giovedì 23 aprile 2009

LA SCUOLA CATTOLICA A LEGNAGO. BALUARDO DI CULTURA E PLURALISMO


Il nostro importante concittadino Alessandro Riello ha deciso di donare un’area di sua proprietà, di circa 10mila mq, sita appena a nord della rotondina che da Porto conduce in san Vito, alla Diocesi di Verona perché questa possa realizzare una scuola cattolica.
Per dare seguito a questa aspettativa, a questo stupendo atto di generosità, è stato richiesto al Consiglio di esprimersi in ordine ad una variante al piano regolatore generale affinché avvenisse il mutamento della destinazione dell’area in questione - prevista “a tutela della produzione agricola” – “a scolastica”.
La deliberazione ha ricevuto il placet del PDL, della Lega e di “Legnago Viva Legnago Solidale”. Astenuta Enrica Orlando di “Legnago Democratica”
La delibera, nelle sue premesse faceva riferimento al fatto che in Porto insistesse un’offerta formativa cattolica da oltre cento anni.
Va infatti evidenziato come, negli stessi anni in cui i rapporti tra Stato e Chiesa erano ancora molto freddi, a Legnago, l’intraprendenza di Monsignor De Massari favoriva l’istituzione dapprima di una scuola lavoro, dedicata anche alle fanciulle, di un educandato, di un asilo, di scuole di disegno pittura e musica.
Quanto all’offerta formativa cattolica in sinistra Adige occorre fare riferimento all’ ideazione, nel 1893, sempre da parte di Monsignor de Massari, di una scuola “per l’educazione cristiana e l’addestramento professionale della gioventù maschile”.
L’opera sorse a Porto, come da desiderio delle benefattrici di ieri, le sorelle Scrami, che vollero pure che l’istituto fosse affidato ai sacerdoti di Don Bosco. Lo stesso Santo fondatore dei Salesiani diede il suo placet poco prima di passare a miglior vita.
Di acqua sotto i ponti ne è passata molta. E oggi il San Davide ospita, grazie ad un intervento congiunto tra Comune e Provincia, il nostro Liceo Ginnasio Giovanni Cotta, sempre più importante per numero di iscritti e offerta formativa.
Già da qualche anno i Salesiani avevano abdicato alla funzione educativa in Porto.
La scuola cattolica di Porto, gestita da una cooperativa, la "Cercate", aveva ricevuto ospitalità presso il vicino istituto Enaip ma aveva poi maturato l’intenzione di trasferirsi in Angiari.
Oggi, senza l’intervento provvidenziale di Riello, la presenza di una scuola cattolica in sinistra Adige sarebbe uno sbiadito ricordo. Come purtroppo tante, troppe testimonianze del nostro passato.
Ma Riello non rende semplicemente omaggio, col suo gesto, alla storia di Legnago.
Consente alla nostra comunità tutta di non vedere intaccata una certa prospettiva di sviluppo culturale.
Si badi: il nostro Paese può correttamente essere definito uno Stato di cultura giacché la Carta costituzionale, all’art. 9, assume l’impegno specifico di intervenire per promuovere lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e, attraverso di esse, la crescita dell’individuo.
Ed è ancora la stessa Costituzione, all’art. 33, ad evidenziare la libertà di istituire scuole confessionalmente orientate ma con un progetto educativo in armonia, appunto, coi principi costituzionali.
Non è dunque solo la storia, coi suoi corsi ed i suoi ricorsi a dover ringraziare Riello, ma anche il pluralismo educativo.
Grazie infatti all’intervento di questo nostro illustre e generoso concittadino, le famiglie legnaghesi potranno beneficiare di una libertà in più: quella di scegliere la formazione educativa scolastica che ritengono più adatta per i propri figli; e senza spostarsi da Legnago.
In una buona parte della sinistra serpeggia malumore in ordine al sostegno, anche indiretto alle scuole private cattoliche.
Un po’ perché tra comunismo e dottrina cristiana non è mai corso buon sangue; un po’ perché questa importante branca della sinistra italiana teme che così si possa affermare una cultura di regime a sé poco affine.
“La mia prospettiva politica – ha affermato il consigliere Paolo Longhi - è così distante da quella sinistra da spingermi ad augurarmi che, un domani, ad adiuvare la nascita e la crescita di questo nuovo istituto cattolico contribuisca pure la prossima amministrazione; nelle forme consentite dalla legge. Si tratta di favorire il pluralismo nel rispetto dei principi costituzionali; senza dimenticare, a tal proposito, che detti hanno trovato positivizzazione con la legge n. 62/2000, che ha sancito l’obbligatorietà, per queste scuole, di assicurare l’iscrizione a tutti gli allievi i cui genitori ne facciano richiesta. Inoltre tali scuole non possono imporre a nessuno le attività extra curriculari che involgono l’adesione ad una determinata ideologia o confessione religiosa”.

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