giovedì 4 agosto 2011

Crolli e degrado a Corte Severi

LEGNAGO. I residenti della frazione protestano per le condizioni critiche in cui versa il complesso di proprietà dell'Ater


Insorgono gli abitanti di Vigo


Stefano Nicoli

L'azienda ha già ottenuto dallo Stato 1,7 milioni per il primo stralcio ma la Regione non può erogarli per il blocco imposto dal governo


Da L'Arena, Mercoledì 03 Agosto 2011, pagina 30

A quest'ora Corte Severi, a Vigo, avrebbe già dovuto essere sistemata per accogliere gli inquilini dei primi 12 alloggi popolari previsti dal progetto di riconversione messo a punto dall'Ater. Invece, l'antico complesso racchiuso tra via Rovigo, il parco giochi e piazza Giovanni Paolo II, è ancora il ritratto del degrado e dell'incuria che costringe i residenti a fare i conti ogni giorno con topi, bisce, insetti, crolli, vegetazione incolta e problemi igienico-sanitari.
Tant'è che, di fronte ad una situazione che fa a pugni con il decoro e che malgrado alcuni recenti lavori di manutenzione sollecitati dal Comune continua a peggiorare, i residenti sono ritornati ad alzare gli scudi «affinchè venga accelerata l'apertura dei cantieri». O, quantomeno, «l'Ater provveda a demolire e a mettere in sicurezza i quattro blocchi che formano il fatiscente fabbricato, acquistato nel 2003 per 465mila euro». «Ormai, dopo un'attesa che si trascina da otto anni», sbotta Claudio Segantini, presidente di Vivere la piazza, l'associazione nata nel 2009 per animare il quartiere, «gli abitanti di Vigo sono arrivati al limite della sopportazione dovendo misurarsi con una sfilza di inconvenienti, che non si limitano al disordine e alla sporcizia ma che mettono a repentaglio l'incolumità di chi si avvicina alla corte». «Come non bastassero l'erba alta ed una nutrita colonia di animali selvatici che invadono la piazza attigua», aggiunge Segantini, «assistiamo infatti in continuazione a cedimenti strutturali con tanto di caduta di calcinacci e mattoni. Quindi è necessario correre ai ripari al più presto prima che qualcuno si faccia male visto che la recinzione è stata già divelta diverse volte».
Le annose proteste degli abitanti, condivise anche dalle otto famiglie appena insediatesi nella lottizzazione sorta nella confinante via Marcati, non sono destinate però a sortire l'effetto sperato. Almeno non nell'immediato. E questo malgrado i soldi per far partire il primo stralcio della riqualificazione ci siano: l'Ater risulta infatti già destinataria, attraverso la Regione, di un contributo di 1,7 milioni, stanziato ancora nel 2010 dallo Stato con la ripartizione dei fondi inseriti nel Piano nazionale casa. «Purtroppo», spiega Niko Cordioli, presidente dell'Azienda scaligera, «pur disponendo delle risorse non possiamo usarle in quanto il blocco imposto dal Governo per il patto di stabilità impedisce alla Regione di erogarci il finanziamento».
«Il progetto esecutivo», aggiunge Cordioli, «è comunque già pronto e confidiamo di riuscire a partire con i lavori al più presto in modo da garantire opportunità di lavoro alle imprese e soddisfare un'emergenza abitativa sempre più sentita anche a Legnago». In attesa di sbrogliare la matassa burocratica, l'assessore ai Lavori pubblici Paolo Longhi è riuscito intanto a far intervenire l'Ater per una prima bonifica della corte con lo sfalcio dell'erba e la chiusura della rete di protezione.

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