mercoledì 10 febbraio 2010

CITTA' A MISURA DI DISABILI

LEGNAGO. La Giunta ha approvato un nuovo progetto per abbattere gli ostacoli architettonici

Otto vie senza barriere

Stefano Nicoli

I cantieri apriranno entro l’estate e prevedono la messa a norma di marciapiedi in centro e a Porto La spesa sarà di 200mila euro


Da L'Arena Mercoledì 10 Febbraio 2010

Altri due chilometri di marciapiedi ad ostacoli, stretti ed impraticabili, saranno adeguati a misura di disabili, invalidi ed anziani. E per chi è costretto a spostarsi in sedia a rotelle, o comunque ha difficoltà a muoversi a causa dell’età o della malattia, diventerà perciò più agevole spostarsi autonomamente tra il capoluogo e le frazioni.
La Giunta ha approvato un progetto, che prevede l’abbattimento delle barriere architettoniche in otto vie della città dove entro l’estate partiranno i lavori necessari a sistemare altrettanti tratti pedonali resi ora off-limits da scalini impervi, asfalti colabrodo ed una larghezza insufficiente. Il tutto con una spesa di 200mila euro coperta dal 10 per cento degli oneri di urbanizzazione accantonati nell’ultimo triennio. I cantieri, che prevedono l’abbassamento dei livelli, la creazione di passi carrai e l’ampliamento dei marciapiedi fino ad un metro e mezzo, interesseranno quattro strade del centro: entrambi i lati di via Corridoni, via Toti e via Cavalcaselle, mentre in via Verdi sarà messa a norma la parte sinistra. L’altra metà degli adeguamenti licenziati dall’esecutivo, che includono anche il rinnovo della segnaletica e dell’illuminazione, riguarderà invece Porto: in sinistra Adige le gru entreranno in azione su entrambi i lati di via Foscolo e via Pellico, sul lato destro di via Giordano Bruno e su un tratto di 70 metri di via Principe Umberto. «La nuova tranche di interventi è stata programmata», ha spiegato ieri Alessandro Rettondini, delegato per Una città senza barriere, presentando il progetto con Paolo Longhi, assessore ai Lavori pubblici, «secondo una scaletta di priorità definita in base alle richieste avanzate negli ultimi anni dal tribunale del malato e da altre associazioni oltre che dai residenti e dai cittadini costretti a misurarsi con percorsi dissestati e costellati di ostacoli. L’obiettivo è quello di migliorare la qualità della vita a Legnago andando incontro in primo luogo alle esigenze delle fasce deboli della popolazione».
Tuttavia, la battaglia anti-barriere, che da anni vede in prima linea l’imprenditore di San Vito Werther Masolini, non è terminata in quanto rimangono ancora diversi impedimenti da eliminare. «Il prossimo passo», annuncia Rettondini, «sarà quello di ampliare i posti auto per disabili soprattutto in centro e nei pressi di chiese, scuole ed uffici pubblici. Contestualmente, le forze dell’ordine incrementeranno i controlli per scongiurare parcheggi selvaggi e multare i furbetti che posteggiano nelle piazzole riservate agli invalidi pur non avendone diritto».

1 commento:

____ ha detto...

L’ombrofilia, nel linguaggio medico, è l’attrazione morbosa per l’ombra.
Alcuni studi affermano che essa sia contagiosa e che alcuni germi aleggino in quest’aula.
Infatti un consigliere comunale, esperto in materia o addirittura affetto, ha all’uopo affermato l’esistenza di: sindaco ombra, presidente del consiglio ombra, assessore ombra e capogruppo ombra.
Una tesi davvero suggestiva, questa: la vicenda va indagata e riferita con trasparenza. Non voglio infatti lasciare coni d’ombra sull’importante interrogativo posto da questa fondamentale interpellanza.

Ordunque. Chi trama nell’ombra? Tutto era avvolto dall’ombra del mistero.

E senz’ombra di dubbio è questa una domanda legittima. Politicamente.

Dopo faticose ricerche, all’ombra de’ cipressi e dentro l’urne confortate di pianto (Foscolo) ho scovato …

L’ombroso colpevole, architetto Lorenzetti.

Lo perdoni, Cardinale, se costui ha lavorato gratuitamente per il Comune. Si, gratis: di soldi, nemmeno l’ombra.

E per tale grave fatto il Lorenzetti si sente talmente in colpa che, oramai, è l’ombra di sé stesso.

Ha cercato di mettere in ombra me o a qualche tecnico?

Ad ogni modo io l’ho perdonato, offrendogli pure un’ombra di bianco.

Sicuro di aver fugato ogni ombra di dubbio la saluto con cortesia."