martedì 28 giugno 2011

Lettera per le famiglie Arriva il conto a Gandini

LEGNAGO. La Corte dei conti ha ravvisato un danno erariale nei 5.200 euro spesi dall'ex sindaco

Stefano Nicoli

L'esposto depositato quattro anni fa dall'opposizione di centrodestra L'ex primocittadino: «Non si trattò di propaganda politico-elettorale »

Da L'Arena Martedì 28 Giugno 2011, pagina 34

La lettera spedita nel 2007 dall'ex sindaco Silvio Gandini a tutte le famiglie legnaghesi, per tracciare un bilancio sull'attività amministrativa ed invitarle ad un ciclo di incontri pubblici, rischia di costare cara al primo cittadino più longevo della storia di Legnago. Oltre che al vice segretario che avallò la spesa degli ex inquilini di Palazzo de' Stefani. La Procura regionale della Corte dei conti ha ravvisato infatti un danno erariale nei 5.200 investiti quattro anni fa dalla Giunta di centrosinistra per la stampa e l'invio dell'oposculo con il consuntivo di metà mandato e le date dei 10 confronti con la popolazione.
Tant'è che il procuratore, ritenendo la missiva in questione «non rientrante tra le attività di comunicazione istituzionali del Comune pur non intravedendovi una finalità politica», ha dato corso all'esposto presentato all'epoca dalla Casa delle libertà in cui sedevano anche l'attuale sindaco Roberto Rettondini e l'assessore ai Lavori pubblici Paolo Longhi. Con l'effetto di invitare Gandini ed il funzionario a produrre le controdeduzioni nel termine di 30 giorni prima di citarli in giudizio o di archiviare la denuncia depositata dal centrodestra con contestuale reclamo al difensore civico del Veneto. «Quando ho ricevuto la raccomandata», commenta l'ex sindaco, «mi è sembrato di vivere una vicenda kafkiana talmente assurdi e paradossali sono i rilievi che mi vengono mossi in base ad una contestazione strumentale dell'ex minoranza. Quei soldi non sono stati infatti spesi per finanziare una propaganda politico-elettorale a carico della comunità bensì per illustrare ai legnaghesi, come trasparenza esige, il nostro operato». «Nei miei due mandati», aggiunge scandalizzato Gandini, «abbiamo limitato all'osso i costi per pubblicità ed informazione privilegiando gli interventi sotto gli occhi di tutti. Quindi ho la coscienza a posto e non ho nulla da rimproverami».
«Da garantista e da leale avversario di Gandini», replica Longhi, «non posso che augurarmi che l'ex sindaco possa fornire alla Corte dei conti quelle spiegazioni che non diede al centrodestra e al difensore civico circa il carattere elettorale di quella iniziativa pagata con soldi pubblici».


Aggiungo che non penso affatto vi siano responsabilità erariali:Però ribadisco l'inopportunità politica di una comunicazione dai toni decisamente ridondanti ad appannaggio della sola maggioranza con l'esclusione (votata dall'allora maggioranza di centrosinistra) di un qualsivoglia contributo all'informazione dei cittadini (che tale informativa hanno pagato) da parte del centrodesra all'epoca in minoranza.

2 commenti:

Marco Caregaro ha detto...

Caro Paolo, volevo capire meglio quali conseguenze ha (e per chi) questo pronunciamento da parte della Corte dei Conti. Te lo chiedo perchè devo ammettere di essere piuttosto ignorante in materia di diritto amministrativo.
Saluti e buon lavoro

Marco Caregaro

____ ha detto...

Non ho seguito la vicenda; mi hanno intervistato al volo ieri.

Comunque il processo contabile funziona grossolanamente così: c'è il pm che ti cita in giudizio e un giudice che decide se sussistono o meno i presupposti per poter pronunciare una sentenza di condanna al risarcimento di un danno. Vengono richiamate le norme processuali civili.
In questo caso - se non ho capito male - c'è solo stata la citazione a giudizio...E non la condanna. Per cui - lo ripeto - mi auguro che Silvio Gandini possa uscirne "intonso"