lunedì 22 settembre 2014

Addio a Luciano Rossi, cantore di Vangadizza



Se n'è andato venerdì, sorseggiando un caffè, il poeta Luciano Rossi.
Tra i riconosciuti personaggi di Vangadizza, insieme a Lucio Martinelli e al vecchio parroco, Don Romeo, formava un trio senza pari in Città.
E del trio, lui, Luciano, era ovviamente l'artista.
Amante della buona lettura e del teatro, da giovane aveva fatto comparsa in un film d'autore (il regista pare fosse Ermanno Olmi).
Solare ma al contempo taciturno, col microfono tra le mani Luciano Rossi diventava un mattatore, cantore di leggende e perle di saggezza popolari, la più gettonata quella che vedeva la nota e "imbrecanata" Locanda "Dalla Beppa" trasformarsi nella selva oscura dantesca; tuttavia era un aedo con una dizione perfetta. Alla Vittorio Gassman.
Luciano aveva seguito con un certo interesse la nascita di Facciamo per Legnago ed era intervenuto ad alcune nostre iniziative recitando poesie dialettali in rima alternata.
La mia preferita resta “Spread” del 27 novembre 2011, declamata al Circolo Noi di Vangadizza, nel gennaio 2012


Fulmine a ciel seren, in television
oncó s'ha sentìo na parola strania,
de matina bonora, a colazion,
dita con devozion e tanta smania.
A l'improviso , senza traduzion ,
" spread ", che ho pensà ch'el fusse un novo spritz .
Me son turbà, messo in agitazion.
Un spread - g'ho dito al bar - col limonitz ".
Conoscendo tante lingue el barista
el m‟ha portà proprio un spritz col limon .
G‟ho dito giusto alora , son un artista“ ,
g'ho pensà mi guardando i altri aventori
che i se disea : “ Spread l'è 'na spremuta;
al bar i capisce quel che i vol lori".




Ciao Luciano!

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