venerdì 29 maggio 2009

CORSO DELLA VITTORIA. QUAESTIO DE AQUA ET TERRA

Prima dell’emersione dei ruderi di Porta Mantova il progetto per Corso della Vittoria prevedeva anche una ciclabile.
Poi, riesumati i “quattro quarei smarzi”, la pista venne sostituita da fioriere chiamate dai legnaghesi “i sarcofagi”, rese ancora più tipicamente “misteriche” con la recente apposizione di formelle colorate.
La pista ciclabile andò a farsi benedire. Il problema è che ora, lungo i nuovi marciapiedi marmorei oltre ai pedoni sfrecciano ciclisti a tutta birra.
L’altro giorno - mi racconta un’amica - un bambino stava per essere investito da un novello Pantani; non di rado i camerieri del Bar Garibaldi vedono volare i vassoi, colpiti da qualche bicicletta che passa in aderenza ai fabbricati del Corso.
Peraltro a far infervorare gli esercenti hanno contribuito pure le già citate fioriere… O meglio i loro “spianzini” che, sistemati al contrario dagli operai,anziché le piante hanno letteralmente lavato le vetrine dei negozi e gli sfortunati passanti.
Quaestio de aqua et terra