sabato 17 settembre 2011

Caso Longhi, la Lega nega attacco a Giorgetti

LEGNAGO. De Lorenzi smentisce disegni nascosti del Carroccio per colpire il referente politico dell'assessore silurato

Lunedì il sindaco toglierà la delega ai Lavori pubblici al recordman di voti del Pdl cacciato dai suoi colleghi

Sabato 17 Settembre 2011 PROVINCIA, pagina 37

Resterà al suo posto per altri due giorni l'assessore pidiellino ai Lavori pubblici Paolo Longhi, vittima del fuoco amico di tre consiglieri del suo stesso partito che hanno chiesto alla Lega di estrometterlo dalla Giunta per evitare che la maggioranza vada a casa. Lunedì mattina, fedele agli ordini ricevuti dalla segreteria leghista, sarà infatti il sindaco Roberto Rettondini a revocargli le deleghe. Anche perchè, dopo essere stato messo alla porta malgrado sia il recordman di preferenze del Pdl oltre che l'uomo di riferimento dell'assessore regionale Massimo Giorgetti, l'avvocato ex An vuole mettere di fronte alle loro responsabilità i suoi cecchini. «Il mio», dichiara Longhi, «non è attaccamento bramoso alla poltrona affidatami da 358 legnaghesi. Ma non intendo affatto rendermi complice dell'attacco ricattatorio fatto al sindaco e del palese oltraggio della volontà popolare».
Mentre il quasi ex assessore sta incassando la solidarietà di moltissimi cittadini con oltre un centinaio di attestati di stima apparsi solo ieri sulla sua bacheca Facebook - tra questi anche quello del commissario del Pdl Stefano Bertacco «sconvolto per la pochezza politica e la totale aridità di pochi sconcertanti personaggi» - la segreteria del Carroccio si tira fuori dall'ultima faida pidiellina. E nega che dietro il rimpasto forzato ci sia la sua regia. «In questa vicenda», assicura Maurizio De Lorenzi, segretario circoscrizionale, «non ci sono disegni sotterranei né guerre politiche tra segreterie per colpire Giorgetti. Non c'entriamo noi così come non c'entrano Verona e Tosi: ci siamo limitati semplicemente a prendere atto della richiesta dei consiglieri del Pdl e ad attuarla per la stabilità dell'amministrazione».
Che sia stato sganciato o meno un siluro nei suoi confronti, Giorgetti non ha comunque gradito l'impallinamento del suo assessore. «Innanzitutto», sbotta, «trovo inaccettabile che dei consiglieri facciano un'operazione di questo tipo contro un loro collega che ha ampiamente contribuito al successo della lista e della coalizione al contrario di qualche assessore esterno». «In secondo luogo», aggiunge Giorgetti, «mi rammarico che a Legnago ci sia un sindaco sotto tutela, che revocando il mandato a Longhi dimostra di avere un potere limitato ed una miopia politica che apre un clamoroso precedente di cui altri potrebbero presto fare le spese».S.N

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