domenica 12 giugno 2011

Volontari aggrediti. A processo un ventenne

LEGNAGO. Iniziato il procedimento per lesioni agli iscritti della Verbena presi a botte sull'argine

Alberto Cogo

L'imputato non si è presentato e la conciliazione è sfumata Il presidente Antoniazzi: «Spiace ma non è arrivata alcuna scusa»


Da L'Arena, Sabato 11 Giugno 2011, pagina 40

Maurizio Antoniazzi dopo l´aggressione avvenuta sull´argine È cominciato ieri il processo ad uno degli aggressori dei volontari della Verbena che lo scorso agosto erano stati assaliti in riva all'Adige. Ma l'imputato di lesioni personali, R.V., 21 anni, legnaghese, non si è presentato in aula. Due dei tre aggrediti e querelanti, il presidente dell'associazione Maurizio Antoniazzi e il volontario della stessa, Giuseppe Boccafoli, si sono costituiti parte civile, attraverso i legali Riccardo Shahine e Paolo Malaguti. Un altro volontario, Maurizio Sambugaro, sarà teste nel dibattimento. L'assenza dell'imputato maggiorenne - gli altri del «branco» erano minori - ha fatto sfumare la possibilità di conciliazione. Il dibattimento è aggiornato al 9 dicembre.
Nell'estate 2010 i volontari erano sull'argine per ripulire l'area da erbe infestanti. Nel loro percorso avevano trovato un cestino sfasciato. Poco distante c'era un gruppo di giovani e giovanissimi. Alla richiesta di spiegazioni sul bidone danneggiato, era iniziato un battibecco, traformatosi rapidamente in «un'aggressione fatta di pugni e di colpi con assicelle di legno». La prognosi dei malcapitati era stata di diversi giorni. «Avremmo preferito evitare il processo», spiega Antoniazzi, «ma non abbiamo ricevuto scuse né spiegazioni, dunque siamo andati avanti per vie legali. Uno solo si è detto dispiaciuto e me l'ha fatto sapere su facebook».
Questa brutta vicenda, ha fornito, suo malgrado, «pubblicità» ad Antoniazzi. «Ho ricevuto moltissimi messaggi di solidarietà», dice, «e sono aumentati considerevolmente gli iscritti all'associazione». E, da quel giorno, i frequentatori dell'argine invece che diminuire sono aumentati. «L'aumento delle frequenze ha fatto diminuire i vandalismi», sostiene Antoniazzi. La Verbena intanto è sempre attiva: «Siamo impegnatissimi, soprattutto nelle scuole e presto ci sposteremo al carcere, non per quanto accaduto l'anno scorso, ma per un progetto a carattere sociale». Un po' come nella rivoluzione dei garofani in Portogallo, quando nei fucili dei soldati venne messo un fiore, la Verbena, da un fatto di violenza, trae gesti di pace con le piante.

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