domenica 8 marzo 2009

Dal quarto congresso veronese di An: il PdL c'è, ma AN ... Anche!

Il coordinatore veneto di A.N. Alberto Giorgetti, al quarto congresso veronese del partito - l’ultimo prima di confluire nel PdL - ha svelato l’esistenza di un imbattibile medicinale in caso di diatribe interne al sodalizio con Forza Italia ed altre componenti minori del partito unico del centrodestra: a mali estremi, estremi rimedi. Per i prossimi due anni c’è ancora la delega nazionale per la spendita del simbolo di Alleanza Nazionale sul territorio. Decideranno i presidenti provinciali se avvalersene o meno.

4 commenti:

Federico Zuliani ha detto...

In ottica PdL può essere un'arma a doppio taglio, ma dal punto di vista politico la ritengo una cosa positiva.

Questa opzione evita infatti l'accordo a tutti i costi ke, generalmente è sempre al ribasso...

Ora, va bene fare delle concessioni, ma se queste significano troppo ribasso (sottoterra diciamo...), allora...

...e intanto il Cardinale se la ride sotto i petali... :)

____ ha detto...

e cosa avrebbe da ridere? tanto lo sanno tutti, ormai, che andremo insieme dal primo turno. inutile tentare di confondere le idee...

Anonimo ha detto...

Caro Paolo, perdonami se il post non riguarda il titolo direttamente, ma la notizia è di ieri che in 5° e 6° Commissione della Camera, governo e maggioranza hanno bocciato emendamenti UDC sul federalismo, tra i quali quello ampiamento condiviso del movimento dei sindaci per il 20% dell'Irpef. Tu ne sai qualcosa? Ritengo sarebbe gravissimo.

____ ha detto...

Non ne so nulla, caro Leonello.
Farò qualche ricerca in tal senso.
ad ogni buon conto - ne parlavo col Sindaco qualche settimana fa - la proposta dell'assegnazione ai Comuni del 20% dell'IRPEf era destinata, purtroppo, alla bocciatura.
Penso che sia stato comunque fondamentale aver fatto capire alla Capitale quanto siano incacchiati (perdonerai il termine) gli amministratori veneti. Il nostro Veneto ha un motore formidabile, ma è costretto a fare da traino ad altri, subendo peraltro il peso - non solo psicologico - di essere collocato tra due regioni a statuto speciale.
A Legnago, da luglio non ci saranno più soldi per finanziare il Pollicino mentre nel Trentino chissà quale altro diavolo di servizio potranno offrire gli amministratori locali ai propri cittadini.