - da un bottiglione di vino all'altro – il passaggio di una donna da inseguire e molestare e l'andirivieni di biciclette che percorrono Legnago a velocità che manco Bartali le teneva.
Dicono siano i corrieri dello spaccio e qui hanno trovato dimora.
A proposito, ogni tanto la casa la cambiano. Passano – di sgombero in sgombero - dalla sponda destra a quella sinistra dell'argine dell'Adige; dalla casa azzurra in Via Mantova al vicino paraboloide (in ogni caso lasciano sempre tonnellate di rifiuti; in particolare a Porto di Legnago vennero trovate decine di batterie di auto ed elettrodomestici).
A Legnago – città senza lavoro, dalle troppe tasse e dalle saracinesche chiuse – loro ci vogliono stare. Non sono come i nostri giovani che guardano alla grande città o, addirittura, all'estero per cercare un futuro.
Anche col nuovo sgombero non cambierà nulla.
Scommettiamo nel perpetuarsi del loro trantran. Con le nostre leggi non c'è nulla di più scontato.

A questo punto diamogli la cittadinanza onoraria.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Non c'è paese migliore di Legnago per loro

Mangiano e bevono a sbafo alla Caritas

Svuotano i cassoni per la raccolta del vestiario (sempre della Caritas) posti nei vari luoghi di Legnago lasciando poi quello che non gli serve tutto a terra

Raccolgono i loro "fondi" davanti all'ospedale importunando le persone (da qualche tempo ci sono anche parcheggiatori abusivi) oppure durante il mercato del sabato

Usano i soldini raccolti per birre, vino e biglietti del gratta e vinci (sì acquistano questi biglietti e magari avranno anche il c..o di azzeccarci)

La libera circolazione dei cittadini dell’UE è, come noto, una delle libertà fondamentali, la legislazione italiana prevede la possibilità di adottare provvedimenti di “allontanamento” dei cittadini comunitari nei casi in cui emergano motivi particolarmente gravi che determinano allarme sociale ( sicurezza dello Stato, imperativi di pubblica sicurezza, di ordine pubblico, di pubblica sicurezza). In altri casi l’allontanamento scatta quando vengono meno le condizioni che legittimano il diritto di soggiorno nel nostro territorio nazionale. Sono di competenza del Prefetto i provvedimenti per motivi di “pubblica sicurezza” ed “imperativi di pubblica sicurezza” ( vengono definiti dal comma 7 dell’articolo 20 del suindicato decreto legislativo e sono desunti da quei comportamenti del cittadino che abbiano compromesso diritti fondamentali della persona, la dignità umana, l’incolumità pubblica). Per questi ultimi, limitatamente a quelli da adottare nei confronti di cittadini dell’UE minorenni o che abbiano soggiornato in Italia nei precedenti dieci anni, la competenza è del Ministro dell’Interno. Sempre a quest’ultimo competono gli “allontanamenti” per motivi di ordine pubblico e di sicurezza dello Stato. Le motivazioni alla base dei provvedimenti sono formulate a seguito di adeguata valutazione ed istruttoria svolte, di norma, dalle Questure che eseguono, poi, dopo la notifica agli interessati, il provvedimento. Per l’allontanamento con accompagnamento alla frontiera del “comunitario” è necessaria, come per lo straniero, la preventiva richiesta di convalida al giudice di pace competente per territorio. La durata del divieto di reingresso in Italia non può essere superiore a tre anni ( l’inosservanza è sanzionata con la reclusione fino a tre anni)

Forse con la globalizzazione Legnago non è più in Italia e senza saperlo siamo finiti in Romania ?

Più che la cittadinanza onoraria sarei per la legge del taglione