venerdì 20 agosto 2010

Sprint finale per il recupero dell’ex macello

LEGNAGO. La Fondazione Cariverona ha concesso al Comune un contributo di 150mila euro per ultimare il restauro

L’intervento conclusivo riguarderà il risanamento dell’ala nord dell’edificio che ospiterà la Croce Verde



da L'Arena Venerdì 20 Agosto 2010


Anche l’ultimo tassello è andato a posto. E così il Comune potrà appaltare i lavori per la ristrutturazione dell’ultima ala, ancora da risanare ed in avanzato stato di degrado, dell’ex macello comunale di via Don Minzoni. Con la possibilità di garantire, entro la prossima estate, una sede adeguata ad alcune associazioni. A partire dalla Croce Verde, ospitata ora, in condizioni precarie, al Centro per le attività sociali di via XXIV Maggio.
A spianare la strada al secondo stralcio del restauro conservativo dell’ottocentesco immobile, che era bloccato dalla cronica carenza di fondi, ci ha pensato la Fondazione Cariverona. L’organismo presieduto da Paolo Biasi ha accolto infatti la richiesta di contributo formalizzata lo scorso febbraio dalla Giunta ed ha staccato a Palazzo de’ Stefani un assegno da 150mila euro. Un importo, che consentirà di coprire tre quarti dei 200mila euro necessari a rimettere in sesto la porzione nord del fabbricato dove verranno ricavati quattro locali con relativi servizi. La somma rimanente verrà invece ripianata, con fondi propri, dal Comune, che quasi due anni fa aveva già potuto usufruire di un finanziamento regionale per il «Piccolo Salieri», la sala polifunzionale ricavata nell’ala sisnistra del vecchio mattatoio rimasto in funzione fino al 1976.
«La Fondazione Cariverona», sottolinea Paolo Longhi, assessore ai Lavori pubblici, «ha fatto a Legnago e ai suoi cittadini il più bel regalo che ci si potesse attendere considerata l’importanza rivestita dall’ex macello dove sono concentrate numerose attive sociali e culturali. Mettendoci così nelle condizioni di assecondare, con spazi adeguati, le rinnovate esigenze della Croce Verde, che è relegata ora in uno scantinato». I cantieri partiranno entro la fine dell’anno secondo il progetto redatto dall’architetto Lodovico Scodellari, che è già stato approvato sia dalla Giunta che dalla Soprintendenza per i beni ambientali ed architettonici di Verona. Il restyling ai nastri di partenza interesserà circa 200 metri quadrati dove è previsto il rifacimento dei pavimenti, dei serramenti e degli impianti oltre alla sistemazione di inferriate, scale e solaio. «Dopo un lungo iter», conclude Longhi, «possiamo finalmente ultimare l’encomiabile lavoro svolto dal gruppo alpini del capoluogo, che occupa buona parte della struttura e che nel 1994 aveva avviato il recupero dello stabile mettendolo a servizio della comunità». S.N.

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