mercoledì 30 aprile 2008

LONGHI SUL GAL. PIU' IMPORTANTE AVERE UOMINI QUALIFICATI DELLA SEDE.

Non è facile l’approccio a questa delibera.
Lo testimoniano i tanti riferimenti normativi che contrastano con la necessaria fretta con cui questo consiglio comunale è chiamato ad esprimersi in ordine alla costituzione di un g.a.l., gruppo di azione locale, ovvero un’associazione misto pubblico privato della pianura veronese che, nell’ambito dell’iniziativa comunitaria Leader – acronimo in francese per Collegamento fra azioni di sviluppo dell’economia rurale - dovrebbe avere il compito di sostenere progetti di sviluppo rurale ideati a livello locale al fine di rivitalizzare il territorio e di creare occupazione.
Progetti che devono riguardare una zona rurale ristretta ad una popolazione compresa fra 10000 e 100000 abitanti.
Da qui la necessità - di Legnago ed altri comuni – di accelerare i tempi e di puntare in tempo utile le proprie fish in questa scommessa alettante.
La cornice prospettata dalla Provincia di Verona – che desidera avere un secondo Gal dopo quello della montagna – pare delle più rosee: per i progetti di sviluppo rurale l’Unione Europea ha stanziato 914 milioni di euro in sette anni.
Obiettivo di ogni GAL – e quindi anche di quello cui questo Comune intende prender parte - è presentare ed attuare un progetto incentrato su un tema caratteristico dell’identità e/o delle risorse e delle conoscenze specifiche del territorio.
Ogni GAL deve adottare uno o più temi fra quelli consigliati dall'amministrazione europa, o in alternativa proporne uno. I 4 temi catalizzatori sono:
1. L'utilizzo di nuove tecnologie e nuovi know-how per aumentare la competitività dei prodotti e dei servizi dei territori (The use of know-how and new technologies to make the products and services of rural areas more competitive) (11%)
2. Miglioramento della qualità di vita nelle zone rurali (Improving the quality of life in rural areas) (24%)
3. La valorizzazione dei prodotti locali, in particolare agevolando mediante azioni collettive l'accesso ai mercati per le piccole strutture produttive [Adding value to local products, in particular by facilitating access to markets for small production units via collective actions] (20%)
4. Valorizzazione delle risorse naturali e culturali, compresa la valorizzazione dei siti di interesse comunitario Natura 2000 (Making the best use of natural and cultural resources, including enhancing the value of sites of Community interest selected under Natura 2000) (34%)
(Fra parentesi è indicata la percentuale dei GAL che a livello europeo l'hanno selezionata come primo tema. Il restante 19% ha adottato un tema proprio)

Ora, non v’è dubbio che io possa fare a meno di sapere – fidandomi – l’ammontare della spesa relativa alla quota associativa che il mio comune sarà tenuto a conferire.

Né v’è dubbio che la nostra sia una realtà territoriale ancora bisognosa di uno sviluppo rurale compatibile e capace di offrire nuove fonti di occupazione anche e soprattutto tramite lo scambio di esperienze tra pubblico e privato.

Ma non posso far finta di non vedere che ad oggi un progetto non c’è.
E non sarà nemmeno facile conciliare gli interessi dei vari protagonisti.
Noi legnaghesi non abbiamo prodotti tipici. Se escludiamo i debiti.
Cosa abbiamo da offrire?
Una sede?
Bene ma non è così rilevante.
Una personalità da coinvolgere nel patnerariato?
Forse. E qui che insiste il nostro emendamento.
Già mi piacerebbe che a rappresentare il mio Comune nell’ambito dell’assemblea generale dei soci fosse una persona competente.
Ma se spettasse a Legnago addirittura esprimere un membro del consiglio di amministrazione non si potrebbe certo regalare questo ruolo ad uno sprovveduto.
Ci vuole una persona dalla comprovata qualifica.
Sarebbe doveroso per riempire una cornice dai più rosei orizzonti con un quadro - fuor di metafora con un progetto - all’altezza delle aspettative.
Queste le mie speranze, questo il senso del mio, del nostro emendamento.

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