mercoledì 1 aprile 2009

C’è la guerra dei palazzi dietro gli scudi elettorali Da L'Arena 1 aprile 09 p. 28


Legnago. Consiglio rovente: maggioranza e opposizione contro sulle nuove lottizzazioni



Stefano Nicoli

I nuovi programmi edilizi del progettista della «Rosa» osteggiati duramente dal Pdl e dalla Lega nord

Saranno le elezioni che si avvicinano, la nutrita presenza di tecnici in entrambi gli schieramenti o la coincidenza che su due dei tre nuovi quartieri residenziali approvati nell’ultimo consiglio comunale ci fosse la firma del consigliere di maggioranza Luca Michelazzi. Sta di fatto che nel corso dell’assemblea - dov’erano in discussione un piano di recupero e la tripletta di interventi edilizi, che si tradurrà in altri 41mila metri cubi di appartamenti e villette per 32 lotti e circa 400 potenziali residenti - è scoppiata quella che è già stata ribattezzata in città la «guerra delle lottizzazioni». Malgrado i progetti in questione «siano regolari sotto il profilo tecnico-legale e sfruttino legittimamente le opportunità di espansione concesse dal Piano regolatore vigente», come ha evidenziato Luigi Bologna, assessore ai Lavori pubblici.
Che Lega e Pdl intendessero mettere i paletti ai due rioni progettati dall’esponente della Rosa si è avuto il sentore non appena l’assemblea ha impresso all’unanimità il via libera definitivo a «Palazzo Salieri»: il moderno complesso che sorgerà a fianco del teatro al posto dei tre vetusti fabbricati affacciati su viale dei Caduti. Prima di passare al setaccio per poi bocciarle le lottizzazioni «Almerini Vecchia» - il quartiere che si svilupperà a Casette su 18mila metri quadrati con la realizzazione di 20.500 metri cubi di costruzioni a bassa densità distribuite su 19 lotti - e «Via Malon» - l’area di 10mila metri quadrati ripartiti in sette lotti prevista a Terranegra, alle spalle della Ceca - Loris Bisighin del Pdl ha infatti bisiamato non solo «l’ennesima colata di cemento» rimarcando «l’esigenza di costruire meno, meglio ed ecompatibile». Ma anche «il mancato adeguamento, sancito da un ordine del giorno votato ancora nel 2007, del regolamento edilizio con l’applicazione di agevolazioni fiscali a chi costruisce abbattendo i consumi energetici». Quindi il collega di partito Paolo Longhi ha chiesto il ritiro del primo dei due piani in questione puntando l’indice «sul verde relegato in posizione marginale e poco godibile dai residenti» oltre che «sui parcheggi disposti in senso ortogonale e tali da creare problemi di viabilità».
Perplessità enfatizzate a vuoto dal leghista Roberto Rettondini che ha parlato di «lottizzazione fatta in casa, brutta ed inopportuna tanto più di fronte ad una cubatura ingente che fa a pugni con un mercato saturo e migliaia di alloggi invenduti». Un analogo invito a ritirare la delibera Lega e Popolo della libertà l’hanno formulato poi anche sulla lottizzazione di via Malon, che Maurizio Raganà del Pdl ha criticato «per la carenza di posti auto e per la posizione sconveniente a ridosso di una fabbrica che ha sempre creato problemi con l’emissione di polveri di carbone». Nemmeno in questo caso ad accorciare le distanze sono bastate le rassicurazioni dell’assessore Bologna circa «la posa di una fascia di mitigazione tra la Ceca e la lottizzazione composta da un filare quadruplo di alberi e la creazione di ulteriori parcheggi esterni». L’assemblea si è invece ricompattata sull’adozione unanime di «Via del Bersagliere»: i sei lotti residenziali che prenderanno forma a Casette, nei pressi della ferrovia, su 14mila metri quadrati. Ma in questo caso il progetto non era firmato, come per «Palazzo Salieri», dall’ingegner Michelazzi.

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