giovedì 13 ottobre 2011

Il divorzio tra Marconi e Ambrosini va in scena in consiglio comunale

Nel consiglio comunale di questa sera si celebrerà il divorzio tra Marconi e Gandini.
A dire il vero da mesi si sentiva discutere di questa sfaldatura nel centrosinistra.
Negli ultimi tempi il progetto civico della Rosa aveva visto suoi importanti protagonisti sposare la causa del Partito democratico: Clara Scapin si è candidata con successo alla provincia di Verona, Silvio Gandini si è cimentato con le difficilissime elezioni europee non venendo eletto ma raggiungendo un notevole risultato.
Poi qualcosa, dopo la sconfitta elettorale di Damiano Ambrosini, non ha più funzionato.
Scapin vince il congresso del PD contro Tommy Casari ma questi le subentra in consiglio comunale. Ambrosini nel frattempo prende le distanze dal partito.
Altro congresso comunale del PD: si contendono la segreteria Claudio Marconi e Gianfranco Falduto, sostenuto da Gandini e Casari.
Vince Claudio il rosso. E giustamente vorrebbe far valere anche a palazzo De Stefani una sorta di coerenza politica: siamo del PD, facciamo le nostre feste democratiche, abbiamo il nostro giornalino…. Perché mai dovremmo continuare a nasconderci dietro una civica?
Ma Casari e Gandini non ci stanno. I partiti, si sa, non vanno di moda. Restare in un partito oggi non è certo un affare. La gente ti associa comunque alla casta, anche se a Legnago un consigliere comunale si fa un mazzo tanto per portarsi a casa poche centinaia di euro l’anno.
La scelta di Claudio Marconi è dunque più coerente; quella di Casari e Gandini è invece forse più astuta.
In ogni caso ritengo che le elezioni siano ancora lontane.
L’attuale amministrazione “Rossini Raganà e Menini” (col povero Sindaco in ostaggio) terminerà il mandato.
Ci sarà il tempo di sparigliare le carte e di capire come i partiti tradizionali affronteranno questo prossimo agone politico.
Uno dei nodi più critici è quello dell’UDC. Nella segreteria locale gli storici militanti non sono molto convinti di ammainare lo scudo crociato a favore di una civica; ma altri tesserati – come Mauro Saldi e Giuseppe Losi – già compagni di viaggio nell’esperienza amministrativa della Rosa, la pensano diversamente.

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